The Bad Batch: la recensione del settimo episodio!

Poster di The Bad Batch

Siamo arrivati al settimo episodio di The Bad Batch, quasi a metà stagione. La nuova puntata (qui la nostra video analisi), disponibile da stamattina su Disney+, si chiama Battle Scars. Ecco la nostra recensione, come sempre senza e poi con spoiler…

The Bad Batch e un ritorno tanto atteso

Wrecker, Omega e Tech.

Siamo quasi al giro di boa della prima stagione di The Bad Batch e si sente. Battle Scars chiude il cerchio su una linea che era stata portata avanti dall’inizio della serie (il chip inibitore) e ci mostra anche il ritorno di un personaggio che aspettavamo da tempo. Queste sono le forze principali della puntata, che nel finale riesce anche a toccare le corde emotive giuste. Dopo la rivelazione a inizio episodio, lo sviluppo di Battle Scars è abbastanza prevedibile, ma questo non inficia sul coinvolgimento e sul ritmo della storia, anzi. Proprio perché s’intuisce dove la puntata andrà a parare la narrazione acquista spessore.

La chiusura dell’ultimo episodio ci aveva lasciato con l’interrogativo su chi fosse la persona con cui si erano messe in contatto le sorelle Martez. Battle Scars vi darà subito la risposta, e forse non è quella che vi aspettavate. Il personaggio in questione è tra i più amati dai fan, e non viene messo solo per fare presenza, anzi, ma per un motivo di trama ben preciso e già annunciato nei precedenti episodi. Battle Scars funziona dove i sui predecessori erano in difetto: l’aspetto emotivo, relazionale, della storia. E lo fa approfondendo il personaggio che fino a questo momento ci era sembrato, forse, più piatto: Wrecker. Per farlo utilizza il rapporto con Omega, vero ago della bilancia delle relazioni della Bad Batch, e funziona benissimo.

Punto di svolta

E’ un episodio che, finalmente, esce dalla struttura fin troppo abusata di The Mandalorian, sviluppando una linea di trama autonoma, originale. Anzi, possiamo dire che Battle Scars potrebbe essere un piccolo punto di svolta per la serie, considerando il cambiamento che subiscono i personaggi. Per concludere, è una puntata molto bella, originale, e soprattutto in grado di farti affezionare ai gruppo di cloni geneticamente modificati. Tutti obiettivi che in passato non erano stati raggiunti dalla serie. Speriamo quindi di continuare su questa strada, perché è quella giusta. Ora parliamo di spoiler, quindi chi non ha visto la puntata si fermi qui!

Questioni di chip

Un fotogramma della puntata.

ATTENZIONE SPOILER SETTIMA PUNTATA DI THE CLONE WARS!!!

La persona con cui le sorelle Martez avevano parlato alla fine di puntata sei era Rex. Rivederlo è stato un colpo al cuore e il capitano non perde tempo per mettersi in contatto con la Bad Batch, alle prese con gli incarichi di Cid. Rex è contento di vedere il gruppo di cloni, ma è meno felice di scoprire che hanno ancora il chip inibitore. Da qui l’obiettivo della puntata diventa trovare il modo di levare il chip. Per farlo servono attrezzature mediche che si possono trovare solo su navi della Repubblica. Per questo la Bad Batch va su Bracca (splendido riferimento) per incontrare Rex. Qui accade qualcosa che in parte ci aspettavamo: il chip di Wrecker si attiva poco prima di subire l’intervento. Wrecker non riesce a controllarsi e sta quasi per uccidere Omega (con la quale nel corso della puntata scopriamo aveva legato molto) ma alla fine viene bloccato da Rex.

La Bad Batch, uno per uno, si leva quindi il chip inibitore. Omega e Wrecker si riappacificano e, nel finale, scopriamo che la loro presenza su Bracca è stata notata e che qualcuno ha avvertito l’impero. Nel corso di Battle Scars si affrontano vari temi, tra cui il più forte è quello che lega Wrecker e Omega. Il rapporto d’amicizia tra i due (diverso da quello padre/figlia con Hunter) viene preparato bene all’inizio per poi essere ribaltato quando il chip si attiva. Il finale, con Wrecker che chiede scusa ad Omega per averla quasi uccisa, è molto emotivo. Nell’ultima scena, Rex e Hunter parlano di quale sarà il ruolo della Bad Batch in futuro. E’ un tema che ci portiamo dietro da inizio stagione, ma qui si raggiunge un livello di complessità in più.

Simbolismi

Il chip inibitore, infatti, assume anche un valore simbolico: adesso la Clone Force 99 è davvero libera di essere ciò che vuole. E cosa vuole diventare? Ancora non ha la risposta, ma la troverà nelle prossime puntate. Il chip diventa quindi una metafora delle costrizioni che ci impediscono di essere chi siamo veramente, e qui risiede tutta la poesia della puntata, incarnata poi dalla scena tra Omega e Wrecker. Insomma, questo finale fa da contraltare alla scena di Crosshair su Onderon, dove il chip mostra le sue più terribili conseguenze, e ci fa immaginare un futuro possibile per la Bad Batch. Una bellissima puntata che alza l’asticella della serie, e speriamo che questo livello si mantenga anche nelle prossime puntate.

Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la puntata? Fatecelo sapere nei commenti! Qui trovate tutti gli easter egg e i riferimenti dell’episodio. Continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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