Dopo un’azione a dir poco forsennata e straripante, il sesto episodio di The Acolyte ha abbassato il ritmo donandoci una narrazione più riflessiva ma comunque ricchissima di dialoghi importanti, tensione costante e moltissimi riferimenti ed easter egg. Tutti elementi dei quali vi parlo di seguito!
Il misterioso pianeta di Qimir
La sesta puntata, intitolata “Insegna/Corrompi”, riprende il doppio titolo e si apre su un pianeta sconosciuto in cui lo Straniero ha portato Osha. Non è un caso che questo luogo rimanga segreto: è probabile che si tratti di una location fondamentale, e sotto molti aspetti continua a ricordarmi Ahch-To. Anche le piccole creature inedite che vediamo nella puntata sembrano essere un omaggio all’importante pianeta visto in Episodio VIII: sono volatili come i Porg ma hanno un viso e un muso simili concettualmente a quello dei Thala-siren. Scopriamo che si chiamano Skura e sono ispirate per metà ai formichieri e per metà alle anatre.
La sua conformazione di pianeta oceanico con isole rocciose ricorda però anche quella di Bal’demnic, luogo chiave per le vicende legends di Darth Plagueis, in cui quest’ultimo uccise il suo Maestro Tenebrous. Su Bal’demnic erano inoltre presenti ricchi giacimenti di cortosis, altro elemento che strizza l’occhio a quanto visto sullo Straniero (e di cui vedremo un palese indizio a fine puntata). A prescindere da quale sia questo luogo, Osha ci è arrivata tramite la Exile II, l’astronave con cui ha viaggiato Mae negli episodi precedenti.
Anche se la location ricorda molto Skelling Michael, il sito irlandese utilizzato per le riprese di Episodio VIII, queste scene e queste ambientazioni sono state girate sull’isola portoghese di Madeira.
Mae e Sol sul trasporto Polan
Dopo aver visto Qimir, la ragazza lo segue colma di rabbia. Nel frattempo, sul trasporto Polan GX-8, un ancora sconvolto e inorridito Sol comunica a Coruscant la morte dell’intera squadra. All’interno del trasporto riaffiorano in Mae i ricordi di quando fu testata su Brendok 16 anni prima (tramite la voce della Maestra Indara), mentre Bazil la segue insospettito. Sol cerca di mettersi in contatto con Vernestra e spiegare dell’imboscata e della grave minaccia incombente, ma le comunicazioni sono danneggiate.
Per questo avverte Mae, credendo ancora si trattasse di Osha, che sarebbe andato a riavviare il trasmettitore. Qui la ragazza sembra voler tentare di pugnalarlo, oppure magari di costringerlo a dire la verità (come ci verrà suggerito dopo); ella però poi desisterà. Il momento successivo è molto importante perché ci mostra Sol in preda alla rabbia, alla disperazione e soprattutto alla rassegnazione per quanto accaduto. Sensazioni importanti che ci guideranno verso il suo percorso di fine puntata. In questo frangente vediamo anche il tynnan Bazil che ripara il droide Pip.
The Acolyte 1×06 -Risolutezza e dubbi
Torniamo poi sul pianeta sconosciuto, dove Osha prende la spada laser di Qimir mentre quest’ultimo fa il bagno. Anche in questa occasione egli si mostra calmo e risoluto, riuscendo a prevedere i pensieri di Osha pur non leggendole la mente. Se lo avesse eliminato in quel momento, avrebbe consumato una vendetta; la ragazza è sempre ancorata alle vie dei jedi, ma è anche colma di rabbia. In questo loro dialogo viene sottolineato anche il rapporto speciale tra Osha e Sol, dato che quasi inconsciamente la ragazza si sincera prima dell’incolumità del suo ex Maestro che non di sua sorella. E questo potrebbe essere un indizio del cambiamento di Osha dopo la rivelazione su quanto accaduto in passato.
