The Mandalorian 3: tutti i riferimenti e gli easter egg del terzo episodio!

Bo-Katan, Din e Grogu nell'episodio

Torna l’appuntamento settimanale con The Mandalorian 3, giunto al terzo episodio intitolato “Il Convertito“. Una puntata che segue due linee narrative e che è ricchissima di riferimenti ed easter egg, che trovate tutti di seguito!

The Mandalorian 3×03: le Acque Viventi

Din e Grogu alle Acque Viventi

L’episodio comincia dove si era concluso il precedente, con Din Djarin che riprende conoscenza sulle sponde delle Acque Viventi. Mentre egli raccoglie un campione d’acqua, Bo-Katan gli chiede se aveva visto qualcosa; scopriamo quindi che solo lei aveva visto il Mitosauro. Poco dopo ella ci dà un’altra informazione interessante, e cioè che prima le Acque non erano così profonde: a causa della Purga e delle conseguenti attività sismiche, la creatura era tornata quindi a galla dopo chissà quanti secoli.

La vicenda ricorda molto il modo in cui lo Zillo Beast (anch’esso ritenuto estinto) fu riportato a galla su Malastare nel 21 BBY, come narrato in The Clone Wars. In quell’occasione fu l’utilizzo di una bomba ad elettroprotoni da parte dalla Repubblica Galattica sull’Esercito Separatista a farlo riemergere.

Attacco su Kalevala

Bo-Katan inseguita dagli intercettori TIE

Bo-Katan tiene segreta a Din la presenza del Mitosauro, e i due ripartono alla volta di Kalevala con il Gauntlet. In viaggio vengono attaccati da una squadriglia di Intercettori TIE, largamente utilizzati negli ultimi anni della Guerra Civile Galattica e comparsi per la prima volta in Episodio VI. Inizialmente, i due pensano che siano rimasugli di un signore della guerra imperiale.

Raggiunta l’atmosfera di Kalevala, Din sale a bordo del suo Starfighter N-1 e comincia a liberarsi dei TIE, mentre Bo-Katan fa lo stesso con quelli rimasti, pilotando agilmente attraverso luoghi che conosceva bene. Dopo l’eccellente lavoro di squadra, i due si accorgono che una squadra di Bombardieri TIE si era lanciata sul castello della famiglia Kryze, radendolo al suolo. La rabbia e la tristezza di Bo-Katan sono palpabili, e nel suo dialogo ella usa l’espressione “figli di grufafango”, la stessa utilizzata da Cara Dune nella 2×16 di The Mandalorian.

Senza esitare Bo-Katan si lancia all’attacco dei bombardieri, desiderosa di vendicarsi dopo l’ennesimo affronto, ma moltissimi altri intercettori TIE raggiungono il pianeta. Din riesce a dissuaderla, e insieme saltano verso delle coordinate sicure. Bo-Katan ci dice che erano troppe navi per un singolo signore della guerra, e ha ragione: evidentemente la sua visita su Mandalore non è passata inosservata, e ha fatto arrabbiare qualcuno di molto potente.

The Mandalorian 3×03: ritorno su Coruscant

Il Teatro dell’Opera delle Galassie di Coruscant

La scena si sposta poi su Coruscant, ex capitale dell’Impero che debutta in The Mandalorian. Tramite i romanzi di Aftermath sappiamo che dopo il Concordato Galattico fu creato sul pianeta un governo provvisorio con Mas Amedda, tenuto sotto stretta sorveglianza dalla Nuova Repubblica affinché fosse solo una facciata che durasse il tempo necessario a traghettare il pianeta verso la democrazia. E ora, dopo 4 anni dal Concordato (che fu firmato nel 5 ABY) sembra che il pianeta sia pienamente controllato dalla Nuova Repubblica, nonostante i risvolti che vedremo successivamente.

All’interno della puntata rivediamo moltissimi luoghi conosciuti di Coruscant, ed è una grande emozione ritrovarli. Cominciamo dal Teatro dell’Opera delle Galassie, situato nel Distretto di Uscru, comparso per la prima volta in Episodio III. Questo luogo è sede di uno dei dialoghi più famosi di Star Wars, quello tra Palpatine e Anakin sulla fine di Darth Plagueis il Saggio.

Il discorso di Pershing

Il discorso del dottor Pershing

In questo caso, ad intrattenere il pubblico è il dottor Pershing, personaggio che abbiamo conosciuto nelle precedenti stagioni di The Mandalorian e che fa parte del Programma Amnistia (che appare per la prima volta in Star Wars), un programma volto alla reintegrazione degli ex imperiali nella società. Parlando alla gente, egli racconta del suo passato e degli esperimenti di clonazione a cui era costretto per accrescere il potere di un individuo. Non sappiamo se il suo riferimento vada a Gideon o addirittura direttamente a Palpatine, ma è più probabile la prima opzione.

