The Bad Batch: la recensione del quinto episodio!
Ci siamo! Come ogni venerdì ritorna l’appuntamento con The Bad Batch, la serie animata di Star Wars disponibile su Disney+. Il nuovo episodio (qui la nostra video recensione) s’intitola “Rampage” (“Furia”), e, dopo una puntata un po’ di passaggio, sotto alcuni aspetti riprende il ritmo di inizio stagione. Questa è la nostra recensione, come sempre senza e poi con spoiler…
Una svolta importante
“Rampage” rappresenta un passo in avanti nella storia della Clone Force 99. Ci si domandava nelle scorse puntate quale fosse il ruolo, la funzione della Bad Batch nel nuovo ordine galattico. Nelle recensioni dei primi episodi abbiamo parlato spesso di come uno dei temi fondamentali della serie fosse la ricerca della propria identità da parte dei cloni, che ora non hanno più un ruolo preciso nel mondo. E Rampage dà una potenziale risposta. Non definitiva, certo, ma la Bad Batch intraprende una strada che molti ci aspettavamo fosse il suo destino naturale dopo la caduta della Repubblica.
Non ci sono grossi passaggi di tempo tra la quarta e la quinta puntata di The Bad Batch. Si riprende grosso modo da dove era terminato l’ultimo episodio, con la squadra che non si sente più tanto tranquilla dopo l’incontro con Fennec Shand. Anzi, il loro obiettivo è proprio quello di scoprire chi sia la cacciatrice di taglie e soprattutto chi l’ha ingaggiata. Questa è la premessa della puntata, che poi si svolge in maniera molto divertente. Rispetto all’episodio precedente, lineare nel suo sviluppo, in questo ci sono un paio di colpi di scena divertenti, e soprattutto Omega assume un ruolo fondamentale all’interno della squadra.
Alla fine, Rampage è un’ottima puntata. Ripropone una delle domande più affascinanti della serie, ovvero: cosa si fa quando tutto il tuo mondo ti crolla addosso e non sai da che parte stare? Sarai disposto a scendere a compromessi che magari prima credevi impensabili? Qui sta la riflessione di Rampage, e oltre a questo la puntata è arricchita da belle citazioni e dalla comparsa di un personaggio che ci riporta alla trilogia originale, e anche, in un certo senso, a The Book of Boba Fett. Unica grande pecca dell’episodio, la quasi totale mancanza di trama orizzontale.
Adesso parliamo di spoiler quindi chi non ha visto la puntata si fermi qui!
Il destino della Bad Batch
Per ottenere informazioni sulla cacciatrice di taglie (noi sappiamo che è Fennec, ma loro no), la Bad Batch si rivolge a un vecchio informatore dei jedi, Cid. Costei darà loro le informazioni in cambio di un lavoretto. Questa struttura narrativa (ottenere qualcosa in cambio di qualcos’altro) ci fa ritornare ancora una volta a The Mandalorian, dove abbiamo visto questo schema più volte. Ma c’è un’enorme differenza: Din Djarin è un cacciatore di taglie, è normale che chi lo incontra voglia sfruttare le sue capacità. La Bad Batch (ancora) no, ma ha un disperato bisogno di quest’informazione.
La missione, apparentemente, è semplice: recuperare una bambina, Muchi, presa come schiava dagli zygerriani. Quello che la Bad Batch non sa, però, è che Muchi è un rancor, la creatura mostrata per la prima volta in Episodio VI (ma non lo stesso esemplare). Non solo non è facile liberarsi degli zygerriani, ma è anche difficile bloccare il rancor. Grazie all’aiuto di Omega, alla fine la Bad Batch riesce a portare a termine la missione. Scopriamo che il committente del lavoro in realtà è Bib Fortuna, il braccio destro di Jabba, e Cid e la Bad Batch si dividono la taglia.
Nell’epilogo, Cid parla con Hunter della possibilità di diventare a tutti gli effetti dei mercenari. Hunter ci pensa su, sembra scettico alla possibilità, ma in realtà, accettando quel primo lavoro, sono già diventati dei mercenari. C’è una questione di necessità dietro, economica innanzitutto: per sopravvivere e proteggere Omega hanno bisogno di denaro. Viste le loro capacità, il lavoro da mercenari sarebbe una vera e propria miniera d’oro. Ma loro sono prima di tutto soldati, e non è facile accettare questo nuovo ruolo. In realtà, questa svolta dà nuova linfa vitale a tutta la serie, portandola in una direzione che in parte ci aspettavamo, ma che potenzialmente potrebbe diventare davvero interessante.
La Bad Batch accetterà ogni tipo di lavoro che gli viene commissionato? Cosa farà quando gli verrà chiesto di fare qualcosa che considerano eticamente sbagliato? Queste sono tutte domande a cui avremo risposta nelle prossime puntate, dove sicuramente rivedremo Fennec, ma anche Tarkin e Rampart. In questi due episodi c’è stato un focus sulla Bad Batch che serviva a portarci in questa nuova strada, e adesso la faccenda si fa davvero intrigante. Tra l’altro, nel finale Cid dice a Hunter che da Jabba potrebbe trovare tanti lavoretti come cacciatore di taglie, e questo ci fa pensare che presto rivedremo lui e Bib Fortuna nella serie, ma anche tanti altri personaggi legati al mondo dei mercenari.
Ancora una volta, The Bad Batch riesce a inserire nella sua narrazione un altro pezzettino dell’universo di Star Wars (questa volta i cacciatori di taglie e la loro gilda) senza forzare mai la mano. Come dicevamo in passato, questo è il grande pregio della serie: poter mettere tantissimi personaggi senza fare fan service, ma facendoli diventare una parte integrante della storia. Quest’elemento viene utilizzato qui in maniera fenomenale, portando dentro la storia Bib Fortuna.
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