The Bad Batch e l’espansione imperiale

tarkin e cloni

L'ammiraglio Tarkin in The Bad Batch

The Bad Batch, tra alti e bassi, ci sta fornendo un racconto preciso delle strategie messe in atto dall’Impero per rafforzare il suo potere. E’ uno dei filoni narrativi più solidi della serie animata, ed è arrivato il momento di fare una riflessione proprio su come The Bad Batch stia descrivendo questo momento delicato della storia imperiale. Ecco tutto quello che c’è da sapere…

The Bad Batch e l’Impero

stormtroopers the bad batch
La prima squadra d’elité mostrataci in The Bad Batch

The Bad Batch, ricorderete, prende le mosse precisamente con l’ordine 66. Nelle puntate poi ci sono dei piccoli salti temporali che mostrano proprio la progressione che l’impero sta facendo nella sua espansione. Ma che tattiche sta utilizzando Palpatine (con i suoi sottoposti Tarkin e Rampart) per assicurarsi il controllo su più pianeti possibili? Si possono distinguere tre direttive: una svolta nella formazione dell’esercito, una feroce risoluzione nell’eliminare i primi albori della ribellione e infine un approccio aggressivo sui pianeti chiave.

La prima linea ci riconduce, ovviamente, all’operazione Artiglio Guerriero (di cui vi parliamo più approfonditamente in quest’articolo). Orchestrata da Rampart e Tarkin, prevede il lento smantellamento dell’esercito dei cloni, sostituiti da reclute altamente addestrate. In una delle puntate migliori della serie, la terza, vediamo le origini di quest’operazione, con una squadra di reclute guidata da Crosshair. Questa svolta epocale ha motivi economici, ma anche strategici: è sembrato più efficace puntare sull’addestramento di reclute piuttosto che dipendere dai cloni.

La terza puntata ci riconduce, ovviamente, al secondo punto. The Bad Batch per adesso sta sfiorando la storia della Ribellione (ma sicuramente verrà approfondita nel finale), ma quello che è certo è che l’Impero vuole stroncarla sul nascere. Su Onderon tocchiamo con mano la spietatezza delle nuove forze imperiali (specialmente del riprogrammato Crosshair). La tattica dell’impero è semplice: eliminare ogni focolaio di ribellione prima che possa trasformarsi in un movimento più grande.

Questioni di codici

Sawn gerrera star wars
Un giovane Saw Gerrera in The Bad Batch

Andiamo al terzo punto, forse il più importante. Su molti pianeti l’impero sta esercitando un controllo militare: lo abbiamo visto su Saleucami, su Pantora e infine su Raxus e Ryloth. La scelta dei pianeti, ovviamente, non è casuale, soprattutto per Raxus, pianeta centrale e capitale della ex Confederazione dei Sistemi Indipendenti. In questi pianeti (come anche sul ribelle Ryloth) l’Impero sceglie di usare il pugno duro, per porre fine a qualsiasi forma di protesta. Oltre però all’occupazione militare, l’Impero sta utilizzando anche un’altra tattica, molto più invasiva.

Ogni persona è costretta a ricevere un codice identificativo (chain code) che permette di identificarla e di localizzarla, considerando che il codice è indispensabile per viaggiare. E’ un modo per controllare la popolazione, ma soprattutto per spersonalizzarla. Come viene sottolineato per la serie: “Prima i cloni volevano i nomi al posto dei numeri. Adesso la gente si mette in fila per farsi dare un numero”. Questo è forse, più dell’esercito e della repressione, l’effetto peggiore del dominio imperiale, che, paradossalmente, ha portato poi alla sua disfatta. Questo tema, infatti, si lega benissimo alla trilogia sequel, più precisamente all’inizio di Episodio VII e alla fine del IX.

La prima cosa che fa Poe quando incontra Finn è dargli un nome, restituirgli quell’identità che l’Impero (e poi il Primo Ordine) gli aveva tolto. Questa è la prima forma di libertà e di ribellione: riappropriarsi di se stessi. E’ una scena che apparentemente può passare inosservata, ma fondamentale. In Episodio IX, infine, sarà proprio il popolo, stanco di anni di regime, a ribellarsi, mostrando come una strategia di questo tipo alla lunga sia fallimentare. Tornando alla questione nomi, nell’epilogo del film (criticato e per molti aspetti rivedibile), nelle intenzioni anche Rey si appropria di una nuova identità, rafforzando il concetto con cui era iniziata la nuova trilogia, e che abbiamo modo di intravedere già in The Bad Batch.

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