The Bad Batch 2: la recensione del dodicesimo episodio!

Crosshair e Nolan nell'episodio

Anche questo mercoledì, nonostante la presenza di The Mandalorian, The Bad Batch 2 ci regala un altro episodio a dir poco fantastico. “L’avamposto”, questo il titolo della dodicesima puntata, è un concentrato di emozioni profonde e struggenti, e si piazza senza dubbio tra i migliori episodi della serie animata. Di seguito trovate la nostra recensione, come sempre prima senza e poi con spoiler!

Punto di non ritorno

Crosshair nel terzo episodio

Come accade sin dalla prima stagione, i migliori episodi di The Bad Batch sono quelli in cui Crosshair è protagonista. E questa dodicesima puntata è forse il punto più alto tra quelli in cui lo abbiamo visto in azione. E’ un racconto struggente di quanto la vita dei cloni, già di per sé problematica, si sia inasprita ancor di più dopo la piena operatività della Legge per il Reclutamento della Difesa. Il pensionamento forzato di quello che fu il Grande Esercito della Repubblica si percepisce in ogni scena, e Crosshair si trova testimone suo malgrado della durezza di questi eventi.

Fino a questo momento niente era riuscito a scalfirlo: lo scontro e poi il confronto con i suoi ex compagni della Clone Force 99, l’abbandono su Kamino per un mese, l’esperienza con il Comandante Cody e la sua scomparsa, ecc. Ma ora Crosshair dovrà fare i conti con un punto di non ritorno che ci mostra quanto il disprezzo dell’Impero Galattico possa raggiungere vette insormontabili. Di seguito parliamo di spoiler, quindi se non avete visto l’episodio fermatevi qui!

Crosshair, un sopravvissuto

Crosshair trascina Mayday all’avamposto

ATTENZIONE SPOILER THE BAD BATCH 2X12

L’ex membro della Clone Force 99 segue l’odioso tenente Nolan per una missione dove avrebbero dovuto mettere in sicurezza un carico di valore. Nello sperduto avamposto di Barton IV il comandante clone Mayday, malgrado le pessime condizioni di vita, continua ad eseguire gli ordini nonostante fossero rimasti solo in tre a guardia del carico, costantemente saccheggiato dai banditi. Il tenente Nolan non perde occasione di mostrare il suo disprezzo per i cloni, soprattutto quando i banditi attaccano l’avamposto e rubano due casse.

Crosshair e Mayday sono costretti ad andarle a recuperare, e durante il viaggio avranno modo di riflettere sul destino dei cloni e sull’impietoso trattamento che l’Impero stava riservando loro. La disavventura con una mina antiuomo convince inoltre Crosshair che nessuno merita di essere lasciato indietro; è Mayday che, salvandolo, lo convince di ciò. Ed è un qualcosa che egli mette in pratica successivamente, quando Mayday avrà bisogno di aiuto dopo che una valanga li aveva travolti.

Nello spettatore, come in Crosshair, la rabbia e la frustrazione salgono a dismisura quando dopo mille peripezie i due riescono a tornare all’avamposto e quell’odioso di Nolan non perde occasione di ricordare loro quanto siano inutili e sacrificabili.

Vendetta e oblio

Crosshair prigioniero sul Monte Tantiss

La tragica morte di Mayday, giudicato un peso morto, fa scattare in Crosshair quella molla che lo porta ad eliminare Nolan. In questo gesto, più che odio o rabbia, c’è solo disperazione e la consapevolezza di quanto poco valessero le vite dei cloni agli occhi dell’Impero. Dopo tutto ciò che era accaduto egli si accascia al suolo, aspettando solo che arrivi la morte e riesca ad alleviare il suo dolore.

Ma Crosshair, come gli avvoltoi dei ghiacci, è un sopravvissuto: il suo risveglio all’interno della struttura del Monte Tantiss sta per ricordargli che purtroppo esistono cose ben peggiori della morte, e che le sue pene non sono ancora finite.

Le tematiche di The Bad Batch 2×12

Il comandante Mayday

Un episodio che lascia a bocca aperta per la sua straziante crudezza: è il perfetto spaccato di quanto i cloni fossero trattati come carne da macello. Crosshair è l’interprete perfetto per questo nuovo assetto delle cose; lui, che nonostante tutto aveva continuato ciecamente a servire l’Impero, non riesce a rimanere indifferente di fronte alla totale mancanza di umanità di Nolan.

In tutto questo, Mayday incarna perfettamente la visione di tutti i cloni in quel periodo storico: soldati abili e fedeli che, nel migliore dei casi, venivano relegati a mansioni semplici o inutili, e che ben presto sarebbero andati incontro ad un destino crudele. E questo destino sembra essere sempre più vicino per tutti loro. Il grande pregio di questo episodio di The Bad Batch è che ti cattura e ti rende partecipe della narrazione: riesci ad empatizzare con i cloni, e ad odiare visceralmente l’Impero.

E’ quasi come rivedere l’arco narrativo di Umbara in The Clone Wars, ma purtroppo stavolta le cose non vanno bene per i cloni. Questa era la tragicità che il post Ordine 66 doveva raggiungere, le corde emotive che The Bad Batch avrebbe dovuto toccare sin dall’inizio, e finalmente questi episodi la stanno ampiamente raccontando. Voi cosa ne pensate di questa puntata? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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