In Episodio VIII ci vengono presentati i Sacri testi dei Jedi, una raccolta di libri e pergamene che Luke Skywalker custodiva gelosamente nel primo tempio Jedi su Ahch-To. Vi siete mai chiesti cosa contenessero e da dove provenissero questi libri? Vediamolo di seguito!
Un sapere perduto
Contrariamente a quanto molti pensano, i Sacri testi dei Jedi non si trovavano su Ahch-To, ma furono portati lì da Luke Skywalker. Nel corso dei trent’anni precedenti Luke girò in lungo e in largo la galassia, raccogliendo manufatti ormai perduti. Tra questi c’erano anche questi libri, persi nel corso dei millenni, che raccoglievano il sapere relativo agli albori dell’Ordine Jedi. Il loro contenuto era molto vario: descrivevano abilità della Forza ormai perdute, i principi e la storia dei primi jedi; contenevano appunti di possessori postumi e addirittura schemi del Mondo tra i Mondi.
Tra le abilità perdute descritte nei Sacri testi c’erano il Similfuturus, o proiezione della Forza, che Luke imparò e utilizzò in Episodio VIII; e il Force healing, l’abilità di guarigione che Rey apprese dopo aver portato via da Ahch-To i libri. Ella venne aiutata da C-3PO nella traduzione, e su Ajan Kloss imparò nuove tecniche, riparò la spada laser azzurra e scoprì come costruirne una propria. I Sacri testi dei Jedi erano scritti in varie lingue, tra cui il Coremaic, il Tionese, il Protobesh, e alcune parti in Basic.
Le scritture più importanti dei Sacri testi dei Jedi
Nel Visual Dictionary de L’Ascesa di Skywalker ci vengono descritte alcune delle più importanti scritture dei Sacri testi: il Rammahgon, l’Aionomica e Le Cronache di Brus-bu. Si diceva che il Rammahgon fosse stato distrutto più di 5000 anni prima della Battaglia di Yavin, ma Luke lo trovò su Ossus. La copertina del libro era fatta di un argilla rossa formata da polveri interstellari, e le pagine e il dorso erano di legno uneti, lo stesso materiale dell’albero di Ahch-To.
Questo libro conteneva quattro precetti, ognuno dei quali raccontava una storia sull’universo e sulla Forza; esso conteneva inoltre molte informazioni astronomiche, comprese le rotte instabili delle Regioni Ignote e quelle per Exegol. Fu Luke stesso ad aggiungere molti dettagli sul percorso verso Exegol nel libro, nonché le sue conoscenze del puntatore Sith. Come sappiamo infatti Luke e Lando indagarono sulla pista di Ochi di Bestoon più di un decennio prima degli eventi della trilogia sequel.
L’Aionomica era formata da due volumi, conosciuti come Aionomicum I e Aionomicum II. Sono stati assemblati dal Maestro Jedi Ri-Lee Howell (trovate in questo articolo la sua splendida storia) e descrivono dettagliatamente i primi resoconti di “esplorazioni e codificazioni della Forza“. Infine, Le Cronache di Brus-Bu includevano la descrizione di una tecnica che poteva riparare un cristallo kyber danneggiato.
Che ne pensate dei Sacri testi dei Jedi? Vi piacerebbe se fossero approfonditi nelle prossime opere? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci anche su Facebook, Instagram e Twitter, vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.