ULTIM’ORA – 1.500€ in più in busta paga: da quest’anno ti spetta il rimborso per il bagno | Quel tempo che ci metti la mattina è un tuo diritto

1500 euro in busta paga illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Se per iniziare a lavorare ti vesti in azienda, da oggi potresti ricevere 1.500€ in più in busta paga: scopri come.
Ogni mattina la scena si ripete uguale: sveglia presto, corsa contro il tempo, un occhio all’orologio e l’altro allo specchio. Prepararsi non è solo una routine, ma una parte fondamentale della giornata, spesso ignorata o sottovalutata. Eppure, in alcuni casi, quel tempo ha un valore economico preciso.
C’è chi lo fa per obbligo e chi per necessità, ma indossare una divisa prima di iniziare il turno di lavoro non è mai un gesto neutro. Se quel cambio d’abito avviene in azienda, sotto precise direttive del datore di lavoro, non è più solo una preparazione: diventa lavoro. E come ogni attività lavorativa, va riconosciuta e retribuita.
Pensaci: dieci minuti all’andata, dieci al ritorno. Ogni giorno. In una settimana diventano ore sottratte al tuo tempo, e regalate all’azienda senza alcun compenso. Ma ora qualcosa è cambiato. Una nuova interpretazione della legge potrebbe restituirti tutto quel tempo perduto – e anche un bel gruzzolo in busta paga.
La questione è diventata oggetto di discussione giuridica, e la Corte di Cassazione si è espressa in modo chiaro. Il diritto al riconoscimento del tempo di vestizione non è più una battaglia personale, ma un principio confermato ufficialmente.
Quando il tempo per cambiarsi diventa lavoro retribuito
Con l’ordinanza n. 33937 del 5 dicembre 2023, la Corte di Cassazione ha stabilito che se un’azienda impone ai propri dipendenti di indossare la divisa sul luogo di lavoro, quel tempo rientra a pieno titolo nell’orario lavorativo. Questo significa che il dipendente ha diritto a ricevere una retribuzione aggiuntiva per ogni minuto impiegato nella vestizione e svestizione.
Secondo quanto spiegato anche dall’Avvocato Amati, ciò che fa la differenza è la presenza di direttive aziendali: se ti viene imposto dove e quando cambiarti, non è più tempo tuo, ma tempo che l’azienda ti richiede e, per questo, deve pagare. Il principio è stato riconosciuto dopo il ricorso di alcuni lavoratori che, sommando pochi minuti al giorno, hanno ottenuto un rimborso che può arrivare fino a 1.500€ l’anno.

Quanto ti spetta e come far valere il tuo diritto
Se lavori in un settore dove è obbligatorio cambiarsi in azienda – come in sanità, sicurezza, logistica o ristorazione – e il tuo datore ti impone tempi e luoghi per farlo, puoi chiedere il riconoscimento del tempo di vestizione come orario retribuito. Basta raccogliere prove e, se necessario, rivolgersi al giudice del lavoro.
La Cassazione ha tracciato una linea netta: ogni minuto in cui sei obbligato a essere presente e operativo per l’azienda è tempo di lavoro. E ora anche quei dieci minuti al giorno davanti allo spogliatoio potrebbero finalmente finire in busta paga.