Siamo arrivati alla conclusione della seconda stagione di The Bad Batch, con due episodi fantastici ricchi di tematiche, sorprese ed emozioni. Proprio per questo motivo e per i tantissimi riferimenti ed easter egg che entrambi contengono ho deciso di trattarli separatamente. In questa analisi quindi troverete tutti i dettagli in merito alla quindicesima puntata, intitolata “Il Summit”. Vediamoli di seguito!
Una missione rischiosa in The Bad Batch 2×15
L’episodio si apre su Pabu, dove la Clone Force 99, nonostante l’indecisione iniziale di Hunter, decide di portare avanti un rischioso piano per tentare di salvare Crosshair. I nostri non hanno alcuna informazione né sulla Divisione Scienza Avanzata né sul dottor Hemlock, ma grazie ad un contatto di Echo sanno che parteciperà ad un importante summit su Eriadu, pianeta natale di Tarkin. Abbiamo conosciuto questo austero pianeta nel romanzo a lui dedicato, e anche all’interno di molte altre opere, come i romanzi dell’Alta Repubblica ecc.
La missione consisterà nell’infiltrarsi nel complesso e piazzare un radiofaro sulla navetta di Hemlock. Prima di partire, c’è una scenetta tenera e divertente in cui Phee Genoa e Tech si salutano. Oltre a ribadire che i due si piacciono, cosa vista negli episodi precedenti, essa assume uno spessore emotivo per ciò che accadrà successivamente.
Il summit su Eriadu
Su Eriadu, dagli Star Destroyer di classe Venator partono delle navette di classe Rho, scortate da caccia V-Wing, che portano gli imperiali al summit. Quando quella di Hemlock giunge al complesso, il dottore viene accolto da alcuni assaltatori particolari: si tratta dei primi soldati TK (quindi non cloni) con armature da shock trooper.
Hemlock si unisce così alla riunione, dove possiamo ritrovare ufficiali imperiali conosciuti. Salta subito all’occhio la presenza di Orson Krennic, personaggio comparso per la prima volta in Rogue One, ma ci sono anche altre sorprese: vediamo infatti Hurst Romodi, comparso per la prima volta in Episodio IV e poi in Rogue One e molti fumetti, e Barton Coburn, ufficiale che abbiamo conosciuto in The Clone Wars.
Intanto la Clone Force 99 arriva su Eriadu, e riesce a superare il blocco degli Star Destroyer con un codice di autorizzazione. Nel tragitto verso il complesso di Tarkin, i nostri nominano il pianeta Raxus, ex capitale della Confederazione dei Sistemi Indipendenti in cui avevano affrontato una missione nella 1×10. Per infiltrarsi nel complesso, i nostri disattivano il sensore e si aggrappano dal basso ad un vagone della funivia.
Tutte le sorprese del summit
Intanto al summit Romodi parla di un graduale dispiegamento di forze, per garantire stabilità in tutti i settori. Possiamo notare che egli ha la mostrina da generale dell’Esercito (formata da sei placche rosse), e fu proprio uno dei primi ufficiali imperiali a raggiungere quel grado. Successivamente, in Rogue One ed Episodio IV, lo vedremo con la mostrina da generale delle operazioni militari (formata invece da sei placche gialle).
A prendere la parola è poi il dottor Hemlock, che parla della sua ricerca e di come soddisferà gli scopi dell’Imperatore, una volta carpiti tutti i segreti dei kaminoani. Egli inoltre ci svela il piano che aveva in mente per la dismissione dei cloni: trasformarli in soggetti di prova per le sue ricerche. Romodi teme che la cosa possa destare scandalo in Senato, poiché molti senatori appoggiavano la causa del cloni (come Riyo Chuchi), ma Hemlock garantisce che la segretezza dei suoi esperimenti non sarebbe mai arrivata al Senato.
Questo passaggio è importante perché ci permette di capire che, soprattutto nei primi anni dalla sua nascita, l’Impero aveva bisogno di tenere in salda considerazione le opinioni dei senatori. Solo dopo quell’organo verrà pian piano svuotato dalla sua funzione e verrà abolito.
Altri dettagli e tematiche
A quel punto interviene anche Coburn, che parla del carattere dei cloni avendo servito con loro per molto tempo durante la guerra. Come ammiraglio della marina durante la Repubblica, lo ricordiamo in molte missioni importanti come la liberazione degli schiavi degli zygerriani su Kadavo, o proprio il recupero di Tarkin e di Even Piell dalla Cittadella di Lola Sayu. Durante il summit, egli presenta la mostrina da colonnello (o anche generale) della sicurezza, caratterizzata da sei placche blu.
Coburn esterna le sue preoccupazioni su una possibile rivolta dei cloni, e Tarkin afferma che avrebbero fatto il possibile affinché non accadesse. Pensandoci, sarebbe un ottimo risvolto per la terza stagione. Il Governatore si rivolge poi a Krennic, chiamandolo comandante: egli non presenta ancora la sua mostrina da Direttore del Dipartimento Militare Imperiale di Ricerca Avanzata sulle Armi, ma una con sei placche rosse, la stessa che aveva durante i flashback di Rogue One ambientati su Coruscant.
Tarkin gli chiede novità sul progetto Stardust, il progetto Stellina che come ben sappiamo da Rogue One identifica la costruzione della Morte Nera. Un iter che era già cominciato prima della fine della guerra, e che ci viene splendidamente narrato nel romanzo Catalyst.
Imprevisti pericolosi
Intanto parte della Clone Force 99 cerca di accedere al manifesto di carico della sala di controllo per capire quale sia la navetta di Hemlock, mentre Omega e Wrecker piazzeranno il radiofaro. Nella sala Echo si accorge che molti sistemi di sicurezza sono stati disattivati, e Tech ed Hunter cercano di scoprire l’irregolarità. Poco dopo infatti scoprono un detonatore termico, e anche chi aveva preso di mira la base imperiale: si tratta di Saw Gerrera, personaggio che non ha bisogno di presentazioni e che nel suo stile aveva in mente di abbattere completamente quel complesso.
Poco dopo infatti, quando la squadra di sicurezza viene allertata, i nostri fuggono dai soldati TK tornando sulla funivia, mentre Gerrera ruba una navetta di classe Rho e fa esplodere tutte le cariche, distruggendo la parte inferiore del complesso. Egli vanifica così l’operazione della Clone Force 99, con Omega che era anche riuscita a piazzare il radiofaro.
Ma non saranno le uniche conseguenze, dato che l’esplosione manda in cortocircuito il sistema della funivia, che si blocca con i vagoni ancora a metà strada. Una situazione che avrà un risvolto tragico nel prossimo episodio, e che chiude questa bellissima puntata di The Bad Batch 2.
Nella sua interezza, il quindicesimo episodio è una chiara citazione al film “Dove osano le aquile” del 1968: ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, anche in questo caso i protagonisti rimangono bloccati a metà sulla funivia, unica via di entrata e di fuga da un castello (situato in cima ad una montagna) dove si stava svolgendo proprio un summit del commando tedesco.
Cosa ne pensate delle tematiche e dei riferimenti di questa puntata di The Bad Batch 2? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.