Nonostante la costrizione, egli credeva fermamente nell’utilizzo della clonazione a scopi benefici. Ed era questo che lo aveva fatto avvicinare al lavoro dei kaminoani, che cita nel suo discorso. Dopo che ben 28 anni prima questi ultimi erano stati spazzati via dall’Impero (come sappiamo tramite The Bad Batch) l’unico modo nel quale Pershing si era potuto avvicinare alla loro tecnologia è sicuramente l’essere diventato parte del programma scientifico che, sempre nella serie animata, abbiamo visto operare già nei primi mesi dell’Impero su Weyland. E’ probabile che oltre alla struttura del Monte Tantiss ce ne fossero molte altre simili.

Ad osservare il suo discorso c’era anche l’ex ufficiale imperiale delle comunicazioni Elia Kane, che ritroveremo poco dopo. Alla fine della conferenza Pershing si intrattiene con alcuni aristocratici, tra cui un membro di specie Mon Calamari. Un dialogo che ci mostra quanto fossero distanti anni luce (non solo materialmente) i problemi dell’Orlo Esterno nei mondi del Nucleo.

Altri luoghi di interesse di Coruscant

Il dottor Pershing su Coruscant

Poco dopo, un air taxi guidato da un droide accompagna il dottor Pershing agli Alloggi Amnistia. Questo particolare speeder è comparso spesso nella trilogia prequel e in molti altri prodotti che ci mostrano il proverbiale traffico aereo di Coruscant. Durante il viaggio il droide nomina molti luoghi interessanti: in primis i Giardini Botanici Skydome, che vengono ricanonizzati dopo essere stati menzionati in molti romanzi legends. Essi furono infatti introdotti nel romanzo “Sulle orme dei Cavalieri Jedi”, primo della trilogia dell’Accademia Jedi. Anche i fiori Mysess, citati poco dopo, vengono canonizzati poiché comparsi nell’espansione Rage of the Wookiees del videogioco Star Wars: Galaxies. Si tratta di piante molto rare che crescevano su Kashyyyk.

Il droide menziona poi il Museo Galattico, anch’esso presente in molte opere legends e ricanonizzato tramite la serie a fumetti Star Wars 2020 (in quel periodo però era ancora il Museo Imperiale). Tramite le opere legends sappiamo che il Museo era antichissimo, e fu costruito circa 12mila anni prima delle vicende della Guerra Civile Galattica.

Infine, sempre in merito a queste bellissime ricanonizzazioni, il droide cita il Museo Olografico degli animali estinti, apparso per la prima volta nel romanzo “Il Discepolo del Lato Oscuro”, il secondo della trilogia dell’Accademia Jedi. Anche i mantabog di Malastare erano creature estinte comparse per la prima volta nell’espansione Coruscant and the Core Worlds del gioco di ruolo di Star Wars.

La nuova vita di Pershing

L’ex ufficiale imperiale Elia Kane

Giunto agli alloggi, Pershing viene avvicinato da altri partecipanti al programma (chiamati ufficiali amnistia). Egli era arrivato lì dall’Istituto di Reintegrazione, sicuramente un luogo più duro in cui si affrontava la prima fase del reintegro. Qui egli incontra la Kane, e svela agli altri che ella era un’ufficiale di Moff Gideon. Questo dialogo è anche l’occasione per farci sapere che quest’ultimo era fuggito mentre lo portavano al Tribunale di Guerra, organo citato da Greef Karga nel primo episodio di The Mandalorian 3.

Secondo un altro ufficiale amnistia la sua evasione invece era solo una copertura, e per lui Gideon era stato collegato ad un Mind Flayer. Questo strumento viene citato da Cara Dune nella 1×08 di The Mandalorian, e si pensava venisse utilizzato dall’Impero come tortura. Un riferimento che troveremo poi successivamente.

Più tardi nel suo alloggio Pershing riceve delle gallette da viaggio, razioni imperiali che gli mancavano di quel periodo. La scena si sposta poi in un ufficio molto simile a quello degli Standard visto in Andor (dove aveva lavorato Syril Karn). Tra gli inservienti, possiamo notarne una di specie Twi’lek e un mon calamari. Nel frattempo un altro inserviente porta a Pershing del materiale per l’archivio, salutandolo con un “buon Bendudì”.

