The Book of Boba Fett: tutti i riferimenti e gli easter egg della sesta puntata!
Torna l’appuntamento del mercoledì con The Book of Boba Fett, con il sesto episodio intitolato “From the desert comes a stranger”. Una puntata ricca di sorprese, ma che come la precedente “affossa” ancor di più la credibilità della serie in sé. Tralasciando questi argomenti, la puntata presenta come sempre moltissimi easter egg e riferimenti. Andiamo a scoprirli tutti di seguito!
La sequenza iniziale di The Book of Boba Fett 1×06
La sesta puntata di The Book of Boba Fett si apre su Tatooine, precisamente nel territorio di Mos Pelgo (come scopriremo poco dopo). Alcuni Pyke stanno trafficando della spezia, quando all’improvviso arriva Cobb Vanth, personaggio visto in The Mandalorian 2×01 e comparso per la prima volta nei romanzi di Aftermath. Come ben sappiamo, lo sceriffo non ha più l’armatura utilizzata per liberare Mos Pelgo dagli oppressori, ma questo non lo intimorisce poiché elimina facilmente i pyke.
La scena si sposta poi su Din Djarin, che con la sua nuova astronave raggiunge un pianeta sconosciuto in cui ad accoglierlo troviamo il mitico R2-D2. Molto presto scopriamo che questo mondo è quello in cui Luke fondò la sua Accademia Jedi, e nella scena successiva vediamo proprio la costruzione di una prima struttura. Canonicamente siamo un po’ avanti con i tempi (nel 9 ABY Luke viaggiava ancora attraverso la galassia per ricostruire l’Ordine Jedi scoprendo templi e manufatti), ma rispetto ad altre questioni che vedremo più avanti ci può stare.
L’addestramento di Grogu
Nella sequenza successiva, vediamo i primi scorci di addestramento di Grogu con Luke Skywalker. L’elemento che salta subito all’occhio è il netto miglioramento della CGI di Luke: merito sicuramente del deepfaker assunto da Lucasfilm proprio dopo la sua apparizione in The Mandalorian. Per l’occasione torna il siparietto tra Grogu e una rana simile a quelle viste su Sorgan, che ci porta ad una grande citazione: quando Luke le fa levitare tutte con la Forza dallo stagno, omaggia il Maestro Yoda nella scena con il suo X-Wing in Episodio V.
Poco dopo, mentre passeggiano, Luke gli racconta proprio di Yoda e del suo grande cuore, svelandogli che il Maestro parlava per enigmi (sua peculiarità che conosciamo bene). Nell’occasione cita anche una delle sue frasi più famose, “la grandezza non conta”. Luke scopre che il piccolo, complice sicuramente il trauma dell’Ordine 66, non ricorda il suo passato o le sue origini. Per questo tenta di fargli riaffiorare la memoria, e ciò lo porta ad avere proprio dei ricordi della Purga. In questa scena vediamo tre jedi (sconosciuti) che lo proteggono dalla 501esima legione che aveva fatto irruzione al Tempio con Anakin. Una scena molto bella.
Il ritorno di Ahsoka
Nello stile Filoni, durante l’episodio fa la sua ricomparsa anche Ahsoka. Simpatico il siparietto con R2, tra amici che si conoscono davvero da una vita. Nella scena, Din e Ahsoka parlano di Grogu e del suo possibile futuro come primo studente di Luke, citando anche il pericolo dell’attaccamento. Come sappiamo, complice il trauma con il suo Maestro, Ahsoka è ancora legata ad alcuni dettami che portarono i jedi alla rovina. E anche Luke, come scopriremo dopo: egli, non avendo vissuto l’Ordine, come ben sappiamo nel post Endor tentò di seguirne i dettami passo passo, e ciò portò agli errori compiuti prima degli eventi della trilogia sequel.
Ahsoka convince Din a non dare a Grogu il regalo di persona, e perciò le lascia l’armatura (abbiamo già la conferma si tratti di una cotta di maglia, come vedremo dopo). Egli quindi lascia il pianeta, mentre il piccolo lo osserva da lontano e successivamente riprende l’addestramento. Anche in questo caso ci sono moltissime citazioni ad Episodio V: Luke porta il piccolo sulle spalle, proprio come fece con Yoda. E per insegnargli il Force jump, recita anche la famosa frase “Fare o non fare, non c’è provare”.
Anche la scena successiva, con le acrobazie, è un chiaro riferimento a L’Impero Colpisce Ancora. Molto bello il discorso sull’equilibrio nella Forza, che richiama quello fatto a Rey in Episodio VIII. Mentre Grogu affina le sue tecniche, Luke si esibisce in un allenamento con la spada laser. Successivamente, per saggiare i riflessi del piccolo, Luke utilizza il famoso remoto d’addestramento visto per la prima volta in Episodio IV.
I miglioramenti di Grogu si vedono sin da subito, ma il dialogo tra Luke e Ahsoka ci fa capire che forse il suo cuore è altrove. In merito a ciò, è commovente il rimando di quest’ultima ad Anakin; un dialogo che tutti speravamo continuasse. I due invece parlano delle conseguenze che l’attaccamento potrebbe avere su Grogu, e andando via Ahsoka dice a Luke di seguire il suo istinto sul da farsi (come vedremo nel finale della puntata).
