ULTIM’ORA – Psicofarmaci a rischio esaurimento: pazienti con depressione lasciati soli | Da giugno potremmo non trovarli più

Farmaci rischio esaurimento illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Psicofarmaci introvabili: il rischio che potrebbe lasciare migliaia di pazienti senza cure. La corsa nelle farmacie.
Per chi combatte ogni giorno con depressione o ansia, i farmaci non sono un’opzione: sono una necessità. Pensare di non poter più trovare le proprie medicine da un momento all’altro è un incubo che nessuno dovrebbe vivere. Eppure, il tempo sta per scadere e la prospettiva di scaffali vuoti è più reale che mai.
Chi assume psicofarmaci sa bene che non si può interrompere la terapia dall’oggi al domani. Gli effetti collaterali sarebbero devastanti e il rischio di ricadute altissimo. Per questo, l’idea di una possibile carenza mette in allarme migliaia di pazienti e famiglie che si sentono sempre più abbandonati.
Da settimane si rincorrono voci preoccupanti: alcune farmacie iniziano a segnalare ritardi, mentre i medici raccomandano di non aspettare l’ultimo momento per rinnovare le prescrizioni. Il sospetto che qualcosa stia per cambiare si fa ogni giorno più forte. E purtroppo non si tratta solo di allarmismo.
Dietro le quinte si muove una tempesta che rischia di travolgere il settore farmaceutico europeo. Una crisi silenziosa, pronta a esplodere proprio nei prossimi mesi, colpendo soprattutto chi non può permettersi pause o ritardi nella cura.
Le radici della crisi farmacologica imminente
Tutto nasce da una decisione che arriva da lontano. Come spiega QuiFinanza, il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi anche sui farmaci europei. Fino ad ora, medicinali e microchip erano rimasti fuori dalle guerre commerciali, ma le cose stanno cambiando. E in fretta.
Per questo, Ursula von der Leyen ha convocato d’urgenza i giganti della farmaceutica europea. Bisogna correre ai ripari prima che i dazi blocchino l’export verso gli Stati Uniti, con effetti a catena sulla disponibilità di farmaci anche qui da noi. L’Italia, primo esportatore europeo di medicinali negli USA, rischia di pagare il prezzo più alto.

La risposta dell’Europa e cosa succederà da giugno
Durante il vertice, l’allarme è stato chiaro: se non si interviene subito, da giugno potremmo non trovare più alcuni medicinali fondamentali. I Big Pharma temono che i nuovi dazi spezzino le catene di approvvigionamento, lasciando gli scaffali vuoti proprio quando c’è più bisogno.
Tra i farmaci a rischio ci sono anche gli antidepressivi e gli ansiolitici, strumenti vitali per milioni di persone. Se nulla cambierà, i pazienti potrebbero ritrovarsi senza cure nel giro di poche settimane, proprio quando il bisogno di stabilità e supporto sarà più urgente che mai.