The Bad Batch: la recensione della prima stagione!

La Clone Force 99 con Omega

The Bad Batch ha chiuso venerdì scorso la prima stagione, con la seconda in arrivo nel 2022. In queste 16 puntate ci sono stati alti e bassi, e adesso è arrivato il momento di fare qualche considerazione generale. Questa è la nostra recensione, con qualche spoiler, della stagione iniziale…

I difetti di The Bad Batch

Senza troppi fronzoli, possiamo dire che la serie non ha convinto. Partendo da potenzialità enormi (soprattutto legate al periodo in cui è ambientata), non è mai riuscita a sfruttarle fino in fondo. I problemi più grossi della serie sono strutturali. La narrazione tende a essere ripetitiva, adagiandosi su schemi già utilizzati in passato da altre serie. Per questo risulta prevedibile, persino nella puntata finale dove ci aspettavamo qualche sorpresa in più. Ma forse il difetto più evidente riguarda i protagonisti. Il finale è emblematico di come nessuno dei personaggi abbia un arco, o quantomeno uno sviluppo emotivo.

Andando al sodo della questione, raramente c’è empatia con la Clone Force 99. Questo difetto emergeva già in The Clone Wars ma lì i cloni difettosi non erano i protagonisti. Qui l’incapacità di creare personaggi più sfumati, l’affidarsi solo a delle macchiette abbastanza stereotipate, provoca l’effetto di non provare mai vero interesse per quello che succede ai protagonisti. Non si teme per la loro vita, non si ha paura, non si tifa. Tra l’altro, dopo un inizio abbastanza movimentato, nella parte centrale le puntate sono entrate in un loop di missioni e salvataggi che pareva interminabile. In questo blocco di episodi la serie si è decisamente arenata, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti.

Paradossalmente, è più facile legarsi ai personaggi che appaiono solo per una o due puntate, come Hera o Rex, piuttosto che affezionarsi ai problemi di paternità di Hunter (che ricalcano fin troppo The Mandalorian). Chiudendo il discorso, la serie in questa prima stagione non ha trovato una sua identità marcata, un suo stile unico. Oscillando tra Rebels, The Clone Wars (di cui in teoria doveva raccogliere l’eredità) e gli schemi narrativi di The Mandalorian, è rimasta sospesa nel mezzo. Certo, anche temporalmente si colloca come tramite tra varie opere, ma questo non giustifica una mancanza di originalità dal punto di vista stilistico e narrativo.

Speranze per il futuro

Omega dopo l’atterraggio su Saleucami

Gliene abbiamo dette di tutti i colori finora, ma The Bad Batch ha anche dei pregi che si sono intravisti nel corso delle puntate. Il racconto del passaggio da Repubblica ad Impero è straordinariamente efficace. Il problema è che questa narrazione è leggermente slegata da quella principale. In futuro però, quando le linee si uniranno, probabilmente si vedranno i risultati del lavoro preparatorio fatto in questa prima stagione.

L’utilizzo dei cameo è stato interessante. Un po’ come nella seconda stagione di The Mandalorian, alcuni personaggi conosciuti hanno incrociato i protagonisti. Se in certe situazioni si sono creati degli assurdi problemi di retcon, in altri la presenza di questi personaggi ci ha permesso di riempire dei buchi nella loro storia. Hera, Rex, Fennec, sono state tutte delle aggiunte intelligenti che sciaguratamente hanno avuto l’unico difetto di oscurare un po’ i protagonisti.

Tra questi, ce n’è uno che ha spiccato: Omega. Vera bilancia emotiva della serie, Omega è riuscita in alcuni casi (anche nelle puntate finali) a dare spessore e profondità a delle dinamiche che sarebbero state molto meno efficaci senza di lei. È un personaggio che ci fa veramente ben sperare per la seconda stagione. Conoscendo come lavora Filoni, nelle prossime stagioni arriveranno i veri colpi di scena. Questo però non compensa un primo atto mediocre, che ha lasciato un po’ di amaro in bocca a tutti per le grandi potenzialità sprecate.

Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la prima stagione di The Bad Batch? Fatecelo sapere nei commenti! Trovate qui il video con le nostre considerazioni. E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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