The Last Jedi: nuovi dettagli sul rapporto tra Luke e Rey

Foto di Rey e Luke in Episodio VIII. Da: Entertainment Weekly

Di recente, nel tepore di queste torride e tranquille giornate di Agosto, Star Wars è tornato prepotentemente alla ribalta. Sulla rivista e sul sito di Entertainment Weekly, infatti, è stata pubblicata una grande quantità di materiale in merito al prossimo capitolo della saga, tra nuove foto e novità esclusive. In questi giorni vi riporteremo tutto: abbiamo cominciato con un focus sui custodi del tempio jedi; ora vi parlerò del rapporto tra Rey e Luke.

Ebbene si, perché, come detto, EW non si è limitato a pubblicare nuove foto esclusive di Episodio VIII, ma ha anche rilasciato alcuni articoli di approfondimento in merito. Analizziamo quello, interessantissimo, sul rapporto tra Luke e Rey.

Lo stato d’animo di Luke

Luke Skywalker in Episodio VII.
Da: the verge

Per analizzare il particolare rapporto che intercorrerà tra i due personaggi, EW ci presenta un esclusivo report con alcune interviste particolari a Mark Hamill e Daisy Ridley, che ci permettono di scoprire qualche sfaccettatura in più in merito a Luke e Rey. Queste le parole di Hamill: “Il fatto che Luke dica: ‘Conosco solo una verità. Il tempo della fine dei jedi è giunto’ è abbastanza sconvolgente per una persona che nei film originali era il simbolo dell’ottimismo e della speranza. E quando lessi per la prima volta quelle parole nello script, rimasi a bocca aperta. Cosa potrebbe alienare così tanto qualcuno dalle proprie convinzioni? Non è qualcosa che ci si può inventare nell’arco di un pomeriggio… ho fatto davvero fatica a digerire quelle frasi“.

Insomma, come sappiamo Luke Skywalker non sarà più pervaso, almeno inizialmente, da quella grande speranza e sicurezza che lo ha sorretto nella trilogia originale. Sarà un uomo completamente distrutto, autoesiliatosi per rimanere lontano dalla civiltà e per meditare in merito ad alcuni errori gravi da lui commessi in passato.

Il punto di vista di Rey

La bellissima Daisy Ridley per uno scatto che ritrae Rey durante l addestramento. Da: vanityfair.com

Dal canto suo, Rey sa bene che una volta arrivata su Ahch-To la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Queste le parole della meravigliosa Daisy Ridley anche in merito all’incontro con Luke: “Rey nutre speranza e fiducia in qualsiasi cosa. Anche se ovviamente è un po’ spiazzata. Anche perché, nonostante fosse stata abbandonata da piccola, negli ultimi tempi si era abituata al caloroso benvenuto di tutti i suoi nuovi amici. Nessuno, ultimamente, le aveva voltato le spalle”. E qui un pensiero corre veloce verso il mitico Han Solo: “L’uomo che è morto solo qualche giorno prima era diventato quasi una figura paterna per me. Ora se n’è andato, e io mi ritrovo con questo brontolone su un’isola, e non mi vuole nemmeno qui con lui“.

Toccherà a Rey, in questo caso, portare speranza e “nuova energia” ad uno spento Luke. Molto interessanti le parole in merito ad Han Solo visto come una figura paterna. Che non si tratti solo di una sensazione? Fino a Dicembre non potremo saperlo.

Lo scopo di Luke Skywalker

L’ultima emblematica scena del primo teaser trailer di The Last Jedi

Anche il regista Rian Johnson aggiunge un interessante interrogativo ai tanti che già esistono. Queste le parole del regista: “Nello scrivere la sceneggiatura dovevamo scoprire il motivo per cui Luke si trova su quell’isola. Non è un codardo, non si nasconde perché è ferito, e sicuramente è al corrente che i suoi amici e la galassia sono in pericolo e hanno bisogno di lui. È seduto su quell’isola, nel bel mezzo del nulla. Deve esserci una risposta. In qualche modo Luke deve pensare che quella sia la cosa giusta da fare. Il viaggio di Rey riguarda proprio questo.” In che modo il viaggio di Rey potrebbe intersecarsi con Luke?

Ci pensa nuovamente Mark Hamill a darci dei possibili indizi in merito: “Luke ha fatto un errore madornale nei confronti di suo nipote, ha investito tutto ciò che aveva in Ben Solo, futuro Kylo Ren, come Obi-Wan aveva fatto con lui. Viene tradito con conseguenze tragiche, e si sente responsabile. È uno dei primi ostacoli nel suo essere Jedi: il senso di colpa, il non essere riuscito a percepire il lato oscuro prima che fosse troppo tardi. […] Ma sappiate che c’è tantissima storia che viene lasciata alla vostra immaginazione, anche se non potevo fare il mio lavoro senza cercare di comprendere cosa fosse successo. Ciò che non era importante nei confronti della storia principale veniva lasciato alla nostra immaginazione, e quindi ci ho pensato io. Ho parlato con Rian e abbiamo immaginato l’elaborato scenario di ciò che accadde a Luke dopo la fine del Ritorno dello Jedi“.

Interessanti considerazioni

Rey nel video backstage di Episodio VIII.
Da: youtube

Luke, quindi, dopo il disastro compiutosi in merito al nuovo Ordine Jedi, sente vacillare per la prima volta il suo collegamento con la Forza. Per questo va in cerca di risposte in merito. Interessante notare come Hamill e Johnson abbiano lavorato in sintonia per “creare” un Luke Skywalker post Episodio VI. In futuro, ne siamo certi, altri media (magari una terza serie animata) ci racconteranno più dettagliatamente quello che è successo a Luke nei trent’anni intercorsi tra Episodio VI e VII. In questo modo non dovremo più immaginarlo; siamo certi che, in questo senso, il lavoro compiuto dal regista e da Mark Hamill sarà di fattura pregevolissima.

E’ sempre Mark Hamill che, con una sua dichiarazione, lancia una vera e propria bomba: “Ma siamo proprio sicuri che Luke non conosca già Rey?“. Ovviamente, ne avremo risposta solo a Dicembre. Ma questa emblematica frase apre ad uno scenario in cui il rapporto tra i due è cominciato molto tempo prima. Abbiamo analizzato questa teoria in un altro articolo.

Insomma, c’è davvero tantissima carne al fuoco. In questi giorni continueremo ad analizzare gli altri articoli di Entertainment Weekly. Continuate a seguirci qui e sulla nostra pagina Facebook per rimanere sempre aggiornati in merito!

 

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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