The Last Jedi è “politicamente corretto”?

Rose (Kelly Marie Tran) e Finn (John Boyega) in Star Wars: The Last Jedi. Fonte: Entertainment Weekly

Negli angoli remoti di un pianeta all’interno di questa galassia, si nascondono degli strani personaggi. Sono i paladini di internet. Gente ammantata del loro pigiamone di pile che tenta in tutti i modi, infervorata dal suo senso di giustizia, di cambiare il mondo. Ma come costoro si prefiggono il suddetto obiettivo? Commentando su forum e social. In questo modo, la gente noterà le loro idee, eleggendoli a tutori e conservatori della sacra moralità internazionale.

Costoro agiscono così: fanno petizioni, creano bot, cercano di affossare con un qualche migliaio di commenti una cattiva multinazionale che sta distruggendo i loro sogni fanciulleschi della principessa Leia schiava in bikini che mostra le sue forme.

Ogni parola che hai detto, è sbagliata

Rey e Luke su Ahch-To.
Da: starwars.com

Ma quali sono le colpe di questa cattiva multinazionale che ci sta rendendo tutti schiavi della propria visione? E come la Disney (si è ovviamente lei) sta portando avanti il suo malvagio piano? Donne e minoranze etniche stanno prendendo il posto di quelli che una volta erano dei sani e machi uomini bianchi caucasici che governavano la galassia. Potete immaginare una depravazione morale maggiore? Per loro non esiste nulla di peggio. E siccome Star Wars è un franchise anche per bambini, questa politica sta friggendo il cervello dei nostri pargoli inculcando idee troppo di sinistra nella loro innocente e beata mente infantile. A questo punto voi direte: E quindi? Già, perchè il mondo reale, civilizzato, e già da un bel pezzo multiculturale, di tutte queste argomentazioni non se ne fa nulla.

Tanto meno la cosa tocca i bambini, che per fortuna non hanno alcuna cognizione di questi discorsi senza senso, perchè pensano solamente a meravigliarsi davanti alla bellezza di un film e di una storia. Ma ammettendo che il problema ci sia, The Last Jedi, ed in generale la nuova trilogia, sono veramente “politicamente corretti”? Spoiler: No. E vi spiegherò il perché.

The Left Star Wars

Il Grand Moff Tarkin e Darth Vader.

Per cominciare il discorso, partiremo dalle origini di Star Wars, riportandoci a quel lontano 1977. Lucas, americano bianco di ceto sociale medio, scrive una storia in cui parla di un ragazzo venuto dal nulla, un contadino, che attraverso un potere sovrannaturale riesce a sconfiggere un impero cattivo. E sia chiaro, l’Impero è chiaramente ispirato a qualsiasi Fascismo di destra. Dato il clima da guerra fredda, probabilmente al vecchio George sarebbe stato facile creare il cattivo come una fredda macchina da guerra socialista, ma egli scelse chiaramente di ispirarsi ai Nazisti nella creazione di un nemico.

Un terrore cieco, oppressore, apertamente razzista verso gli alieni (tranne alcune successive eccezioni, come Thrawn), e assolutamente poco democratico. Una ribellione invece multiculturale, che unisce razze e pianeti diversi, riesce a sconfiggere un nemico molto più attrezzato di lei. Star Wars è sempre stato un po’ di “sinistra”, se proprio vogliamo fare lo sforzo assolutamente inutile di politicizzare il suo messaggio.

A parte questo, anche donne e minoranze erano già presenti al suo interno in quantità massiccia. Oltre gli alieni, che sono a tutti gli effetti delle minoranze all’interno della galassia lontana lontana, Lando è nero. Si, è un’ovvietà, ma alcuni sembrano far finta di non vederlo. Ed è un personaggio che, soprattutto in Episodio VI, ha una considerevole presenza all’interno delle vicende. Per noi, ovviamente, ciò è sempre normalissimo.

Ma ancora, e questa cosa potrebbe far male ad alcune persone, Leia è uno dei capi della ribellione… Ed è una donna, oltre ad essere co-protagonista. Non ne avete abbastanza? Mon Mothma è l’autorità più elevata all’interno della ribellione, e… Rullo di tamburi… Anche lei è una donna.  Vogliamo quindi passare alla trilogia prequel? Una ragazzina chiamata Padmè Amidala, viene eletta regina di un intero pianeta. Nessuna Disney di mezzo, nessun complotto massocattosionistacomunista nell’aria. Solo e puramente una storia fantasy senza nessun significato politico.

