The Rise of Skywalker: tutti i dettagli sul ritorno e il piano di Palpatine

L'Imperatore Palpatine pronto a "tornare" in Episodio IX. Da: CBR

Annunciato ad Aprile e concretizzatosi con l’uscita di The Rise of Skywalker, il ritorno di Palpatine è stato uno degli eventi più attesi dell’ultimo capitolo della nuova trilogia e della saga di Star Wars. In questo articolo analizzeremo proprio tutti gli elementi sul suo ritorno, i suoi piani, le sue macchinazioni, ecc. Ovviamente seguono pesanti SPOILER su Episodio IX, non proseguite la lettura nel caso non lo abbiate visto.

Palpatine is back

Darth Sidious. Da: wookieepedia

Il ritorno dell’Imperatore ci viene presentato subito, già nelle prime frasi dell’opening crawl: “I morti parlano!”; l’imperatore annuncia il suo ritorno tramite una misteriosa trasmissione inviata nella Galassia. E’ già la prima sequenza a darci tanti e importantissimi indizi sul suo “stato” e su ciò che aveva fatto in precedenza. Nella prima scena del film Kylo Ren arriva su Exegol tramite uno dei due puntatori Sith, e si imbatte proprio in quello che sembra essere il corpo di Palpatine. Quest’ultimo poco prima gli aveva detto di “essere stato tutte le voci che aveva sentito nella sua testa”; questa frase ci permette già di capire che dietro al Primo Ordine e alla discesa nel Lato Oscuro di Ben c’era sempre stato lui.

Lui aveva creato Snoke (come dirà subito dopo) e con tutta probabilità lui era la voce proveniente dall’elmo di Vader che il ragazzo teneva non solo come cimelio, ma come vero e proprio “faro” del Lato Oscuro. Come detto, Palpatine rivela a Kylo Ren di aver creato Snoke: nella scena infatti possiamo vedere molte sue copie contenute all’interno di una grande vasca di clonazione. Sicuramente in futuro sarà approfondito il come sia avvenuta la creazione e la manipolazione di quello che sarebbe diventato il Leader Supremo del Primo Ordine, ma ai fini della trama di Episodio IX ci basta sapere che Snoke è sempre stato una pedina.

La rivelazione chiave su Palpatine

Il corpo morto di Palpatine in Episodio IX. Da: wgtc

La rivelazione più interessante però arriva dopo: quando il ragazzo minaccia di ucciderlo, l’Imperatore risponde “Io sono già morto”. Quello che vediamo è il corpo di Sidious (forse ricostruito o rimaneggiato, dato che è palesemente tumefatto e incompleto) ma è senza vita. Possiede effettivamente l’anima di Palpatine, che però è forzatamente ingabbiata in un corpo morto a tutti gli effetti.

Questo è uno dei passaggi chiave del ritorno di Palpatine, passaggio che molti hanno frainteso. Capire sin da subito che Sidious fino a quel momento è morto non intacca infatti ciò che è stato compiuto da Anakin trent’anni prima.

Poteri Sith

Anakin e Palpatine conversano in Episodio III

Come è stato possibile quindi ingabbiare l’anima del Signore dei Sith in un corpo senza vita? In merito a ciò ci viene in aiuto non solo un dialogo successivo della pellicola, ma l’intera lore (storia) della saga. Quando infatti la Resistenza si rende conto della minaccia incombente e parla dell’Imperatore, i membri si interrogano proprio sul come il personaggio sia potuto tornare. Nella scena vengono citati “poteri e magia Sith”, che hanno permesso a Sidious di ingannare la morte, anche se non in maniera ottimale.

Sin dalla trilogia prequel conosciamo le capacità Sith che lui stesso ci narra in una delle scene più famose di Episodio III: “Il lato oscuro della Forza è la via per acquistare molte capacità da alcuni ritenute ingiustamente non naturali”. L’ingannare la morte, l’ossessione di Plagueis e poi di Sidious, è un pensiero costante del personaggio in tutte le opere canoniche. Egli dedica la sua intera vita (e oltre) a cercare non solo di ingannare la morte, ma di strutturare anche un piano d’emergenza per un suo eventuale ritorno.

Ciò avviene tramite l’Operazione Cenere, un complesso piano narrato in varie opere canoniche (il fumetto L’Impero a pezzi, il videogioco Battlefront II, la trilogia di romanzi di Aftermath, ecc.) che spiana la strada proprio a questo ritorno e all’ultimo atto della sua vendetta, ovvero l’Ordine Finale.

Raccolta di forze

L’enorme flotta Sith

Nei trent’anni intercorsi tra la sua morte e la caduta dell’impero e gli eventi di Episodio IX, tramite sue precedenti disposizioni egli riesce a radunare forze su uno sperduto pianeta delle Regioni Ignote e baluardo Sith, Exegol appunto. Nel corso degli anni i suoi adepti riescono a tenere unite la sua anima e il suo corpo morto tramite un complesso macchinario, e il suo piano si snoda su due fronti: da un lato permette alle ex forze imperiali e ad altre fazioni scontente della Nuova Repubblica di unirsi sotto il vessillo del Primo Ordine, e dall’altro prepara l’immensa Flotta Sith nell’attesa di tornare in vita e applicare l’Ordine Finale. Ma in che modo sarebbe potuto tornare a vivere?

