The Bad Batch 2: tutti i riferimenti e gli easter egg del sesto episodio!
Torna l’appuntamento settimanale con The Bad Batch 2, che ci presenta un sesto episodio ricchissimo di significato intitolato “Tribe”, “Stirpe”. Un gigantesco omaggio ad uno degli archi narrativi incompiuti di The Clone Wars, del quale trovate di seguito i tantissimi riferimenti ed easter egg!
Le sequenze iniziali di The Bad Batch 2×06
Il sesto episodio di The Bad Batch 2 si apre con la Clone Force 99 in missione per un’importante consegna ai Vanguard Axis, L’Asse Avanguardista. I nostri infatti raggiungono il covo di questa organizzazione di droidi, per consegnare dei codici a catena contraffatti. Questo elemento è molto importante perché ci mostra che era già possibile falsificare i codici a catena imperiali, un qualcosa che sicuramente veniva fatto da tutti i criminali, i pirati o soprattutto i ribelli, nonostante i controlli pressanti dell’Impero (come abbiamo visto in Andor).
Omega, che era rimasta con Echo di guardia alla nave, si avventura per i corridoi e scopre due droidi che con delle elettrostaffe stanno facendo del male ad un giovane wookiee.
Il ritorno di Gungi
Quest’ultimo ovviamente non ha bisogno di presentazioni per chi ha visto The Clone Wars: si tratta di Gungi, padawan che abbiamo conosciuto nell’arco narrativo della quinta stagione dedicato alla Messe, il rito tramite il quale i padawan trovavano il proprio cristallo kyber su Ilum. Scopriamo quindi che Gungi è riuscito a sopravvivere all’Ordine 66. Egli infatti mostra molte remore nei confronti di Echo, così come nei confronti degli altri membri della squadra una volta saliti sulla nave.
Dopo uno scontro con i droidi in cui riesce a recuperare la sua spada laser (quella in legno di Brylark costruita in The Clone Wars), egli segue infatti la Bad Batch sulla Marauder. Dopo dei primi momenti di diffidenza, si fida del fatto che loro non sono come gli altri cloni e accetta del cibo; il padawan racconta che stava cercando di raggiungere Kashyyyk quando fu catturato dai droidi, e la Clone Force 99 si offre di accompagnarlo sul suo pianeta natale, ad un villaggio di loro conoscenza.
L’arco narrativo di Kashyyyk
Come detto, in uno degli archi narrativi mai completati di The Clone Wars la Bad Batch si recava proprio su Kashyyyk, e già dai primi elementi presenti al loro arrivo capiamo che gran parte di quegli asset sono stati ripresi e portati finalmente sullo schermo. Le prime creature che la squadra incontra infatti sono i kinraths, dei ragni giganti che sarebbero dovuti comparire proprio in questi episodi mai conclusi. Delle creature che sono apparse per la prima volta nel mitico videogioco legends Knights of the Old Republic.
Arrivati al villaggio, i nostri scoprono inorriditi che è stato completamente distrutto dai carri armati imperiali. Anche in Jedi: Fallen Order vediamo molti villaggi wookiee distrutti in maniera simile; come sappiamo Kashyyyk fu uno dei pianeti in cui l’occupazione imperiale era più dura, sin dai primi mesi e anni. Poco dopo la squadra si accorge della presenza di un gruppo di trandoshani che teneva in ostaggio un wookiee. I criminali, con l’ausilio di alcuni carri armati imperiali, stavano bruciando delle rocce incise wookiee. E’ interessante notare che i carri armati sono AAT modificati dell’Esercito Separatista, che nel corso degli anni si trasformeranno nei carri armati d’assalto imperiali visti nei fumetti, soprattutto in Star Wars 2015.
Un’altra “vecchia” conoscenza
Questi malviventi fanno capo al comandante trandoshano Babwa Venomor: è interessante notare che anche questo personaggio era stato creato per l’arco narrativo di Kashyyyk mai completato di The Clone Wars. In quell’occasione egli era alleato con i Separatisti, mentre come vedremo successivamente con il riadattamento di questi asset in The Bad Batch (ambientata dopo l’Ordine 66) la sua sarà un’affiliazione imperiale. Mentre i suoi scagnozzi maltrattano il wookiee prigioniero e continuano a bruciare tutto, Gungi si lancia all’attacco e la Clone Force 99 lo segue. I nostri riescono a sconfiggere tutti i trandoshani e a liberare il wookiee, circoscrivendo il fuoco.
La cultura wookiee
Poco dopo il wookiee liberato si presenta ai suoi salvatori insieme ad altri due alleati, mentre cavalcano delle creature molto particolari. Anche queste appaiono all’interno dell’arco narrativo incompleto di The Clone Wars,e nascono da un’idea di George Lucas che immaginava i wookiee cavalcare delle creature che fossero “spiriti” protettori degli alberi giganti di Kashyyyk. Davvero molto bello ed emozionante vedere finalmente tutte queste creature e idee realizzate sullo schermo.
I nostri, guidati dai wookiee, raggiungono un villaggio capeggiato da un’anziana di nome Yanna. Qui viene offerta ad Echo e Wrecker quella che sembra essere sapwater, una bevanda dolce prodotta dalla linfa degli alberi Wroshyr. Nelle opere legends i wookiee avevano un’ampia varietà di bevande, anche alcoliche. La Bad Batch decide di aiutare i wookiee, che prima della battaglia chiedono supporto e aiuto agli alberi, ritenuti sacri nella loro cultura e padroni incontrastati di Kashyyyk. Anche la scena del dialogo con gli alberi proviene da uno sketch di Filoni che mostra Tarfful parlare con un albero, un’altra idea che Lucas avrebbe sempre voluto mettere in scena.
La battaglia finale
Intanto i cloni imperiali e i trandoshani, guidati da Venomor, scoprono che è in circolazione un jedi sopravvissuto, e si prodigano per trovarlo. I nemici giungono proprio in prossimità del villaggio, e i nostri attuano un piano suggerito dagli alberi: tendono in primis un’imboscata ai trandoshani e ai cloni imperiali, per attirarli all’interno del covo dei kinraths. In queste sequenze notiamo che i wookiee sono muniti dei loro tipici fucili a canna lunga, comparsi per la prima volta in Episodio III e poi in The Clone Wars.
Durante la battaglia Gungi attira lontano Venomor, che ovviamente lo insegue: i due ingaggiano un duello, ma il trandoshano cade nella trappola del giovane jedi e finisce ingabbiato dalle sue stesse fiamme, e soprattutto in pasto ai kinraths. I nostri riescono a riportare la pace in quel villaggio, ma sanno che purtroppo per il pianeta Kashyyyk e per la galassia i guai sono appena cominciati. Mentre Gungi e Omega continuano a parlare con gli alberi, l’episodio si conclude con una splendida massima di Yanna.
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