The Bad Batch: la recensione del primo episodio!

Logo della nuova serie animata

May the Fourth Be With You! The Bad Batch è sbarcata su Disney+ con un primo episodio da 70 minuti, intitolato Aftermath. La serie animata parte decisamente bene, con una puntata piena di colpi di scena e rivelazioni. Ecco la nostra recensione, come sempre senza e con spoiler…

The Bad Batch e molto di più

La Bad Batch ha avuto un arco di puntate dedicate nell’ultima stagione di The Clone Wars. Già dall’inizio dell’episodio si capisce che la serie sarebbe stata un seguito del capolavoro d’animazione giunto alla conclusione l’anno scorso. Ma The Bad Batch è anche tanto altro, perché non solo prosegue le linee narrative di The Clone Wars, ma ci porta dentro anche il mondo di Rebels, come una sorta di prequel.

Per questo è in realtà un‘opera fondamentale per capire tutto l’universo di Star Wars, perché si trova su un crocevia di trame, personaggi e situazioni. Con la sua collocazione temporale intermedia (The Bad Batch comincia praticamente in parallelo con la fine di The Clone Wars), la serie approfondisce nuovi e vecchi personaggi, andando a scoprire un’epoca affrontata di rado nelle serie e nei film con facce conosciute al pubblico.

Per questo, già nel primo episodio si può capire l’importanza di The Bad Batch nell’economia generale dell’universo di Star Wars. Aftermath (questo il meraviglioso titolo della puntata, che richiama anche un romanzo) parte subito in quarta, buttandoci in mezzo all’azione e descrivendo le conseguenze immediate dell’ordine 66 sui nostri protagonisti. In generale, l’episodio ha due grandi pregi: inserire la Bad Batch all’interno di un racconto più ampio e sfaccettato, e rendere più umani, profondi e complessi i cinque protagonisti. Perché alla fine senza personaggi che funzionano la serie non si reggerebbe in piedi.

I membri della Bad Batch

La Bad Batch

Aftermath funziona perché ti affezioni subito ad Hunter, Wrecker, Tech, Echo e Crosshair, e anche al nuovo personaggio, Omega. Il loro conflitto interiore, che ruota intorno alla lealtà verso il neonato impero, è forte e vive all’interno dell’episodio in maniera tesa e avvincente. Ogni personaggio esce dalla macchietta stereotipata e brilla di luce propria. In The Clone Wars non avevamo avuto il tempo di conoscerli abbastanza, mentre ora, già nella prima puntata, la caratterizzazione è molto più sfumata, generata anche dalla situazione in cui vengono messi in mezzo.

Sono cinque cloni difettosi, che si trovano al centro di un uragano che non comprendono e non sanno come affrontare. Questa è la vera poesia della puntata. Perché stavolta non si tratta solo di sparare o prendere a pugni, ma di decidere da che parte stare. E’ questa la forza principale di The Bad Batch, che la rende una serie indipendente sia da The Clone Wars sia da Rebels, nonostante segua le orme di entrambe. Su questo conflitto fondante riesce a costruire una narrazione forte, accattivante e soprattutto estremamente drammatica.

Aftermath è tutto quello che ci aspettavamo, anzi molto di più. C’è azione, riflessione, umanità. C’è l’espansione dell’universo e tanto altro. Adesso faremo spoiler, quindi chi non ha visto Aftermath si fermi qui.

Tra The Clone Wars e Rebels

Un giovane Saw Gerrera in The Bad Batch

ATTENZIONE SPOILER PRIMA PUNTATA DI THE BAD BATCH

La puntata si apre sul pianeta Kaller, dove la maestra jedi Depa Billaba e il suo padawan Caleb Dume (aka, Kanan Jarrus in Rebels) vengono assistiti dalla Bad Batch in una missione contro l’esercito separatista. Durante la missione, viene lanciato l’ordine 66. Depa si sacrifica per far scappare Caleb. Il padawan viene inseguito dalla Bad Batch: loro non hanno subito l’ordine 66, ma non sanno comunque cosa fare. Temendo di essere in pericolo, Caleb fugge sotto gli occhi di Hunter, che lo lascia andare. Dirà poi agli altri di aver ucciso il padawan. Tutta la sequenza è estremamente toccante, anche se differisce in parte dal racconto del fumetto L’Ultimo Padawan. La presenza della Bad Batch aggiunge profondità alla morte di Depa e alla storia di Caleb in generale, nonostante alcuni errori di continuity.

Come detto, The Bad Batch non bada agli indugi. I primi venti minuti della puntata sono un colpo al cuore, sia per Caleb sia per la stessa Bad Batch, che si ritrova a gestire immediatamente le conseguenze dell’ordine 66. Successivamente, la squadra torna su Kamino, dove l’ammiraglio Tarkin è giunto per valutare tutti i cloni. L’impero non è convinto di mantenere l’esercito e per questo manda Tarkin. La Bad Batch viene messa subito sotto osservazione.

Tarkin non si fida di loro, e manda la squadra su Onderon per testare la loro lealtà. Nel frattempo, fanno la conoscenza di Omega, una nuova protagonista della serie. Su Onderon, la Bad Batch scopre che non devono eliminare dei separatisti, ma la cella ribelle guidata da Saw Gerrera. Hunter decide di disubbidire agli ordini e di non ucciderli. Tech scopre poi che Omega è un clone difettoso, come loro, e la squadra torna su Kamino per recuperarla.

La Bad Batch contro Tarkin

Tarkin nella prima puntata di The Bad Batch

Qui la faccenda diventa problematica. Tutta la Bad Batch viene arrestata da Tarkin e Crosshair viene riprogrammato per essere obbediente all’impero. Nel finale, la squadra riesce a scappare senza Crosshair, portandosi con sé Omega. Hunter comunica l’intenzione di andare su J-19, dove si trova un amico (vi sveliamo chi è in quest’altro articolo). In estrema sintesi questa è la trama dei 70 minuti di Aftermath, nei quali succede veramente di tutto. C’è la backstory di Caleb Dume, l’inizio dello smantellamento dell’esercito dei cloni da parte dell’impero, e soprattutto ci sono cinque divertentissimi protagonisti. Si semina già il conflitto principale della serie, quello tra Hunter e Crosshair, che si pongono ideologicamente in due posizioni opposte. C’è molta politica in The Bad Batch, e questo dà grande profondità tematica alla serie. La puntata ha un ritmo forsennato, ma si prende comunque le sue pause per riflettere su quello che accade.

In conclusione, non potevamo aspettarci un inizio migliore. Aftermath è all’altezza delle migliori puntate di The Clone Wars e Rebels, e siamo solo al primo episodio. La sua forza sta nell’aggiungere dettagli e approfondire diverse questioni (come il passaggio da Repubblica a Impero, o l’ordine 66) assumendo il punto di vista dei cinque cloni difettosi, dotati veramente di una prospettiva unica su tutta la vicenda. Perché i membri della Bad Batch non sono né imperiali, ma nemmeno ribelli (ancora). Sono in una posizione di mezzo, e questo li rende particolarmente interessanti. Insomma, The Bad Batch è un successo su tutti i fronti.

Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la puntata? Fatecelo sapere nei commenti! Qui trovate la nostra analisi dei riferimenti e gli easter egg del primo episodio. Continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. Di seguito trovate il nostro video con l’analisi della puntata:

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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