The Bad Batch 2: tutti i riferimenti e gli easter egg del decimo episodio!

La Bad Batch con Benni

Torna l’appuntamento con The Bad Batch 2, arrivato al suo decimo episodio intitolato “Riconquista”. Una puntata che chiude un mini arco narrativo e ci presenta delle tematiche molto interessanti, e come sempre tanti riferimenti ed easter egg. Scopriamoli di seguito!

Il ladro in The Bad Batch 2×10

Omega decide di tracciare Gonky

Il decimo episodio di The Bad Batch 2 si apre allo spazioporto abbandonato dove la squadra si trovava dal finale della puntata precedente. I nostri stanno cercando di riparare uno speeder, che Wrecker chiama “skiff”. Questo termine è largamente utilizzato in Star Wars per riferirsi in maniera generica alle astronavi o ai veicoli. In quel momento ad Omega viene una grande idea, e cioè quella di tracciare Gonky per ritrovare la Marauder. Come ricorderete, Gonky è il droide generatore GNK (comunemente definito gonk) in possesso della squadra.

La scena si sposta poi proprio all’interno dell’astronave, dove scopriamo che il ladro è un ragazzo di nome Benni, che contatta un altro personaggio di nome Mokko. Quest’ultimo è il padrone di quella città e della miniera, e utilizza dei droidi come squadra di sicurezza. Già dai primi scambi di battute con Benni capiamo inoltre che egli aveva una schiera di ragazzi al suo servizio, e soprattutto che li sfruttava ingaggiando tra loro una competizione per il cibo e l’acqua. Mentre passa una borraccia a Benni, notiamo che quest’ultima ha impresso il logo della Repubblica Galattica: anch’essa è probabilmente un oggetto trafugato negli ultimi mesi. Come la Marauder, che ora sarà venduta pezzo per pezzo.

Reminiscenze separatiste

La Bad Batch pronta ad intrufolarsi nella miniera

Intanto la Clone Force 99 riesce a tracciare Gonky, e dopo aver risistemato lo speeder raggiunge la città. Qui la squadra mette all’angolo Benni, che dopo qualche resistenza li guida alla Marauder e spiega loro che Mokko gestiva la città e la miniera da quando la Tecno Unione era stata spodestata. Questa importante corporazione commerciale ebbe un ruolo fondamentale nella Crisi Separatista, poiché come abbiamo visto in Episodio II il suo leader Wat Tambor si alleò con il Conte Dooku e insieme ad altre organizzazioni affiliate nacque la Confederazione dei Sistemi Indipendenti.

Pochi mesi prima, durante le vicende di Episodio III, la Tecno Unione cadde insieme alle altre organizzazioni affiliate all’Alleanza Separatista per mano di Darth Vader, che tra gli altri eliminò anche Wat Tambor su Mustafar. Mokko, nel caos generale, si era quindi appropriato di questa struttura e della città. Per entrare all’interno della miniera, protetta da un grande scudo anti-energia, i nostri decideranno di calarsi all’interno dell’enorme ciminiera, sfruttando le pause tra un ciclo di scarico e l’altro. Dopo lo scontro con uno dei droidi, Hunter apre la strada e i nostri si ritrovano all’interno della miniera, che ha il classico design delle strutture separatiste.

La tirannia di Mokko

Mokko

Benni porta finalmente la squadra alla nave, alla quale però avevano già smontato l’iperguida e vari altri componenti. Mentre i nostri la sistemeranno, Omega dovrà raggiungere la torre centrale per disattivare lo scudo. Mentre Mokko si ingozza a discapito dei suoi sottoposti, Omega e Benni raggiungono gli altri ragazzi per sottrarre loro le carte d’accesso alla torre. Benni riesce a rubare la carta a Drake, ma vuole rimanere per conoscere l’esito di Mokko su chi meritasse una razione personalizzata di cibo. Ed è proprio Drake a vincere, mentre tutti gli altri devono lottare per una sola scodella. Ovviamente, come detto, Mokko si arricchisce alle loro spalle, stremandoli di lavoro e costringendoli a competere tra loro.

Arrivati alla sala di controllo, mentre Omega copia i dati, Benni li tradisce attivando un segnale. Nel frattempo la ragazza si mostra gentile con lui, donandogli le sue razioni e raccontandogli che la Marauder era la loro casa. Proprio all’astronave gli altri hanno quasi finito di sistemare tutti i pezzi, e Tech ci porta la sintesi perfetta di come funzionava l’Impero, comparandolo al “sistema” creato da Mokko: utilizzare risorse ed energia per far leva sui giovani lavoratori, distraendoli dal loro stesso sfruttamento attraverso la competizione.

La verità

I ragazzi scoprono la verità

Copiando i dati, Omega scopre i profitti di Mokko e soprattutto che l’ipsio nella miniera non era affatto degradato come voleva far credere ai ragazzi. Benni capisce così il suo sfruttamento, ma proprio in quel momento Mokko arriva e cattura Omega, elogiando il ragazzo. I personaggi si ritrovano tutti sul ponte sospeso, e Wrecker e Tech sono costretti a posare i blaster poiché Omega era tenuta in ostaggio da un droide di Mokko e rischiava di finire all’interno della lava della miniera.

La situazione di stallo è risolta da Benni, che raggiunge il ponte e svela agli altri ragazzi la verità sui profitti di Mokko. Mentre Hunter riesce a recuperare Omega, i ragazzi accerchiano il loro ex padrone dopo che i droidi erano stati neutralizzati, ma poco dopo anche Mokko cade dal ponte dritto nella lava. Una sequenza che ricorda molto la caduta di Gollum ne Il Signore degli Anelli.

Le tematiche di The Bad Batch 2×10

Tech e Omega nel finale dell’episodio

La Clone Force 99 è pronta a partire, e Benni li ringrazia dicendo ad Omega che continueranno a lavorare l’ipsio e che ora divideranno tutti i profitti in parti uguali. Parlando con Tech, la ragazza dice che l’Impero non era l’unica minaccia: anzi, proprio tramite la sua nascita molti altri avevano approfittato della situazione per arricchirsi, o peggio. Nella galassia imperversano i Mokko: pensiamo ad esempio a Lady Proxima, che su Corellia applicherà lo stesso meccanismo (come abbiamo visto in Solo).

Ma allo stesso tempo c’era anche tanta gente onesta e disposta a far trionfare la verità. Ed è con questa tematica e la loro partenza dal pianeta che si conclude il decimo episodio di The Bad Batch 2. Cosa ne pensate di questa puntata? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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