The Mandalorian 3: tutti i riferimenti e gli easter egg del quinto episodio!

Din e Bo-Katan nel quinto episodio

Torna l’appuntamento settimanale con la terza stagione di The Mandalorian, che ci presenta finalmente un quinto episodio ricco di tematiche e risvolti narrativi. E, come sempre, anche di tantissimi easter egg e riferimenti che trovate tutti di seguito!

L’attacco a Nevarro in The Mandalorian 3×05

Il Re Pirata Gorian Shard

La quinta puntata di The Mandalorian 3, intitolata “Il Pirata”, si apre su Nevarro City, dove l’Alto Magistrato Greef Karga sta discutendo con i suoi ingegneri in merito all’espansione della città. Sulla scena è presente un droide dello stesso modello di quello tassista visto nella terza puntata con il dottor Pershing. All’improvviso il Corsair pirata di Gorian Shard compare sulla zona abitata, e proprio quest’ultimo si mette in contatto con Greef Karga tramite ologramma.

Nel loro discorso ci sono molti passaggi interessanti: Shard ricorda il passato di Karga come capo della Gilda dei cacciatori di taglie, mentre quest’ultimo bluffa sull’appoggio della Nuova Repubblica citando il passaggio della pattuglia Spinward. Si tratta della citazione a due elementi legends: il primo è il settore Spinward, citato nell’Imperial Sourcebook del gioco di ruolo di Star Wars del 1987, mentre il secondo è una nave presente in Legacy Era Campaign Guide, supplemento di un altro gioco di ruolo, il Saga Edition di Wizards of the Coast del 2007.

Sempre Shard cita nel dialogo, oltre al sabacc, anche una nazione pirata presente nell’Orlo Intermedio. Nei romanzi di Aftermath ci viene narrato di una nazione pirata fondata da Eleodie Maracavanya, che però si trova nello Spazio Selvaggio (e soprattutto all’interno del Super Star Destroyer Annihilator, del quale i pirati si impossessarono dopo le vicende di Endor).

Richiesta di aiuto

Carson Teva parla con il mitico Zeb

Dopo il collegamento, Greef Karga lascia un messaggio ad un droide astromecca R4 nello stesso modo in cui fece Leia in Episodio IV con R2-D2. E infatti anche il messaggio olografico, come vedremo successivamente, sarà molto simile. Intanto Gorian Shard comincia a bombardare la città, mentre gli abitanti fuggono spaventati.

La scena si sposta poi alla Base Adelphi, avamposto della Nuova Repubblica. Il sistema Adelphi e l’omonimo pianeta compaiono per la prima volta nel romanzo Shadow of the Sith, mentre la base era già stata nominata in The Mandalorian 2. Qui possiamo trovare sia caccia Y-wing che piloti della Nuova Repubblica. Oltre a Carson Teva, possiamo notare seduti al bancone del locale i piloti Trapper Wolf, Jib Dodger e Sash Ketter, interpretati rispettivamente da Dave Filoni, Rick Famuyiwa e Deborah Chow.

La barista di specie snivvian porta a Teva il messaggio olografico di Karga, che chiede aiuto alla Nuova Repubblica affinché mandi su Nevarro una pattuglia per allontanare i pirati. Poco dopo sulla scena compare una gradita sorpresa: l’inconfondibile lasat Garazeb Orrellios, uno dei protagonisti della serie animata Rebels, fa il suo debutto in live action, doppiato sempre da Steve Blum. Peccato che in italiano non sia tornato a doppiarlo Paolo Marchese, ma anche la voce di Dario Oppido ci sta benissimo.

L’immobilismo della Nuova Repubblica

Carson Teva su Coruscant

Nella scena successiva Carson Teva si reca proprio su Coruscant. E’ un peccato che questi uffici non si trovino su Chandrila, che era in quel momento la capitale della Nuova Repubblica; sarebbe stato un ottimo modo per introdurla in live action. Teva raggiunge l’ufficio del colonnello Tuttle, un nuovo personaggio per il quale lavora anche Elia Kane, che avevamo rivisto nella 3×03 e che ovviamente fa ancora parte del Programma Amnistia. In quest’ufficio notiamo anche inservienti rodiani.

Tuttle ci viene mostrato subito oberato di lavoro, mentre Teva chiede supporto alla squadriglia Adelphi per aiutare Nevarro. La Kane ne approfitta per intrufolarsi nella conversazione, e anche questo dialogo è di vitale importanza per comprendere quanto la Nuova Repubblica fosse già schiacciata dal peso della burocrazia. Tuttle infatti ribadisce che, soprattutto per il fatto che Nevarro non era un pianeta membro, non avrebbe mai avuto la priorità rispetto ad altre richieste. Anche le risorse scarseggiavano, e la frase successiva di Tuttle è la sintesi perfetta della situazione: “questa non è più una ribellione, ora abbiamo una struttura.”

La lungimiranza di Carson Teva si nota non solo per la diffidenza nei confronti della Kane, ma anche nei sospetti che nell’Orlo Esterno stesse succedendo qualcosa di grosso (egli infatti cita gli eventi di Nevarro delle stagioni precedenti), un qualcosa che se fosse stato ignorato avrebbe portato a conseguenze spiacevoli. Cosa che poi accadrà molti anni dopo con il Primo Ordine.

