Trappola garanzia, non ti riparano più il pezzo: nemmeno se è ancora coperto | Queste non le devi firmare mai

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Simbolo di garanzia (Canva Foto) - www.insolenzadir2d2.it

La garanzia sui ricambi può nascondere insidie: ecco cosa sapere quando si fanno acquisti per non cadere nella trappola.

Quando compri un’auto, un elettrodomestico o un dispositivo elettronico, sai di avere una garanzia legale di almeno due anni, che ti protegge in caso di difetti di fabbrica. Se qualcosa si rompe, il produttore o il venditore deve ripararlo o sostituirlo senza spese per te. Fin qui tutto chiaro.

Le cose si complicano quando un pezzo di ricambio si guasta. Se durante la garanzia un componente viene sostituito, viene da pensare che quel pezzo abbia una nuova copertura di due anni. Ma non è sempre così.

La legge dice che se il pezzo viene cambiato mentre la garanzia del prodotto principale è ancora valida, non si azzera il conteggio: il ricambio è coperto solo fino alla scadenza della garanzia originale. Se invece lo acquisti dopo, parte una nuova garanzia di due anni sul pezzo stesso.

Questa regola, che sembra semplice, in realtà può giocare brutti scherzi. Se un pezzo di ricambio installato in garanzia si rompe di nuovo dopo pochi mesi, ma nel frattempo la garanzia dell’oggetto principale è scaduta, potresti ritrovarti senza alcun diritto di riparazione gratuita. In pratica, resti con il danno e la beffa.

Quando la garanzia non basta più

Negli ultimi tempi, alcune aziende hanno trovato un escamotage per evitare di dover riparare i pezzi di ricambio, anche se sono ancora coperti dalla garanzia. In sostanza, sostengono che il pezzo non può essere coperto più a lungo della garanzia del prodotto principale. Questo significa che se, ad esempio, la centralina della tua auto viene sostituita un mese prima della scadenza della garanzia e poi si rompe dopo tre mesi, la riparazione non sarà più gratuita.

Secondo un’inchiesta di La Legge per Tutti, questa pratica sta diventando sempre più diffusa, soprattutto nel settore automobilistico e in quello degli elettrodomestici. In molti casi, i consumatori si sono ritrovati a dover pagare di tasca propria per la riparazione di un pezzo che, teoricamente, doveva essere ancora coperto dalla garanzia. Un problema che sta facendo discutere e che mette in difficoltà chi si trova in queste situazioni.

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Ccchio alle clausole: non firmare alla cieca

Ma c’è di peggio. Alcune aziende stanno facendo firmare ai clienti clausole che limitano ulteriormente i loro diritti. Magari quando vai a ritirare il prodotto riparato, ti chiedono di firmare un documento che, senza accorgertene, ti fa rinunciare alla garanzia sul pezzo sostituito. Se accetti, perdi automaticamente qualsiasi diritto a un’eventuale riparazione gratuita in futuro.

Il consiglio è semplice: leggi bene quello che ti fanno firmare. Se trovi clausole che parlano di “esclusione di garanzia” o cose simili, non firmare e chiedi spiegazioni. Se ti dicono che è “una formalità” o che “lo fanno tutti”, fai attenzione: potresti ritrovarti con una spesa imprevista da affrontare. Se hai dubbi, rivolgiti a un’associazione dei consumatori o a un avvocato esperto per capire quali sono i tuoi veri diritti.