Nel calendario galattico standard si trattava del quinto e ultimo giorno della settimana. Il nome non deriva dal Bendu che abbiamo conosciuto in Rebels, ma dai monaci Bendu, facenti parte del Dai Bendu, un antico ordine religioso che precedette l’Ordine Jedi. Nelle opere legends, fu proprio un gruppo di monaci Dai Bendu sensibili alla Forza (trasferitosi sul pianeta Tython) a creare l’Ordine Jedi, come sappiamo dalla serie a fumetti L’Alba degli Jedi.

Luoghi ricchi di storia

La splendida Monument Plaza

La scena si sposta poi ad un altro luogo noto di Coruscant, Monument Plaza, apparso per la prima volta nella special edition di Episodio VI (tramite le scene aggiuntive finali) e poi presente in moltissime altre opere di Star Wars, come alcuni episodi di The Clone Wars e i romanzi La Luce dei Jedi e Aftermath. All’interno della piazza troviamo l’attrazione principale, la cima del monte Umate, la vetta più alta di Coruscant e ultimo rimasuglio di paesaggio naturale del pianeta. Un monte che nel corso dei millenni è stato inglobato nell’ecumenopoli.

Come possiamo vedere nell’episodio era una grande attrazione turistica, e come narrato ne La Luce dei Jedi un paio di secoli prima la Cancelliera Lina Soh amava visitarlo. Kane ci ha portato Pershing, che rimane stupito dalla quantità di turisti presenti. Tra questi, sia come turisti che come gestori di chioschi, troviamo molti individui di varie specie aliene: Ishi Tib, rodiani, ithoriani, twi’lek, pantorani, ecc., e poi anche droidi giocolieri (in particolare un droide di serie PK, comparso per la prima volta in Episodio I) e altre attrazioni. Vediamo anche un mago che fa giochi di prestigio: la magia come concetto esiste nell’universo di Star Wars ed è citata in molte opere.

Kane e Pershing

Oltre a parlare di clonazione e del monte Umate, Kane ci svela di aver studiato proprio all’Accademia Imperiale di Coruscant. Quest’ultima era di gran lunga l’accademia imperiale più prestigiosa, dove avevano studiato molti ufficiali noti come Alexsandr Kallus, Thane Kyrell e Ciena Ree, Iden Versio, Thrawn e Eli Vanto, ecc. Nella sequenza ella cita anche la spuma ai fotoni, un cocktail che compare per la prima volta in Episodio II.

Già in questa scena Kane tenta di risvegliare in Pershing la voglia di portare avanti le sue ricerche per trasformarle in qualcosa di buono, e ci riesce. Il dottore infatti, in un successivo interrogatorio di routine, parla al droide di questa possibilità, ma quest’ultimo gli dice che l’argomento clonazione è vietato dagli Accordi di Coruscant. Anche questi accordi vengono ricanonizzati dopo essere stati nominati per la prima volta nel romanzo legends The Cestus Deception.

La demilitarizzazione della Nuova Repubblica

Pershing e il droide interrogatore

Parlando successivamente con Kane della volontà di proseguire le sue ricerche, ella gli dice che era possibile recuperare un laboratorio mobile ma che sarebbero dovuti uscire dal loro perimetro prestabilito. Al momento, il dottore non vuole ancora rischiare. Nella scena successiva torniamo all’ufficio, in cui Pershing si scontra contro l’infinita burocrazia riguardante non solo i centri di smaltimento imperiale, ma anche lo smantellamento della flotta dell’ex Alleanza Ribelle.

Come sappiamo dai romanzi di Aftermath e Last Shot, per volere di Mon Mothma la Nuova Repubblica fu pesantemente demilitarizzata dopo la guerra (tramite l’Atto di Disarmo Militare), e fu per questo che il governo anni dopo si troverà annichilito nei confronti del Primo Ordine. All’epoca, Leia Organa e molti altri si opposero al disarmo totale, ma Mon Mothma credeva che fosse l’unico modo per evitare ulteriori derive belliche. Dopo questi eventi ed un ulteriore colloquio con il droide, egli decide di contattare Kane e accettare la sua proposta.

Verso la stazione

Il dottor Pershing ed Elia Kane nell’episodio

I due si incamminano verso la stazione, e una targa scritta in aurebesh ci svela che si trovano alla “Federal Station”, quindi all’interno del Distretto Federale di Coruscant, dove si trovano gli edifici più importanti (l’ex Palazzo del Senato, l’ex Tempio Jedi, ecc.). In particolare sono “all’Executive Building Monument Park”, come ci dice sempre la targa. Fino a poco tempo prima il Palazzo Esecutivo, che insieme alle altre strutture del Distretto Federale era considerato il centro legislativo di Coruscant, era il Palazzo Esecutivo Imperiale, e prima ancora Repubblicano e del Senato. In quel momento storico la sua funzione era probabilmente un’altra, visto che la capitale della Nuova Repubblica era Chandrila.

