The Mandalorian 2: la recensione della quarta puntata!
Dopo il clamoroso terzo episodio della settimana scorsa, The Mandalorian ritorna come ogni venerdì su Disney+. La puntata s’intitola L’assedio e mantiene l‘altissimo livello del suo predecessore, con colpi di scena decisamente inaspettati e una narrazione sempre più complessa. Ecco le nostre impressioni, come sempre senza e poi con spoiler…
L’assedio
All’inizio della puntata si ha la sensazione di essere di nuovo in un filler, ma per fortuna si viene immediatamente smentiti. L’assedio, infatti, si carica di portare avanti elementi della storia seminati nella prima stagione. Di conseguenza, i colpi di scena non sono quelli chiamati dal terzo episodio, ma sono comunque molto collegati alla narrazione principale. L’episodio vede Mando incontrare alcune vecchie conoscenze, e insieme a un altro personaggio a sorpresa, compie una missione. Ma quest’avventura, che sembrerebbe fine a se stessa, in realtà si rivelerà essere decisiva per la storia.
L’assedio, infatti, ci fa scoprire qualcosa in più su quali sono i piani dell’Impero per il Bambino (chiamato convenzionalmente Baby Yoda) e qual è la ragione per cui gli serve così disperatamente. Allo stesso tempo, ci chiarisce in maniera molto netta cosa sta succedendo con la Nuova Repubblica, e quali sono le informazioni in suo possesso sui piani dell’Impero.
Questi elementi rendono tutte le scene d’azione della puntata molto più efficaci, perché sono integrate all’interno della storia, e portano avanti la trama senza risultare pretestuose. Il finale, poi, è particolarmente ben costruito, perché da una parte vede Mando proseguire la sua missione iniziata alla fine del terzo capitolo, dall’altra vede questa missione minacciata da un pericolo incombente.
La regia di Carl Weathers regge bene tutte le sequenze action, creando anche uno spettacolare climax finale. La puntata ruota principalmente attorno a Baby Yoda, al quale vengono affidati anche alcuni sketch clamorosi. C’è un’attenzione anche per un altro personaggio in particolare, e parlare del suo passato arricchisce una puntata già molto densa. Non possiamo dire altro senza fare spoiler, quindi chi non ha visto la puntata si fermi qui…
Vecchi amici
ATTENZIONE SPOILER QUARTA PUNTATA DI THE MANDALORIAN!!
Con la Razor Crest scassata, Mando atterra su Nevarro dove incontra i suoi vecchi amici Cara Dune e Greef Karga. Con loro c’è anche Mythrol, l’alieno che Mando congela nella carbonite nella primissima puntata di The Mandalorian. Mentre avvengono le riparazioni, decidono di distruggere l’ultima base imperiale sul pianeta, facendola esplodere.
Scoprono però che la base è in realtà un laboratorio, e, da un ologramma di Pershing, viene rivelato che Baby Yoda era usato per degli esperimenti. Il suo sangue, che presentava un “valore M” (Midi-chlorian?) altissimo, veniva dato ad altri soggetti, che però non sopravvivevano. E qui Mando scopre anche un’altra verità: Moff Gideon è ancora vivo, ed è alla caccia del bambino. Nel laboratorio vi sono anche queste cavie, che hanno una vaga somiglianza con Snoke.
Qui inizia una spettacolare sequenza che vede uno scontro tra i nostri protagonisti, soldati imperiali, speeder e… TIE Fighter! La scena è divertente, emozionante, e alla fine la Razor Crest, nuova di zecca, ne esce vincitrice. Nel finale, Mando lascia il pianeta, sul quale arrivano le forze della Nuova Repubblica per indagare. E’ qui che Cara Dune, parlando con il pilota visto nella puntata 2, parla della sua origine: viene da Aldeeran, e quando il pianeta è esploso ha perso tutta la famiglia.
Nell’ultimissima scena, vediamo finalmente Moff Gideon in carne e ossa, e capiamo che il suo vero piano non era attaccare Mando su Nevarro, ma piazzare un localizzatore sulla Razor Crest. Con questo cliffhanger tesissimo, la puntata si chiude.
The Mandalorian 2 e le puntate filler
Nel corso dell’Assedio è importante notare che c’è una grande attenzione a spiegare ogni dettaglio. Piano piano, vengono date maggiori informazioni sull’universo in cui ci troviamo. Quando Baby Yoda viene messo a seguire la lezione di un droide protocollare (mentre il suo papà va in missione) viene detto che la capitale della Nuova Repubblica si trova su Chandrila. Successivamente nell’episodio, veniamo a sapere che in realtà la Nuova Repubblica non sa quasi nulla dei piani imperiali, e sicuramente questo avrà delle ripercussioni sulle prossime puntate.
C’è un uso particolarmente sapiente di Baby Yoda (e della sua fame da lupi, che crea sempre scene iconiche). La prima scena, dove prova ad aiutare Mando sulla Razor Crest, è esilarante, come anche quella della lezione con il droide. In generale, queste parti più comiche servono a stemperare la tragicità di quello che Mando scopre nel laboratorio, ovvero che Baby Yoda era praticamente una cavia.
L’assedio è forse l’esempio perfetto di come si impari dai propri errori. Non ci dà subito quello che volevamo, ovvero Ahsoka, ma non perde tempo con puntate filler. Anzi, aggiunge complessità a quella che sarà la prossima missione di Mando, che verrà ostacolata da Moff Gideon (vedremo Moff Gideon contro Ahsoka? Chissà…).
Il difetto della puntata 2 viene quindi corretto, e anzi, proprio da quel difetto nasce una narrazione molto più strutturata. Adesso Moff Gideon rientra nella storia in maniera organica (con anche la sottotrama di Bo-Katan e della Darksaber), e vedremo che sorprese avrà da offrirci in futuro. Aldeeran, il droide protocollare, e tutta la storia di Baby Yoda rendono L’assedio una puntata speciale, che sorprende e porta la trama verso una direzione inaspettata.
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Questa è la Via di Star Wars! Un episodio che sorprende e trascina lo spettatore, dà alcune risposte di fondamentale importanza e commuove nella scena del racconto di Alderaan. Sono molto soddisfatto.