Dopo i clamorosi annunci di stanotte (e soprattutto quello di Hayden Christensen!), esce stamattina su Disney+ il nuovo episodio di The Mandalorian. E’ veramente bello e ci trascina verso il finale nella giusta maniera. Queste sono le nostre impressioni, come sempre senza e con spoiler…
The Mandalorian si prepara al gran finale
L’epilogo del sesto episodio ci aveva lasciato senza fiato. La settima puntata, intitolata The Believer (sciaguratamente tradotto in italiano con Il vendicatore), serve a fare da ponte con il gran finale, lascia respirare lo spettatore prima dello scontro annunciato tra Mando e Gideon.
Come suggerisce il titolo, c’è un tema di fondo nella puntata: cosa significa credere in qualcosa, sia dal punto di vista religioso ma anche da quello morale. The Believer presenta i due poli opposti di questo tema. Da una parte vi è un personaggio “estremista” che deve imparare a staccarsi dal proprio credo, e dall’altra vi è un cinico che deve tornare a credere in qualcosa. Questi temi non sono nuovi nella serie, sono un filo conduttore già presente nella prima stagione, quando venivamo a conoscenza della religiosità di Mando. Ma adesso, quelli che erano solo accenni vengono sviluppati e si integrano in un contesto più ampio. Credere in qualcosa non si riferisce solo a Mandalore, ma all’impero e alla ribellione.
Sono questi elementi che rendono complessa la narrazione di The Believer, che rischiava di essere soltanto una transizione verso il finale ma che si rivela essere molto di più. Nella puntata, che ruota attorno alla missione di Mando per recuperare le coordinate di Gideon, prendiamo anche il punto di vista degli imperiali. Il ribaltamento di prospettiva è una novità inaspettata ma estremamente funzionale al racconto.
Non ci sono colpi di scena sconvolgenti, anzi. Se nelle puntate precedenti avevamo apprezzato la regia e la capacità di portare la storia in direzioni nuove, in The Believer a dominare è la scrittura, l’approfondimento dei personaggi, la psicologia dei caratteri. C’è azione, tanta e bellissima, ma non è solo quello che spicca. E, oggi più che mai, possiamo elogiare Pedro Pascal, bravissimo in una puntata in cui il suo personaggio si trova a dover compiere scelte difficili. Anche Bill Burr, interprete di Mayfeld, è veramente eccezionale.
Non possiamo dire altro senza fare spoiler. La puntata ci è piaciuta tantissimo, ci fa tirare un po’ il fiato rispetto alle montagne russe delle scorse settimane ma ci lascia con una profonda riflessione. Chi non ha visto The Believer si fermi qui, perché ora parliamo di spoiler…
Nei panni di un imperiale
ATTENZIONE SPOILER SETTIMA PUNTATA DI THE MANDALORIAN
Dopo aver assoldato Mayfeld, Mando, insieme a Boba, Cara Dune e Fennec, si dirige su Morak: lì Mayfeld potrà collegarsi a un terminale imperiale e accedere alle coordinate di Gideon. Su Morak vi è una base mineraria, dove l’impero raccoglie ridonio, un potentissimo materiale altamente esplosivo. Per accedere alla base, però, Mando è costretto a togliersi l’armatura e a indossare quella imperiale. E’ solo l’inizio di un percorso che lo porterà a “spogliarsi” dei suoi ideali.
Mando e Mayfeld rubano un cargo di ridonio, ma vengono assaltati da dei pirati. Con grande difficoltà riescono alla fine a entrare nella base imperiale, dove vengono accolti come eroi per aver salvato il carico di esplosivi. Mayfeld fa per raggiungere il terminale, ma vede che nella stessa stanza vi è Valin Hess, il suo ex-superiore quando era un imperiale, e tema possa riconoscerlo. Per questo, Mando è costretto ad andare al suo posto e a togliersi l’elmo per poter accedere al terminale.
Rispetto alla prima stagione, la scena in cui vediamo Mando senza elmo è molto più lunga e piena di tensione. E’ già da inizio puntata che Mayfeld “scuote” le sue certezze religiose, dicendo che alla fine, Mandalore, l’impero, la ribellione, sono tutte la stessa cosa. Ovviamente Mando non la pensa così e mostrare il suo volto non è affatto facile per lui.
Arriviamo al punto decisivo della puntata. Dopo aver preso le coordinate, il capo di Mayfeld riconosce Mando come uno dei due soldati che ha salvato il carico di ridonio, e offre a lui e a Mayfeld da bere. Mayfeld vede il viso di Mando, e i tre si mettono a un tavolo. Qui la faccenda si fa davvero interessante.
Questioni di fede
Come quasi ogni titolo di The Mandalorian, anche The Believer fa riferimento a due elementi della puntata. Il primo, come abbiamo visto, è Mando, e il secondo, a sorpresa, è proprio Mayfeld. Questi, che sembra cinico e freddo all’inizio, quando sente parlare il suo superiore dell’Operazione Cenere, in cui erano morti civili e migliaia di soldati (e alla quale era presente anche Mayfeld), perde le staffe e lo uccide, provocando il panico nella base.
Mando e Mayfeld vengono quindi recuperati da Boba, ma, una volta saliti sullo Slave I, Mayfeld prende il fucile e spara al ridonio, facendo saltare tutto. Colui che dichiarava di non credere in nulla, in realtà, dentro di sé, sapeva che esisteva qualcosa per cui lottare, qualcosa per cui valeva la pena superare i propri limiti. Quel qualcosa per Mando è Grogu, e per salvare lui è disposto a togliersi l’elmo. Alla fine, Cara Dune lascia andare Mayfeld: è il suo premio per aver liberato la base, e Mando invia un messaggio minatorio a Gideon: sta arrivando per il piccolo.
C’è qualcosa di perfettamente equilibrato in questa stagione di The Mandalorian. Il tema della religiosità e del credo veniva accennato nella terza puntata e viene sviluppato qui. Ogni filone introdotto ha delle conseguenze narrative nelle puntate successive, e questo fa in modo che nessun episodio, anche se incentrato su una sola missione, sia un riempitivo. Questa puntata è sicuramente un’avventura singola, ma riprende tematiche precedenti, e questo dà coerenza a tutta la serie.
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