Questa storia non andrà come tu pensi

Rey abbraccia Leia verso la fine de il Risveglio della Forza

Ora che abbiamo appurato che Star Wars è sempre stato così, andiamo nello specifico ad analizzare ciò che viene criticato in questa trilogia, partendo dalla protagonista, Rey. Essa è, secondo alcuni, l’emblema di ciò che la Disney vuole inculcarci: una donna è probabilmente uno degli esseri più potenti dell’universo, e questo a molti non va giù.

Ma perché? Probabilmente la razza umana nella galassia è composta dal 50% di donne; dopo due protagonisti maschili dove si è manifestata la Forza, essa potrebbe essere casualmente entrata in una ragazza e aver reso la stessa quella che è. Perché, dunque, deve essere una questione politica? Un altro fatto contestato, è che Leia ed il viceammiraglio Holdo sono a capo della Resistenza. Potrebbe essere una cosa forzata? Assolutamente no. Come abbiamo visto, la presenza di donne con ruoli rilevanti è sempre stata giustamente plausibile all’interno dell’universo di Star Wars.

Finn e Rose alla riscossa

Sulla sinistra potete notare un piccolo cane alieno: è creato sulle fattezze di Gary, il cane di Carrie Fisher.
Da: polygon

Ma c’è una cosa che irrita più delle donne alcuni internauti, ed è la multietnicità. Finn e Rose sono piazzati lì perchè la Disney vuole dirci che le minoranze etiniche sono buone. Vi svelo allora un segreto, metà della popolazione mondiale o forse più è composta da Asiatici e neri. E Star Wars, per quanto possiate farne una questione di quartiere, rimane un fenomeno mondiale. E non si capisce neanche secondo quale legge genetica la galassia debba essere popolata solo da bianchi.

Insomma, nessuna opinione del genere può essere considerata sensata. Sulla loro utilità all’interno della storia, si può discutere quanto si vuole, ma il problema del politicamente corretto, per tutte le questioni citate, esiste solo nella mente di chi l’ha elaborato.

Il tempo della fine degli uomini, è giunto

L’esercito del Primo Ordine in Episodio VII.
Da: starwars.com

Ma la teoria dell’assurdo continua e non finisce qui. Proprio The Last Jedi è stato additato come il film che instilla in tutti il concetto dell’uomo stupido e della donna intelligente. Il generale Hux viene dipinto come un poveretto, Kylo Ren è isterico e ha bisogno di Rey, Snoke muore come un cretino, Luke è un codardo e Poe è solo un pazzo dal grilletto facile.

Siccome il proposito di questo articolo è analizzare la questione, devo obbligatoriamente prendermi la briga di contestare ciò che ho scritto. Il generale Hux viene dipinto come un poveretto, perché è un poveretto. Un omuncolo che giustifica se stesso solo attraverso l’illusione del potere. Ai tempi dell’impero, di figure come lui, ne sono state viste a bizzeffe. Snoke muore come un cretino perché sottovaluta il suo apprendista, che si rivela molto più intelligente di quanto tutti noi pensassimo. Luke, infine, sacrifica se stesso prendendo tempo per poter salvare i suoi amici e Poe intuisce quello che a tutti era sfuggito, il piano di Luke e la presenza di un’entrata secondaria nella ex base ribelle. Con buona pace dei detrattori, The Last Jedi non distrugge la figura del maschio bianco, ma anzi, l’unico che fa una fine stupida è proprio l’unico cattivo donna del film, Phasma.

Star Wars non sarà mai come ognuno di noi lo vuole. Che si parli del Primo Ordine, dell’Impero o di una federazione di avidi mercanti, mettetevelo bene in testa. Esso è un qualcosa di universale, che appartiene a tutti e che, dal 1977, lancia messaggi di uguaglianza e lotta contro ogni forma di oppressione e totalitarismo.

 

 

Michele Vizzani: Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale, amante della fantascienza, dei videogiochi, e della pizza. "Il tempo è un’illusione. L’ora di pranzo è una doppia illusione." (cit.)
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