Il compimento del rituale

Kylo Ren nelle prime sequenze di The Rise of Skywalker

Il modo per tornare definitivamente in vita, e non dover più dipendere dall’enorme macchinario a cui è attaccato, è quello di compiere il rituale dell’odio. Scegliere un corpo potente nella Forza, far abbattere quello che è a tutti gli effetti un involucro con la sua anima e trasferire quest’ultima in un corpo stabile e soprattutto vivo. Durante la pellicola, pur avendo Rey come pensiero fisso, senza dubbio l’Imperatore ha pensato di trasferirsi anche in Kylo Ren. Ce lo dimostrano le battute della prima sequenza, quando incita il ragazzo ad uccidere Rey.

Come sappiamo, egli è però da sempre il maestro dell’inganno, delle macchinazioni e dei piani intricati e con risvolti inaspettati. Ecco perché dopo cambia la sua preda, preferendo sua nipote Rey (come vedremo di seguito). Molti sono rimasti confusi da questo cambio repentino, ma bisogna sempre ricordare che stiamo parlando di un personaggio che per prendere il potere è stato l’artefice e ha mosso entrambe le fazioni di una guerra.

La parentela Palpatine

Palpatine e Rey in una fan art

Perno della pellicola è ovviamente la rivelazione che Rey sia una Palpatine. Nella parte centrale di Episodio IX scopriamo infatti che il padre di Rey era in realtà il figlio dell’Imperatore. Palpatine sfrutta questa rivelazione per attirare la ragazza a sé e compiere il famoso rituale per tornare in vita. Non è difficile capire infatti che quello che propone a Rey (di diventare imperatrice) è solo un trucco. Uccidendolo la ragazza avrebbe dato sfogo al suo odio, ma sarebbe stato solo il canale tramite il quale l’anima di Sidious avrebbe preso possesso del suo corpo.

Nella parte finale della pellicola i due si trovano l’uno di fronte all’altra, e quando sembra che il rituale stia per compiersi Rey passa la spada laser a Ben, che sconfigge facilmente i Cavalieri di Ren e la affianca nella lotta a Sidious. Quando la situazione per quest’ultimo sembra complicarsi, egli fa una scoperta sconvolgente.

La diade nella Forza

Rey e Kylo Ren. Da: cbr

Assorbendo l’energia vitale di entrambi, si accorge per la prima volta che i due sono una rarissima diade nella Forza, un potere a sua detta “forte come la vita stessa”. Egli conosceva la connessione tra i due, ma mai avrebbe potuto immaginare che fosse così radicata. Dopo aver scoperto ciò ne approfitta immediatamente, assorbendo il potere della diade e tornando in vita riuscendo ad unire l’anima con il corpo senza dover più sfruttare il macchinario: il suo ritorno è così compiuto.

E’ importante capire che è SOLO questo il momento in cui, dopo trent’anni, Palpatine torna a tutti gli effetti in vita. Come detto, negli anni precedenti la profezia non viene intaccata, e il motivo per il quale Anakin dice a Rey “riporta l’Equilibrio, come feci io” è perché l’Imperatore è riuscito a tornare in vita solo poco prima.

Tutti i Sith

Rey di fronte a suo nonno Palpatine

In quel momento Sidious è l’ultimo baluardo vivente della conoscenza Sith, non avendo un apprendista. Ecco il perché della sua frase “io sono tutti i Sith!”: dentro di lui sono presenti millenni di poteri e conoscenze oscure dei Sith, tramandate da Maestro ad Apprendista per generazioni. Rinvigorito dall’enorme potere della diade, Palpatine scaglia giganteschi fulmini di Forza e si appresta a togliere di mezzo gli ultimi ostacoli alla sua egemonia. Scaraventa con palese odio, rancore e vendetta l’ultimo Skywalker nelle gole di Exegol e scaglia altri fulmini di Forza per eliminare sua nipote.

Ma qui, come sappiamo, Rey riesce a riprendersi grazie all’aiuto di tutte le voci dei grandi jedi del passato, guidate da Anakin, e con le spade laser riesce a riflettere il colpo di Palpatine, che si disintegra definitivamente.

In opere future avremo sicuramente molti altri dettagli sul come Palpatine sia riuscito ad accumulare forze belliche e soprattutto a ingabbiare la sua anima nel corpo, ma ad un’attenta analisi nella pellicola abbiamo tutti gli indizi necessari per comprendere il suo ritorno e soprattutto i suoi piani in funzione di Episodio IX. Spero che questo approfondimento vi abbia aiutato a far luce sulla questione. Seguiranno tantissimi altri articoli su The Rise of Skywalker, stay tuned!

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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