Tutte le volte che R2-D2 ha salvato la galassia
Sappiamo tutti chi è il droide più insolente della galassia. E sappiamo anche che senza R2-D2, sicuramente la storia di Star Wars non sarebbe stata la stessa. Più volte ha salvato la vita ai nostri amati eroi, aiutandoli a portare a termine la loro missione. E nonostante questo, non ha ricevuto l’attenzione che meritava: libri, saggi, articoli sono pieni di racconti sull’arco narrativo di Luke, sul viaggio di Anakin, sul ruolo di Obi-Wan Kenobi, su Han Solo e sulla principessa Leia. Tutti eroi con il loro arco di trasformazione, i loro punti di crisi e così via.
R2-D2 non ha mai preso le luci della ribalta come eroe, ma la sua funzione nel corso dei vari episodi della saga è fondamentale. E anche lui, come tutti gli eroi, ha subito nel corso del tempo una trasformazione. E’ cambiato, si è evoluto fino a raggiungere il ruolo di mentore in Episodio VIII. Andiamo a vedere quindi la storia di R2-D2, episodio dopo episodio. E di come, puntualmente, ha salvato la galassia…
Episodio I: La minaccia fantasma
R2-D2 entra in scena nel migliore dei modi possibili, ovvero salvando tutti gli altri eroi, inclusi due cavalieri jedi e una regina, da morte certa. L’astronave su cui si trovano Qui Gon, Obi Wan e la regina Amidala è stata danneggiata dalla Federazione dei Mercanti. Vengono mandati a ripararla un gruppo di unità R2, nella quale ovviamente non può mancare il nostro amatissimo droide. Uno dopo l’altro, i suoi compagni vengono spazzati via dai colpi dei nemici, ma non R2-D2 che ripara l’astronave e rientra, dopo aver rischiato la vita per salvare quella degli altri.
Dal punto di vista narrativo, l’introduzione di R2-D2 avviene nel secondo atto del film, più precisamente nel punto in cui l’eroe incontra gli alleati che lo aiuteranno durante il viaggio. R2 è il perfetto aiutante di Obi Wan e Qui Gon, il loro più utile alleato. Seguendo gli archetipi del viaggio dell’eroe, tra i possibili alleati dell’eroe ci sono il messaggero e il trickster (tradotto impropriamente in italiano con l’imbroglione), e R2 incarnerà entrambi i ruoli nel corso dei vari episodi. In questo nello specifico, e anche nell’episodio successivo, R2 si configura come trickster, ovvero come linea comica. I suoi “imbrogli” sono rivolti principalmente verso il povero C3PO, costringendolo a improbabili missioni. E’ nella seconda parte di Episodio I che R2 incontra il suo compagno d’avventure, e i due da questo momento in avanti saranno inseparabili.
Alla fine del primo episodio, R2-D2 per la prima si ritrova nella carlinga di un’astronave, guidata dal piccolo Anakin: situazione in cui lo ritroveremo varie volte nel corso della saga. Anche qui, non c’è bisogno di dirlo, è lui che disattiva il pilota automatico.
Episodio II: L’attacco dei cloni
L’attacco dei cloni è forse il film di Star Wars in cui R2 dà il meglio di sé. Incarna ancora una volta l’archetipo dell’alleato imbroglione, e questa volta ha ancora più assi nella manica rispetto al primo episodio. Le sue scene principali sono condensate tra la seconda parte del secondo atto del film e tutto il terzo atto. E’ R2 a portare il messaggio (e qui si anticipa l’arco narrativo del nostro droide, da imbroglione a messaggero) di Obi Wan ad Anakin, messaggio che spinge lui e Amidala a partire per Geonosis.
Sul pianeta desertico R2-D2 convince e costringe C3PO ad andare ad aiutare Anakin e la regina, e, da bravo imbroglione, alla fabbrica di droni, lo spinge nel vuoto e decolla con i suoi razzi laterali. La testa di C3PO si stacca dal suo corpo e si attacca a quella di un droide per essere poi mandato in battaglia, mentre R2 vola tranquillo sopra tutti i pericoli.
Qui, ancora una volta, è lui a salvare la vita di qualcuno. In questo caso è Padmé Amidala. La regina sta per essere uccisa da una colata di lava, quando R2 tira fuori uno dei suoi trucchi: si connette con il sistema informatico della fabbrica e blocca tutto, salvando la regina da morte certa. Come ultima azione, il nostro amato imbroglione, dopo aver capito di averla fatta grossa con C3PO, lo ritrova al centro della battaglia, e lo riattacca al suo corpo originale.
