The Mandalorian 3: la recensione del quarto episodio!

Grogu in The Mandalorian 3

Torna l’appuntamento con la serie cult di Star Wars. Siamo giunti al quarto episodio della terza stagione di The Mandalorian, e di certo non sono mancate le sorprese. Questa è la nostra recensione, come sempre prima senza e poi con spoiler…

The Mandalorian e la cultura mandaloriana

Din Djarin e Bo-Katan Kryze alla fine del terzo episodio

L’episodio, intitolato The Foundling (trovate qui l’analisi easter egg), è uno dei più solidi della stagione fino a questo momento, e riserva una delle sorprese più belle e commoventi di tutta la serie. Chiaramente, si tratta di uno spoiler abbastanza importante, quindi ne parleremo nella sezione successiva dell’articolo. Quello che possiamo dire qui è che la serie si muove su due linee. Da un lato c’è ancora un bell’approfondimento della cultura dei Figli della Ronda, con Grogu (ma anche Bo-Katan) che vi si addentrano sempre di più, dall’altro c’è un focus molto bello sulla backstory di un personaggio.

Questo excursus non è gratuito, anzi, riprende una tecnica narrativa utilizzata durante la prima stagione, con un parallelismo da brividi che introduce un flashback ancor più spettacolare. Ma la puntata non è solo questo, perché all’interno dell’episodio Din e Bo-Katan, e gli altri mandaloriani, devono affrontare insieme una missione. E anche questa missione riesce a portare avanti sia l’arco di Bo-Katan, che si integra sempre più nel gruppo, sia anche un certo parallelismo col flashback di cui si parlava sopra. Una puntata che gioca quindi di specchi e di riflessi, e che riesce a sorprendere con camei davvero inaspettati. Adesso parliamo di spoiler, quindi chi non ha visto l’episodio si fermi qui.

Redemption song

Grogu in The Mandalorian

ATTENZIONE SPOILER EPISODIO 4 THE MANDALORIAN 3!

In breve, la puntata ha due linee. Si parte con Grogu che fa il suo primo allenamento da mandaloriano, poi una creatura alata rapisce il trovatello Ragnar. Viene organizzata una squadra per recuperarlo al nido della creatura, e alla guida del team ci sarà Bo-Katan. Nel frattempo Grogu rimane al rifugio, dove gli viene forgiato un nuovo sigillo per la sua cotta di maglia. Mentre la forgia è in azione, come per Din nella prima stagione, la sua mente torna indietro a dei ricordi dolorosi. Nello specifico, quando durante l’Ordine 66 stava per essere ucciso ma è stato salvato. E il suo salvatore scopriamo quindi essere non un personaggio famoso, ma Kelleran Beq, Maestro Jedi interpretato da Ahmed Best (Jar Jar Binks) in Star Wars: Jedi Temple Challenge.

Siamo quindi di fronte ad una rivincita totale per l’attore, bistrattato dai tempi di Episodio I per il ruolo di Jar Jar. Come Andrew Garfield in No Way Home l’anno scorso, anche qui il nostro eroe si redime salvando la vita a qualcuno. Il parallelismo con la linea nel presente è evidente: come il trovatello deve essere salvato da Din e Bo-Katan, Grogu deve essere salvato da Kelleran Beq. Questo gioco di specchi è dove la puntata riesce meglio, perché le due linee sono perfettamente collegate e rese unite da un tema.

Inoltre, vedere i flashback che iniziano quando la forgia batte sul ferro, come successo a Din, fa pensare a un bellissimo passaggio di testimone da padre a figlio. Stiamo quindi parlando di una puntata ottima, resa eccezionale dalla ciliegina sulla torta, il ritorno (sotto forma di Jedi) di Ahmed Best. Che ha emozionato decisamente più dell’apparizione di qualsiasi altro jedi “famoso”. La puntata presenta anche tantissimi altri easter egg, dei quali vi abbiamo parlato nella consueta analisi che trovate qui.

E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto l’episodio? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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