The Mandalorian: un’analisi della struttura della serie

Bo-Katan, Din Djarin e Moff Gideon

The Mandalorian è la serie che ha lanciato l’universo di Star Wars per il piccolo schermo (in live action). Acclamata dalla critica (notizia freschissima è la nomination ai Golden Globes), è riuscita a unire elementi classici della saga con nuove, bellissime novità. Uno degli ingredienti di successo della serie è la sua struttura, un ibrido tra puntate autoconclusive e narrazione lunga. Andiamo ad approfondirla insieme…

The Mandalorian e le puntate “filler”

Mando e il Bambino sul pianeta ghiacciato

In gergo tecnico le serie si dividono tra verticali (con puntate esclusivamente autoconclusive), e orizzontali (con una narrazione che si porta avanti un episodio dopo l’altro). Nella prima categoria rientrano tutte le sit-com e i polizieschi, mentre nella seconda troviamo serie come Breaking Bad e Lost. In questa classificazione, dove si pone The Mandalorian? La serie targata Disney+, apparentemente, usa una formula ibrida.

Certo, c’è la storia di Mando e Grogu, ma c’è anche uno schema fisso in ogni puntata: Mando ha una missione e qualcosa va storto. La missione di Mando delle volte si conclude all’interno della puntata (quasi sempre nella prima stagione), delle altre si prolunga. Le puntate autoconclusive sono i cosiddetti filler, quelle che nella prima stagione hanno introdotto Mayfeld e Fennec.

In realtà, questi personaggi sono poi tornati nella seconda stagione. The Mandalorian 2 è riuscito brillantemente a riprendere le linee narrative introdotte in precedenza, spazzando via il concetto di filler. Anzi, la seconda stagione ha dimostrato che The Mandalorian è prettamente orizzontale. Si può demarcare una linea narrativa forte e centrale, che non si chiude mai. Si snoda nell’evoluzione di Din Djarin, nel suo rapporto con Grogu, e infine nell’eredità mandaloriana (con la questione darksaber). Queste linee non si risolvono in una puntata, anzi verranno portate avanti nella terza stagione.

Detto quindi che The Mandalorian è una serie orizzontale, ci sono degli elementi di verticalità che la caratterizzano anche nella seconda stagione. Ogni puntata di solito ha un ambiente principale: Tatooine, Corvus, Trask, Nevarro. Si esce da questi luoghi solo per il prologo o per l’epilogo della puntata. Di solito ogni puntata ha un obiettivo: infiltrarsi in una base ex-imperiale, cercare un jedi, recuperare Grogu.

Tutte queste cose possono dare la sensazione di trovarsi all’interno di un videogioco, e The Mandalorian sfrutta questo tipo di narrativa. In conclusione, la struttura di The Mandalorian è particolarmente innovativa proprio grazie a quest’ibrido di orizzontalità e verticalità. Solo così la serie riesce ad andare avanti nella trama e a dare dignità alle missioni di Mando allo stesso tempo.

Voi cosa ne pensate? Vi piace la struttura di The Mandalorian? Fatecelo sapere nei commenti! Continuate a seguirci anche su FacebookInstagram e Twittervi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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