ULTIM’ORA – Addio alla tua pasta preferita: scoperta allarmante sulla farina che stavano usando da una vita | Produttori sotto accusa

Pasta stop (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Scoperta allarmante sulla farina: ecco cosa stavano usando da anni, adesso dovrai dire addio alla tua pasta preferita!
La farina è uno di quegli ingredienti che diamo per scontati. È alla base di tantissimi piatti della nostra tradizione, dalla pasta alla pizza, dal pane ai dolci fatti in casa. Ma cosa succederebbe se dietro a questo prodotto di uso quotidiano si nascondesse qualcosa di preoccupante? Una scoperta recente ha fatto emergere una realtà scomoda, mettendo in allarme i consumatori.
Negli ultimi anni, sempre più persone fanno attenzione a ciò che mettono nel carrello della spesa. Si leggono le etichette, si scelgono prodotti biologici, si evita tutto ciò che potrebbe contenere sostanze poco salutari. Eppure, ci sono cose che non vengono scritte sulle confezioni e che, fino a poco tempo fa, nessuno immaginava.
Una recente indagine ha puntato i riflettori su un problema che riguarda proprio la farina. Si tratta di un aspetto che molti ignoravano e che ora sta facendo discutere. Cosa è stato scoperto? Perché tutto questo sta creando così tanto scalpore?
La notizia ha scatenato un acceso dibattito: da una parte, i consumatori che vogliono capire se i prodotti che usano ogni giorno siano davvero sicuri, dall’altra, le aziende chiamate a rispondere. Ecco cosa sta succedendo.
Trovate tracce di glifosato in 11 marche di farina
Un’indagine condotta da Il Salvagente ha rivelato che su 14 marche di farina analizzate, ben 11 contenevano tracce di glifosato. Il glifosato è un erbicida molto diffuso in agricoltura e la sua presenza negli alimenti ha sollevato molti dubbi sulla sicurezza di ciò che mangiamo.
Nella lista delle farine analizzate compaiono marchi molto noti come Caputo, Esselunga, Eurospin e Pam, con livelli di glifosato fino a 0,024 mg/kg. Anche se questi valori sono sotto i limiti di legge, la questione resta aperta: ha senso accettare la presenza di un pesticida in un alimento che consumiamo ogni giorno? Soprattutto considerando che la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno”.

Le risposte delle aziende e la preoccupazione dei consumatori
Dopo la pubblicazione dei risultati, alcune aziende hanno subito risposto per chiarire la loro posizione. Esselunga ha contestato i dati, sostenendo che i propri test mostrano valori inferiori alla soglia di quantificazione. Caputo e Pam Panorama hanno ribadito di rispettare tutte le normative vigenti e di effettuare controlli rigorosi. Tuttavia, come riportato da GreenStyle, il punto non è solo il rispetto dei limiti di legge, ma la fiducia dei consumatori.
Sempre più persone vogliono alimenti senza residui chimici, soprattutto quando si tratta di prodotti di base come la farina. Questa scoperta ha acceso i riflettori sulla necessità di maggiori controlli e trasparenza, spingendo molti a scegliere farine biologiche o provenienti da filiere più controllate.