Trilogia sequel: 3 linee narrative collegate (e 3 scollegate) tra i film

Gli episodi della trilogia sequel di Star Wars. Da: cinematographie

Quest’articolo è per coloro che hanno voglia di avere un dibattito pacifico e costruttivo sulla trilogia sequel. Chi scrive non cerca di farvi piacere o meno questi film, ma vuole provare a fare una riflessione su un elemento che ha generato una grande discussione tra i fan. Si è detto svariate volte che non c’è stata pianificazione da parte di Lucasfilm nella scrittura della trilogia, ma è veramente così? La verità forse, come spesso accade, sta nel mezzo. Abbiamo provato a fare un’analisi bilanciata per vedere quali sono tre elementi in continuità e tre che invece risultano scollegati tra un capitolo e l’altro. Ecco le nostre conclusioni…

3 linee narrative collegate nella trilogia sequel

Ben e Rey nel finale di Episodio IX. Da: Pinterest

Un elemento lavorato con continuità da Episodio VII è la Diade nella Forza. La narrazione della coppia Rey-Kylo Ren è coerente tra i tre episodi. In VII cominciamo ad intuire che esiste un collegamento speciale tra i due. Nel film successivo questo legame diventa più forte, viene mostrato come essi siano due personaggi interconnessi. In Episodio IX avviene la rivelazione: Kylo Ren e Rey sono legati da un legame della Forza antichissimo, la Diade. Si può giudicare l’idea della diade, ma è difficile negare che non sia stata preparata bene. Chiaramente l’arco della coppia è diverso dallo sviluppo dei singoli personaggi: se Kylo Ren ha uno sviluppo molto coerente, quello di Rey non ha avuto la stessa riuscita (ma ne parleremo di seguito).

Il secondo elemento che torna nella trilogia sequel, soprattutto tra VIII e IX, è quello sulla popolazione civile. Il finale di Episodio VIII punta molto l’accento sul fatto che nessuno vada in soccorso della Resistenza. Questa morale cinica è accentuata anche dalla linea dedicata a Canto Bight. Per quanto la side quest sia considerata da molti uno dei passaggi più claudicanti del film, porta avanti uno dei temi più importanti: quando Finn si rende conto che la guerra è solo un business e che a nessuno interessa chi vince e chi perde. In Episodio IX invece, nel finale, scopriamo che a qualcuno interessa eccome. Un gruppo molto folto di navi civili, guidato dal Millennium Falcon, arriva su Exegol per rovesciare le sorti della battaglia. E’ il trionfo del popolo, della gente comune, come la chiama l’ufficiale alleante prima di morire. Quella gente che in VIII non se l’era sentita di aiutare la Resistenza.

Terzo arco

Chiudiamo questa lista con l’arco di Luke. Nonostante l’esecuzione della sua storia possa aver fatto storcere il naso a qualcuno, nelle intenzioni è assolutamente pianificata e coerente. In Episodio VII Luke è una presenza che aleggia sulla storia, e tutti si chiedono il perché si sia esiliato. In VIII scopriamo che il grande maestro Jedi è in crisi, e ci vengono spiegati i motivi del suo allontanamento volontario. Con il finale di VIII e soprattutto con IX, Luke assurge al ruolo di mentore spirituale che fu di Obi-Wan. Il suo percorso è coerente con quello del viaggio dell’eroe: alla fine del VI Luke intraprende un viaggio per cercare le origini dei Jedi e rifondare l’ordine. Lo vediamo in The Mandalorian in quel periodo, potente e sicuro di sé. Anni dopo, complici due traumi pesantissimi (il fallimento con Ben e la distruzione della sua Accademia) Episodio VIII esplora il suo stato d’animo in crisi. Il tutto finalizzato a fargli compiere l’ultimo eroico passo del suo arco narrativo. Si può discutere su alcune scelte stilistiche, ma la coerenza è rispettata.

3 elementi che non sono in continuità

Poe Dameron e Finn. Da: comicbook

Il primo riguarda la questione villain e il ritorno di Palpatine. Egli viene introdotto senza una preparazione nei precedenti episodi. Di conseguenza, il ritmo del film nella prima parte è rapido e affrettato, dovendo spiegare in partenza troppi elementi. Inoltre, non avere le idee chiare su questo punto non ha permesso di dare un degno arco di trasformazione al personaggio di Rey. Lo scopo era quello di rinnegare la sua origine e prendere il nome Skywalker, ma i suoi dubbi e il tentennare verso il Lato Oscuro sono trattati molto frettolosamente. Con una preparazione migliore si sarebbe potuto dare qualche segnale in più in anticipo, e preparare al meglio questo arco. Invece, così non è stato. Purtroppo, l’assenza, anche come velata minaccia, di Palpatine, ha generato confusione su chi fosse il vero villain della trilogia.

Secondo nella lista è Finn. All’inizio di Episodio VII era uno dei personaggi più intriganti: un soldato del Primo Ordine che decide di disertare, una novità in Star Wars. Già dalla seconda metà del primo film Finn diventa una macchietta, e la sua vicenda ha uno sviluppo risibile. In Episodio IX scopre di essere sensibile alla Forza, ma questa scoperta non ha alcun impatto sulla trama. Soprattutto interessa talmente poco agli autori che neanche lo dichiarano apertamente. Purtroppo, Finn era un personaggio con un potenziale enorme, completamente sprecato.

Stesso discorso per l’ultimo personaggio della lista, Poe Dameron. In Episodio VII si vede poco (e sembra quasi un’imitazione di Han Solo) mentre in VIII Rian Johnson gli riserva un arco importante per fargli capire cosa vuol dire essere un leader. Dopo questo percorso, nel IX Abrams decide di farci scoprire la sua backstory. Non c’è alcuna logica in questa scelta: il suo punto d’arrivo come personaggio lo raggiunge in Episodio VIII; inoltre sarebbe stato meglio scoprire la sua backstory in VII, per conoscerlo meglio. In generale, vi è un disordine tale nel suo racconto che è difficile affezionarsi al personaggio, nonostante la magnifica interpretazione di Oscar Isaac.

Conclusioni

In generale, queste riflessioni ci portano a delle conclusioni molto semplici. Commettere degli errori con due dei nuovi protagonisti introdotti nella saga ha avuto conseguenze spiacevoli, perché per molti ha inficiato il giudizio su tutta la trilogia. D’altro canto, ci sono molti fili conduttori tra gli episodi, dei richiami che ci permettono di affermare che il lavoro degli autori sia stato in parte pianificato o studiato in base ai film precedenti. Questo almeno finché lo Story Group, che si occupa della continuità nel canone, è stato coinvolto nel progetto. Cosa che non è avvenuta ne L’Ascesa di Skywalker.

Voi cosa ne pensate? Quali sono gli elementi che vi sono piaciuti di più nella trilogia sequel? E quali di meno? Fatecelo sapere nei commenti. Continuate a seguirci anche su FacebookInstagram e Twittervi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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