The Bad Batch: tutti gli easter egg e i riferimenti della terza puntata!

Tarkin, Crosshair e la Clone Force 99

Come la seconda, anche la terza puntata di The Bad Batch contiene un piccolo “spoiler” nel titolo che ne svela parte della trama. Replacements si riferisce infatti a quello che sarà il tema portante dell’episodio, che ci narra i punti chiave del passaggio tra esercito dei cloni e stormtroopers imperiali. Anche questo episodio è ricco di riferimenti ed easter egg; vediamoli di seguito!

The Bad Batch 1×03: la sequenza iniziale

Hunter e Wrecker all’inizio del terzo episodio

La terza puntata di The Bad Batch (trovate qui la nostra video recensione) si apre con la Clone Force 99 e Omega che viaggiano nell’iperspazio; la loro nave ha subito ingenti danni dopo Saleucami, e l’iperguida danneggiata li spedisce improvvisamente fuori dall’iperspazio. In questa prima scena rivediamo il mitico Gonk droid, e ci vengono forniti alcuni accenni su quelli che sono gli effetti di controllo del chip inibitore sui cloni. Dopo un atterraggio di emergenza, i nostri protagonisti finiscono su una luna disabitata, e ci rimarranno per tutto l’episodio.

Replacements mette in pausa le avventure della Clone Force 99 per concentrarsi su un tema centrale della lore di Star Wars: i punti chiave del passaggio da esercito dei cloni a stormtroopers. Su Kamino Tarkin monitora quelli che sembrano essere dei “trattamenti” affinché il chip continui a funzionare. Qui fa il suo ingresso in scena Rampart, il nuovo imperiale che avevamo visto nella scorsa puntata tramite ologramma.

Ci viene svelato che è lui il fautore del codice a catena per i civili, e non solo: è tra coloro che stanno portando avanti il progetto “War Mantle”, “artiglio guerriero”. Questo progetto, facente parte dell’Iniziativa Tarkin, viene nominato per la prima volta nella Novelization di Rogue One. Era tra i progetti che Jyn Erso nomina sulla cittadella di Scarif, e ora sappiamo che riguardava il reclutamento e l’addestramento di nuove leve.

Durante la scena Rampart chiama Tarkin Governatore; ciò significa che Palpatine lo ha già nominato formalmente Moff del settore di Seswenna, come narrato nel romanzo “Tarkin” di James Luceno ambientato 5 anni dopo questi eventi.

“Sostituzioni”

Tarkin e Rampart nell’episodio

Il progetto ha come obiettivo quello di addestrare nuove reclute tramite comandanti cloni, e Crosshair è il primo ad essere sfruttato a questo scopo. Come detto, in questa puntata ci vengono fornite molte informazioni sui motivi per i quali i cloni furono rimpiazzati: nel discorso tra Rampart e Nala Se, scopriamo che l’imperiale brama un impero in cui la lealtà scaturisca da chi si arruola volontariamente, e non dalla coercizione. Solo così si potrà creare un enorme esercito.

Su Kamino arriva infatti una prima squadra composta da quattro soldati d’elité a cui viene affidata una missione cruciale: eliminare i ribelli su Onderon, cosa che la Clone Force 99 non è riuscita a fare. Questa prova sarà fondamentale, e porterà Tarkin ad alimentare questo progetto di reclutamento. Durante l’episodio vediamo anche il punto di vista di questi soldati, grati all’Impero per aver dato loro vitto e alloggio al contrario di quanto fatto dalla Repubblica.

La missione su Onderon

La squadra d’elité capeggiata da Crosshair

Arrivata su Onderon, l’implacabile squadra capeggiata da Crosshair mette facilmente k.o. l’accampamento di Saw Gerrera (lui non era presente). Durante l’assalto vediamo adoperare anche un lanciafiamme, come in molte altre opere. Da sottolineare la brutalità di Crosshair, ormai totalmente sopraffatto dal chip, che non solo elimina dei civili innocenti, ma anche un membro della sua squadra.

Questo ci suggerisce che la brutalità dei soldati imperiali sia cominciata proprio dai cloni che li hanno addestrati inizialmente. La missione su Onderon si rivela un successo, e una volta tornati su Kamino Tarkin nomina Rampart Ammiraglio e gli affida totalmente il progetto. Possiamo dire quindi che sarà lui il fautore del passaggio dai cloni agli stormtroopers. Tarkin però specifica che per un po’ di tempo i cloni saranno ancora la forza militare maggiore, almeno fino a quando una prima leva non completerà l’addestramento.

I piani dei kaminoani

I kaminoani Lama Su e Nala Se

Durante la puntata ci viene mostrato anche il punto di vista dei kaminoani, che si sentono minacciati da questo cambio di rotta dell’Impero. Nala Se e il primo ministro Lama Su tornano a discutere sul da farsi, parlando di una fase successiva dell’esperimento e della creazione di un tipo di clone superiore che rafforzi il legame con l’Impero. Per compiere tutto ciò però serve che un clone torni a fornire materiale genetico: sicuramente ne sapremo di più nei prossimi episodi.

Queste vicende inoltre sembrano rafforzare la possibilità di vedere ricanonizzato un evento ormai Legends narrato nel videogioco Battlefront II del 2005, e cioè la Rivolta di Kamino. Pur con motivazioni differenti, sicuramente i kaminoani reagiranno al rimpiazzo dei loro soldati e alla distruzione della loro attività.

Conclusioni di The Bad Batch 1×03

Nel frattempo, nel corso della puntata Omega dimostra di essere un degno componente della Clone Force 99, riuscendo a recuperare il condensatore dal Drago Luna di Ordo (probabile riferimento al pianeta mandaloriano Ordo, approfondito in alcune opere Legends). Sistemata la nave, i nostri ripartono per le prossime avventure.

Replacements è un episodio ricchissimo di riferimenti ad un momento cruciale dell’Impero, e per questo si concentra molto più su queste tematiche che sui protagonisti. Cosa ne pensate del terzo episodio di The Bad Batch e dei suoi easter egg? Vi è piaciuto? Qui trovate la nostra recensione della puntata. Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. In basso trovate la nostra video recensione:

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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