Pershing e Kane percorrono la via verso la stazione, controllata da alcuni ufficiali che indossano la divisa del Corpo Carcerario della Nuova Repubblica, la stessa indossata dal tenente Dant Lavan nella 1×06 di The Mandalorian. E’ interessante notare che in lingua originale questo Corpo è conosciuto come New Republic Correctional Corps, il che a fronte di questo episodio gli fa assumere un significato ben preciso (corpo di correzione), e rende la traduzione italiana abbastanza generica.

Il cantiere navale

Il deposito del cantiere navale

Nonostante le ansie di Pershing fila tutto liscio, e i due entrano all’interno di un treno in cui sono presenti passeggeri umani e alieni; tra le specie presenti vediamo un grande Bufopel (specie comparsa per la prima volta in Episodio VIII), un mimbanese, ecc. Qui Kane nomina il Taungedì, altro giorno della settimana (il terzo) del calendario galattico standard. Questo deriva dai Taung, l’antica specie che abitava su Coruscant millenni prima. E’ interessante notare che i Taung nelle opere legends furono i precursori della cultura mandaloriana, essendo stati appunto i primi ad invadere il pianeta abitato dai mitosauri che poi, dal loro condottiero Mandalore il Primo, prese proprio il nome.

I due si stavano dirigendo ai centri di smaltimento, per prelevare strumentazioni da un laboratorio mobile presente all’interno di uno Star Destroyer imperiale in attesa di essere smantellato. Arrivati al deposito del cantiere navale, i due sfuggono ai droidi controllori saltando dal treno e raggiungono uno degli Star Destroyer in disuso.

Tradimento

Pershing sottoposto al trattamento

Poco dopo si intrufolano al suo interno e il dottor Pershing prende tutto ciò di cui aveva bisogno dal laboratorio. Fuggendo però egli scopre che la Kane lo aveva incastrato, poiché si ritrovano circondati dagli agenti del corpo correzionale e da una cannoniera della polizia di Coruscant, vista in molte altre opere di Star Wars.

Pershing viene portato in una struttura correttiva, probabilmente all’interno dell’Istituto di Reintegrazione, dove un dottore Mon Calamari vuole sottoporlo ad un trattamento riabilitativo con il mitigatore 602. Si tratta di un prototipo a suo dire solo simile al Mind Flayer, ma non invasivo come quello, poiché a basso voltaggio. Egli rassicura Pershing sul fatto che fosse un trattamento curativo e senza rischi. A nulla servono le urla di disperazione del dottore, mentre la Kane lo guarda impassibile. Nonostante il momento tragico, è da notare lo sguardo impagabile di questo Mon Calamari quando Pershing esclama “E’ una trappola!”.

Ed ella, rimasta sola nella sala di controllo, aumenta il voltaggio del macchinario trasformandolo di fatto in un mind flayer e creando danni irreparabili a Pershing. E’ possibile che la Kane collabori ancora con Gideon o con qualche altro pezzo grosso imperiale, che forse riteneva il dottore un pericolo per ciò che sapeva sulla clonazione.

Redenzione e conversione

Din Djarin e Bo-Katan Kryze alla fine dell’episodio

Nel frattempo, Din e Bo-Katan arrivano al rifugio dei Figli della Ronda. Paz Vizsla accoglie entrambi con risentimento, definendoli apostati; egli non aveva riconosciuto Bo-Katan, ma l’aveva inquadrata tramite la sua armatura come una Nite Owl. Come sappiamo, questo corpo d’elité era guidato proprio da lei nelle serie animate.

Din Djarin fornisce all’Armaiola la prova di essersi immerso realmente nelle Acque Viventi, e poiché anche Bo-Katan lo aveva fatto e non si era tolta l’elmo ella le permette di restare e unirsi a loro. L’atteggiamento di Bo-Katan però sembra presagire (o almeno speriamo sia così) che voglia sfruttare solo la situazione a proprio vantaggio dopo aver perso tutto, non avendo intenzione di seguire i dettami della Via.

E proprio con queste sequenze si chiude il terzo episodio di The Mandalorian 3. Cosa ne pensate di questa puntata e dei suoi riferimenti ed easter egg? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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