Accenni a The Book of Boba Fett
Dopo un episodio e mezzo, con Din che approda al palazzo di Boba Fett torniamo alle vicende della serie (che dopo tutte queste emozioni passano quasi in secondo piano). Fennec illustra la situazione della minaccia incombente dei pyke, citando il sindaco Mok Shaiz e le famiglie di Mos Espa. Nella scena rivediamo l’odioso maggiordomo twi’lek (a cui viene permessa l’ennesima battuta fuori luogo), i membri della Mod Gang e Black Krrsantan. Con Din i muscoli a sostegno di Boba sono al completo, ma ci vogliono più soldati se le cose dovessero degenerare.
Per questo Din si reca da un vecchio amico su Tatooine, e cioè proprio Cobb Vanth, con il quale tempo prima aveva eliminato un drago Krayt. Il rimando a questa impresa è omaggiato da alcuni jawas, che portano sul loro sandcrawler proprio quel teschio come trofeo. Giunto a Mos Pelgo, Din incontra alcune resistenze, ma viene accolto da Cobb che sente le sue proposte. Inizialmente sia lui che il proprietario del bar sono reticenti alla richiesta di Din, non volendosi immischiare con le questioni di città.
Nella scena, il barista dice che hanno rinominato Mos Pelgo “Freetown”. In realtà questo passaggio, come narrato in Aftermath, avviene già cinque anni prima. Successivamente Din va via, e Cobb sembra intenzionato ad aiutarlo facendo radunare tutti gli uomini e le donne che possono combattere. E a questo punto appare il personaggio che dà il titolo al sesto episodio.
L’apparizione di Cad Bane in The Book of Boba Fett
Per settimane ne abbiamo ipotizzato la presenza, e finalmente Cad Bane fa il suo debutto in live action dopo essere apparso nelle serie animate e nei fumetti. Un debutto che non delude le aspettative: la sua resa è ottimale, a parte qualche piccolo difetto (una dentatura troppo marcata e una pelle molto chiara rispetto a quella del Duros, che però potrebbe essere un suggerimento alla sua anzianità). Quello che colpisce ovviamente è il forte richiamo ai film di Sergio Leone.
Nella scena, Cad Bane offre a Cobb Vanth molti crediti per restare neutrale alla questione, facendoci capire che in questo momento storico lavora con i pyke (o con qualcuno più in alto) e sicuramente scopriremo il perché. Subito dopo Bane arriva alle minacce, dopo aver detto a Vanth che Boba Fett è un assassino e lavorava per l’Impero. Altro passaggio interessante è quello in cui dice allo sceriffo che “non avrebbe mai dovuto rinunciare all’armatura”, facendoci capire che era a conoscenza del fatto che la possedesse. Altro passaggio per ora misterioso.
Capiamo subito il perché di questo ammonimento: in men che non si dica, Cad Bane uccide il vice sceriffo e ferisce gravemente Cobb Vanth. Non ci aspettavamo da meno da uno del suo calibro, e soprattutto in questo senso non ha deluso le aspettative.
Le questioni si complicano
Allo stesso tempo, due Pyke entrano nel Rifugio, la cantina gestita dalla twi’lek Garsa Fwip che ormai conosciamo bene. Mentre si siedono, i sottoposti di Garsa chiedono loro di “pulire” i caschi, stesso segno di riverenza fatto con Boba Fett. Ma questa volta i nemici agiscono in maniera differente: immaginando il loro coinvolgimento in un conflitto (che probabilmente sarebbe stato dalla parte di Boba) i Pyke lasciano una bomba nel locale, che esplode; un riferimento alla scena iniziale de “Gli Intoccabili“. Un attentato che sicuramente avrà grosse ripercussioni nel finale della serie, e che potrebbe spingere Boba Fett a fare la prima mossa.
La scelta
Nell’ultima scena della sesta puntata, torniamo sul pianeta in cui Luke fondò l’Accademia. Il jedi mostra al piccolo la spada laser appartenuta al Maestro Yoda, e allo stesso tempo il regalo di Din, e cioè la cotta di maglia mandaloriana in beskar. E pone Grogu di fronte ad una scelta: proseguire le vie dei jedi, accantonando i sentimenti per Din con il rischio di non rivederlo mai più (e qui cita la longevità della sua specie) oppure scegliere di tornare da lui. Ovviamente, la scelta la scopriremo nella terza stagione di The Mandalorian.
Questa sequenza è cruciale sia per le opere future che per il canone. Purtroppo, anche in questo caso è presente una grave retcon: nella serie a fumetti Darth Vader 2017, ci viene mostrato chiaramente che la spada laser di Yoda venne distrutta. In realtà, già nel 2019 Charles Soule (autore del fumetto) rispose alle accuse di retcon nei confronti della guida Star Wars: Ultimate Locations (secondo la quale la spada era su Dagobah) dicendo che poteva essere accaduto di tutto, e che la spada distrutta poteva essere un falso. Le riscritture alle guide però sono all’ordine del giorno, ed è logico che quelle ad un fumetto hanno un peso specifico maggiore.
Inoltre, per il canone la speranza è che Grogu non scelga la via dei jedi (almeno in quel momento storico). Questo perché se ciò accadesse andrebbe ad inficiare quanto accaduto successivamente con Ben Solo. Fortunatamente molti indizi (come l’alloggiamento sullo Starfighter N-1) ci portano a pensare che Grogu sceglierà Din.
Che ne pensate degli easter egg e dei riferimenti di “Dal deserto uno sconosciuto”? Ditecelo come sempre nei commenti! In quest’altro articolo trovate la recensione della puntata. Continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.