Episodio III: La vendetta dei Sith
L’arco narrativo di R2 si compie alla fine di Episodio III, nel quale la maggior parte delle azioni del nostro eroe però si svolgono nel primo atto del film, ovvero durante il salvataggio di Palpatine. Qui, R2-D2 sembra ormai essere diventato un membro imprescindibile del team, composto da lui, Obi Wan e Anakin. Dopo aver folgorato un piccolo droide, R2 ha la meglio su due droidi molto più grandi di lui. Questi si avvicinano, considerandolo un pericolo di poco conto, e R2 allora prima gli getta addosso del petrolio, poi lo infiamma bruciando i suoi nemici: i droidi più adorabili possono essere anche i più letali. E’ il momento in cui il nostro droide incarna perfettamente il suo ruolo di trickster, in una delle scene più badass che lo vedono protagonista.
All’inizio del terzo atto del film, R2 accompagna Anakin su Mustafar. Il suo padrone gli ordina di rimanere a guardia della nave, e, a differenza di Episodio II e per la prima volta nella sua storia, questa volta R2 obbedisce, e non lo segue. Anche l’imbroglione ha un sistema di valori e capisce che quello che sta facendo Anakin è sbagliato.
Nel finale, R2-D2 e C3PO vengono affidati al Capitano Raymus Antilles, e diventano parte integrante dell’esercito ribelle. A C3PO viene fatta cancellare la memoria, lasciando il solo R2 con il ricordo delle loro avventure (che tornerà utilissimo in tutti gli episodi successivi).
Episodio IV: Una nuova speranza e “la maturità” di R2-D2
Ricordiamo tutti come inizia Star Wars. Con due droidi che vengono mandati in un’ultima disperata missione per cercare soccorso. A loro è dedicato tutto l’inizio del primo atto del film e R2-D2 svolge la funzione di messaggero e con la sua fuga crea anche l’incidente scatenante. Dei due droidi, adesso R2 ha un’arma in più di C3PO: ricorda tutte le avventure passate insieme e soprattutto ricorda Obi Wan. Il messaggero, infatti, per il suo ruolo è un alleato con maggiore consapevolezza rispetto al trickster: porta con sé la conoscenza senza la quale l’avventura non può cominciare. E R2, dopo tutto quello che ha passato, possiede una maturità che in Episodio I non aveva.
Ma ripercorriamo le tappe un secondo: Leia registra un messaggio e lo affida a R2 prima di essere catturata da Darth Vader. R2 e C3PO fanno un atterraggio di fortuna su Tatooine, litigano e si separano. R2 dice di essere in missione, ma C3PO pensa che lo stia solo prendendo in giro. Poco dopo i due si ricongiungono e vengono venduti a Owen Lars e a suo nipote Luke. Qui, R2 mostra al suo nuovo padrone il messaggio di Leia, in realtà indirizzato a un certo Ben Kenobi. Successivamente, R2 decide di andare a cercare da solo Ben, costringendo Luke al suo inseguimento. Questo gesto di R2-D2 porta all’incontro tra Luke e Obi Wan.
Il messaggero è colui che porta l’avventura dall’eroe, dà la motivazione all’eroe per partire. Ed è proprio quello che fa R2, con il contributo di Obi Wan, nei confronti di Luke nel primo atto del film.
Episodio V: L’impero colpisce ancora
Episodio V è forse l’episodio dove il nostro amato droide si vede di meno. Divenuto il compagno di Luke, lo accompagna su Dagobah dove conosce Yoda e assiste all’allenamento di Luke. In una delle sessioni viene anche sollevato e poi improvvisamente fatto crollare a terra, e non la prende affatto bene.
La sua azione si svolge principalmente nel terzo atto del film. Ancora una volta, in assenza di Luke e di Han, è lui a dover salvare tutti gli altri, comportandosi veramente da eroe. Durante la fuga da Cloud City, prima permette a tutti di salire a bordo del Falcon aprendo una porta, poi, quando la situazione è veramente disperata, è lui che aziona l’iperguida e permette di scappare dalle grinfie di Darth Vader. E’ la prima volta che R2-D2 svolge la funzione di deus ex machina (funzione di solito affidata al mago, o all’eroe) e questo segna l’ennesima tappa dell’arco narrativo del nostro droide preferito. Imbroglione, messaggero, mago: R2 non smette mai di stupirci!
