Torna l’appuntamento settimanale con la terza stagione di The Bad Batch, giunta al dodicesimo episodio intitolato “Juggernaut”. Una puntata in cui prevale l’azione e dove la Clone Force 99 reagisce a quanto accaduto su Pabu. Di seguito trovate la mia recensione, come sempre prima senza e poi con spoiler!
The Bad Batch 3×12: Juggernaut
Nella 3×11 la Bad Batch ha subito una batosta da parte dell’Impero su Pabu, e il morale della squadra è giustamente a terra. La reazione dei protagonisti però non si fa attendere, e dopo una rivelazione “inaspettata” i nostri partono al contrattacco giocando forse l’ultima carta che possa permettere loro di raggiungere Tantiss e soprattutto Omega. Gran parte dell’episodio è votata all’azione, che rappresenta un moto e una risposta d’orgoglio della Clone Force 99 alla mossa distruttiva dell’Impero nella puntata precedente. E ci mostra il ritorno di un personaggio inaspettato che diventa la chiave di volta per la squadra.
In tutto questo ovviamente c’è anche spazio per vedere il ritorno di Omega alla struttura del monte Tantiss e soprattutto le vicende che la porteranno a prendere consapevolezza della sua importanza per gli esperimenti imperiali. Ma ora parliamo di spoiler, non proseguite la lettura se non avete visto la 3×12! (Qui ne trovate la ricca analisi easter egg).
Le ragioni di Crosshair
Mentre Omega raggiunge Tantiss e viene subito sottoposta ad un test di conferma, la Bad Batch è riunita su Pabu e si lecca le ferite. Wrecker si è ripreso, ma lo sconforto è palpabile. Proprio in quel momento però Crosshair tira fuori dal cilindro un’ipotesi che aveva sempre tenuto come ultima spiaggia: probabilmente Rampart conosceva le coordinate di Tantiss, e lui sapeva dov’era detenuto. A primo impatto può sembrare sbagliato che Crosshair non abbia detto nulla sin da subito, ma in realtà è una scelta narrativa del tutto coerente con il personaggio.
Come dice egli stesso, non avrebbe mai più voluto rimettere piede su Tantiss, e non sarebbe stato disposto a rischiare per tutti gli altri cloni prigionieri. Anche perché si trattava di una pista in cui qualsiasi cosa poteva andare storta. Ovviamente, con l’incolumità di Omega in ballo, le cose cambiano: anche lui sarebbe stato disposto a tutto per recuperarla, e questo non fa che cementificare nuovamente il loro profondo legame. Crosshair prende una decisione che non avrebbe mai portato avanti per nessun altro.
La Clone Force 99 alla riscossa
I nostri, aiutati da Phee Genoa, partono quindi alla volta del campo di prigionia di Erebus, e da qui si snoda il fulcro prettamente action di questa puntata. Dopo una rocambolesca fuga con un Juggernaut, la squadra riesce nell’intento di prelevare Rampart. Ovviamente l’ex Vice Ammiraglio si mostra restio nei loro confronti, dimostrando di non aver perso la sua arroganza; anche perché si rende conto di essere prezioso per la Clone Force 99. E nel finale svela loro che era complesso raggiungere Tantiss, ma che forse sapeva come arginare l’ostacolo.
Nel frattempo Omega, dopo che il test ha dato esito nuovamente positivo, scopre proprio da Hemlock la verità sulla sua importanza negli esperimenti. Il punto focale che avevano ottenuto nella ricerca vedeva come protagonisti lei e gli “esemplari” del caveau che abbiamo conosciuto nella 3×10. Il dottore porta Omega proprio da questi bambini, presentandole il caveau come sua nuova casa.
Sicuramente la ragazza non rimarrà con le mani in mano, e ora sono aperte due strade parallele tramite le quali la Bad Batch sfiderà Hemlock e l’Impero. Cosa ne pensate di questo dodicesimo episodio? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.