Il supporto dei mandaloriani

Din Djarin con altri mandaloriani all’arrivo di Carson Teva

Intanto, Greef Karga e gli abitanti di Nevarro City si rifugiano lontano dalla città, assediata dai pirati. Tra la folla possiamo vedere molte specie aliene: mon calamari, twi’lek, la specie del personaggio di Grayla Stindy (vista in Episodio VIII), jawas, jaluku, melbu, ecc.

Nella scena successiva, Carson Teva riesce a raggiungere con il suo X-Wing il pianeta rifugio dei Figli della Ronda, grazie al supporto di R5-D4. Ovviamente il capitano non viene accolto di buon grado dai mandaloriani, e si limita a spiegare a Din la situazione per poi ripartire. Anche a lui egli confida i suoi dubbi sui resti dell’Impero pronti a risorgere. In una successiva riunione Din parla agli altri membri del gruppo, cercando di convincerli che le divergenze con Greef Karga (viste nella 1×03 della serie) erano ormai acqua passata, e che erano stati gli imperiali ad eliminare molti di loro.

Successivamente Paz Vizsla prende parola, e dopo un primo momento in cui sembra denigrare la proposta, incita i Figli della Ronda a combattere. E lo fa ringraziando Din e Bo-Katan per averlo aiutato a salvare suo figlio, e soprattutto nella prospettiva di un futuro migliore (con le terre promesse da Greef Karga su Nevarro). Dopo il suo discorso, tutti accettano di lottare.

Poco dopo Bo-Katan illustra loro il piano d’attacco, facendo trapelare tutta la sua vasta esperienza militare che ben conosciamo dalle serie animate. In viaggio verso Nevarro, sul suo caccia da trasporto di classe Kom’rk, ella spiega anche che Gorian Shard guida un Corsair di classe Cumulus, un tipo di nave che debutta in Star Wars per la prima volta. Bo-Katan nomina poi i caccia snub: il termine snub-fighter è largamente utilizzato in altre opere per riferisci a caccia di piccole dimensioni.

Riconquista di Nevarro

Paz Vizsla e gli altri mandaloriani su Nevarro

Su Nevarro i pirati (appartenenti alle consuete specie “cattive”, come trandoshani, quarren, klatooiniani e weequay, aqualish, ecc.) fanno baldoria per le strade devastate della città, mentre lo Starfighter N-1 di Din Djarin attacca il Corsair di Gorian Shard. Al suo interno possiamo vedere tra gli altri pirati uno di specie ugnaught, che sembra ispirato al personaggio di Spugna, nostromo di Capitan Uncino.  

Come da piano, Din crea scompiglio tenendo occupati il Corsair e i suoi caccia, dove ritroviamo anche il personaggio del nikto Vane. Nel mentre Bo-Katan fa sbarcare la prima squadra mandaloriana, che ingaggia scontri con i pirati tra le strade della città. I nostri verranno poi disturbati da un altro gruppo di pirati, che dall’alto della dimora di Greef Karga utilizza una mitragliatrice blaster per farli indietreggiare. Di loro si occuperà l’Armaiola, sbucando da dietro e facendoli fuori uno dopo l’altro.

Mentre i mandaloriani liberano la città, Din e Bo-Katan infliggono parecchi danni al Corsair, e dopo la mossa disperata di Gorian Shard (che comincia a bombardare a tappeto Nevarro City) abbattono totalmente il vascello pirata. Una sequenza d’azione e di battaglia davvero magistrale.

Nevarro City è libera, e i cittadini (tra i quali ritroviamo anche i mitici anzellani) possono festeggiare. Tra la folla, possiamo scorgere anche un altro alieno di specie Melitto. Nel suo successivo discorso Greef Karga ringrazia i salvatori mandaloriani, e promette loro delle terre in cui avrebbero potuto costruire una nuova casa.

La missione di Bo-Katan Kryze in The Mandalorian

Bo-Katan pronta a riunificare i mandaloriani

Poco dopo l’Armaiola convoca Bo-Katan al vecchio rifugio di Nevarro, e parla con lei della Grande Forgia che era presente su Mandalore (nominata per la prima volta in Star Wars). Il paragone con quella piccola forgia ci fa capire il punto di vista dell’Armaiola, e del fatto che fosse cosciente dell’esistenza di molti più gruppi mandaloriani oltre ai Figli della Ronda.

E tramite la rivelazione del Mitosauro, ma soprattutto dopo averla vista brillantemente al comando, ella si rende conto che Bo-Katan Kryze avrebbe potuto guidare tutti i mandaloriani all’unificazione, poiché era il collante tra i vari gruppi di cui aveva fatto parte. Finalmente sembra che anche in live action verrà ampliata la società mandaloriana, e ci verranno presentati molti altri gruppi oltre i Figli della Ronda.

Per suggellare questo cambiamento e questa differenza, Bo-Katan viene invitata a togliersi l’elmo: ella rappresenta i “due mondi”, e cioè le tante sfaccettature della cultura mandaloriana. E infatti nel finale l’Armaiola proclama agli altri che Bo-Katan partirà per riunificare tutti i mandaloriani in esilio, affinché insieme potessero riconquistare Mandalore.

Nella sequenza finale della puntata, Carson Teva si imbatte in una navetta di classe Lambda in avaria nello spazio, che presenta i corpi di alcuni ufficiali del Corpo correzionale della Nuova Repubblica. Tramite una scansione egli scopre che si tratta proprio del trasporto di Moff Gideon, e cosa più importante che ad attaccarlo e prelevare il personaggio siano stati dei mandaloriani.

Con questo interessante risvolto si chiude il ricchissimo quinto episodio di The Mandalorian 3. Cosa ne pensate di questa puntata? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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