Episodio VI: Il ritorno dello jedi
Siamo nell’ultimo episodio della trilogia originale. E chiaramente R2 non può mancare all’appello. Nel primo atto del film, da bravo imbroglione, si nasconde tra le file nemiche come bartender, per poi lanciare la spada laser a Luke e dare il via al salvataggio di Han e alla fuga. Insomma, ordinaria amministrazione.
Sulla luna boscosa di Endor tira fuori un utilissimo taglierino per tagliare la rete che teneva ingabbiati lui, Luke, Han, Leia, C3PO e Chewbacca. Più veloce ed efficace di una spada laser. Poi, R2-D2 è fondamentale nello scontro finale per creare diversivi e aprire porte. Alla fine, rischia quasi la pelle (o il ferro) per spianare la strada agli eroi.
Nel corso dei sei film, R2 si è trasformato nell’aiutante perfetto, e ha incarnato diversi archetipi. Alla fine lo vediamo festeggiare la sconfitta dell’impero insieme a C3PO e a tutti gli altri. Ma il suo viaggio eroico non è ancora finito.
Episodio VII: Il risveglio della Forza (o meglio, di R2-D2)
Ne Il Risveglio della Forza, l’unico a risvegliarsi per davvero è R2-D2. Si è ironizzato molto su questo tema, ma effettivamente, cosa è successo a R2? Il droide, infatti, è “in coma” da quando è scomparso Luke, ci informa C3PO. La spiegazione ufficiale di J.J. Abrams è la seguente: R2 si risveglia perché sente BB-8 dirgli “ho un pezzo di una mappa, non è che tu hai il resto?” Questa frase risveglia qualcosa dentro il droide, che decide di accendersi e di completare la mappa per riuscire a trovare Luke.
Come in Episodio V, anche qui, in maniera più da “mago”, R2 svolge la funzione di deus ex machina, concludendo il climax del terzo atto e portando la storia verso il suo punto di svolta fondamentale, che poi avverrà in Episodio VIII, ovvero l’incontro tra Rey e Luke.
Tra l’altro, in quest’ultima scena, è evidente il rapporto tra R2-D2 e BB-8: l’allievo e il maestro, il giovane apprendista e il mentore. Ma R2 non farà da mentore solo al droide rotondo…
Episodio VIII: Gli ultimi jedi
E’ nell’ottavo episodio della saga che R2-D2 compie definitivamente il suo arco di trasformazione. Accompagna Rey alla ricerca di Luke e, quando il maestro jedi si rifiuta di addestrare una nuova padawan, è lui a convincerla, mostrandogli di nuovo il messaggio che Leia gli aveva affidato tanti anni prima. R2 si comporta da perfetto mentore, un po’ come Obi Wan con Luke, mostrandogli l’importanza dell’addestramento di Rey nel modo più insolente possibile.
Nel corso del film vediamo le azioni del suo allievo BB-8, che, proprio come lui, combatte dalle carlinghe dell’astronave di Poe Dameron.
Conclusioni sull’eroe R2-D2
L’arco di R2D2 è quindi compiuto: da imbroglione a messaggero, da messaggero a mago, infine mentore. Un percorso abbastanza classico nel viaggio dell’eroe, ma normalmente applicato solo per Luke o per Han (anche lui passa da imbroglione a eroe in Episodio IV). Il nostro R2 ne ha passate tante, e rimane anche nella nuova trilogia, una delle note più positive.
Il viaggio di R2 non viene sottolineato troppo spesso. Eppure, ancora oggi, è la sua evoluzione a renderlo uno dei personaggi più amati e riusciti della trilogia. La “profondità” che acquisisce il personaggio in Episodio VIII è un elemento di novità molto interessante, e rende sempre nuovo il personaggio per lo spettatore. Il droide che con l’inganno trascinava C3PO in imprese sempre più impossibili è diventato il mentore in grado di impartire una lezione al maestro jedi.
Insomma, che altro vogliamo dire di R2? Non vediamo l’ora di conoscere le sue gesta in Episodio IX! E voi cosa ne pensate? Qual è la vostra scena preferita con R2-D2? Fatecelo sapere nei commenti! Continuate a seguirci, vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars!