Tony Gilroy rivela: “Rogue One era un casino prima dei reshoot”

Locandina di Rogue One. Fonte: Justnerd

Ad oggi il primo spin-off di Star Wars, Rogue One, è considerato dalla maggior parte dei fan un gran film; fino ad ora infatti è sicuramente la pellicola del nuovo corso Disney che ha messo positivamente d’accordo quasi tutti. A quasi due anni dalla sua uscita, il regista e sceneggiatore Tony Gilroy ha però rivelato che la produzione si trovò per un periodo in guai molto seri in merito alla sceneggiatura e non solo.

Ricorderete di quando vi parlammo della questione dei reshoot, dei quali si occupò proprio Gilroy. Stando alle sue recenti rivelazioni, il casino in cui versava la produzione prima del suo intervento era più grave di quanto credessimo.

La rivelazione di Tony Gilroy

Artwork con i protagonisti di Rogue One dal profilo Deviantart di Spirit–Of-Adventure

In una intervista al podcast The Moment with Brian Koppelman, Tony Gilroy ha rivelato che quando la Lucasfilm lo ingaggiò per girare alcune scene aggiuntive della pellicola scoprì che la situazione era davvero critica. Queste le sue parole in merito:”Se ripensate a Rogue One, alle difficoltà che avevano, alla confusione… a tutto il casino, e alla fine quando sono andato da loro era veramente molto semplice da risolvere. Ho capito che questa è una pellicola in cui tutti devono morire. È un film sul sacrificio“. Il regista si riferisce quindi al finale, che sicuramente prima del suo arrivo era stato trattato in maniera confusionaria. Probabilmente a causa di un’errata sceneggiatura iniziale, sommata alle insicurezze del regista Gareth Edwards sul finale, si rischiò di rovinare del tutto la pellicola.

Tony Gilroy con molto pragmatismo salvò quindi sia la sceneggiatura nel finale che la pellicola stessa. A detta del regista, ciò che gli permise di lavorare con serenità fu soprattutto l’affrontare questo lavoro senza sentimentalismi, come aggiunge lui stesso.

Questione di disinteresse

Darth Vader nella scena finale di Rogue One.
Fonte: Youtube

Egli infatti ha dichiarato: “Non mi è mai importato nulla di Star Wars, mai. Quindi non ho avuto alcuna riverenza particolare, non ero spaventato dall’incarico. E loro si trovavano in un bel pantano… si trovavano nel bel mezzo di un vero e proprio casino, e l’unica cosa che potevo fare era migliorare la loro posizione“. Insomma, Tony Gilroy, non avendo alcuna pressione dettata dai sentimentalismi, ha svolto il suo lavoro con linearità. Probabilmente Gareth Edwards, grande fan di Star Wars sin da bambino, si è lasciato prendere dal panico e dalla paura di sbagliare e proprio sul finale rischiò il tracollo.

Come sappiamo infatti il finale della pellicola è stato totalmente stravolto: gran parte delle scene con Jyn Erso e Cassian Andor sono state rigirate. Inoltre, e questo lo sappiamo da tempo, la celebre scena finale di Darth Vader è proprio un reshoot girato da Tony Gilroy. Insomma, se Rogue One è stato un successo lo si deve anche e soprattutto all’intervento di Gilroy in extremis. Una scelta saggia da parte di Lucasfilm, che probabilmente si è trovata nella stessa situazione con lo spin-off su Han Solo. In questo caso ha infatti operato un repentino cambio di regia, mettendo al timone Ron Howard. Continuate a seguirci! Vi terremo costantemente aggiornati su tutte le novità riguardanti l’universo di Star Wars.

Fonte: The Hollywood Reporter

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
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