Sul trasporto Polan, Sol rivela che lo Straniero aveva risvegliato qualcosa in lui e che era arrivato il momento di affrontare l’Alto Consiglio. Abbiamo quindi la conferma che molto di quanto accaduto su Brendok 16 anni prima è stato celato al Consiglio Jedi. In quel frangente, salta del tutto la corrente sul trasporto e Mae viene mandata a risolvere il problema.
Il rapporto tra i jedi e il Senato
Torniamo poi su Coruscant, dove Vernestra Rwoh è in contatto con un senatore abednedo di nome Chuwant che avverte la Maestra jedi che un altro senatore di nome Rayencourt stava raccogliendo consensi e che i suoi colleghi della Regione d’espansione (che abbiamo visto in moltissime opere e si trova tra l’Orlo Interno e l’Orlo Intermedio) voteranno a favore di un’ispezione esterna dell’Ordine Jedi. Chuwant rassicura Vernestra sul fatto che un’ispezione non avrebbe dovuto allarmarli, data la loro trasparenza di lunga data con il Senato.
Si tratta di uno spezzone geopolitico molto interessante, perché ci mostra che, pur essendo in periodo di pace, alcuni senatori non vedevano di buon occhio i jedi e bramavano più potere cercando di metterli in cattiva luce. Vernestra però è preoccupata per l’aumento della paura anche tra i cittadini, e soprattutto per il fatto che sa che un’ispezione in quel momento avrebbe portato a galla verità celate al Senato Galattico. Una situazione che ovviamente la preoccupa parecchio.
In scena entra poi un altro personaggio, un jedi di nome Mog Adana, che aggiorna Vernestra sulla richiesta di soccorso di Sol e sulle perdite subite su Khofar. Poiché lo aveva mandato lei in missione lì, la sua preoccupazione cresce sempre di più, tanto che lei stessa si unirà alla squadra di soccorso.
Il richiamo dell’oscurità
Torniamo poi ad Osha e Qimir, che ci regalano altri dialoghi preziosi. Quest’ultimo rivela di essere stato un jedi molto tempo prima, probabilmente anche prima che lo diventasse Osha poiché non si ricorda di lui. Qimir afferma poi che la potenza nella Forza di Osha era maggiore di quella di Sol, e per questo tutti la cercavano. Ovviamente però questo potenziale era “bloccato”, come approfondirà più avanti. E’ da sottolineare l’abilità persuasiva di Qimir, che sta instillando in Osha sempre più curiosità.
E infatti, appena tornata al rifugio, chiede allo Straniero in che senso fosse potente nella Forza; questo perché, se non esercitata costantemente, la Forza “svaniva”. Lui però le spiega che i jedi insegnavano una sola via di accesso alla Forza, ma che nel subconscio di ognuno risiedevano emozioni potenti come rabbia, paura, distacco (che in lingua originale è loss, e ci sarebbe stata molto di più come traduzione “perdita”), desiderio, ecc. Come ben sappiamo, e come ribadisce anche Osha, si tratta di emozioni che spianano la strada al Lato Oscuro.
The Acolyte 1×06 – La rabbia di Osha
Qimir però dimostra anche in questo caso una profonda calma, che lo pone in equilibrio con se stesso. Ed egli riesce nuovamente a rispondere a tono ad Osha e a confonderle le idee sui jedi e sul loro modo di vivere. Arrivando quasi a giustificare le sue azioni dell’episodio precedente dicendo che quell’istituzione minacciava la sua esistenza, e che l’amore che Osha provava per loro non sarebbe mai stato ricambiato proprio a causa di come vivevano “estraniati dalla realtà e dalle emozioni”. Almeno in questo frangente però Osha mostra una certa resistenza, ribadendo di non essere facile da corrompere.
Poco dopo, Qimir la invita ad attaccarlo, proprio come fece Palpatine con Luke in Episodio VI. Egli però ha un potere persuasivo molto forte, e cerca di mettere Osha di fronte alla realtà: i jedi avevano visto in lei la rabbia e il dolore e l’avevano rifiutata, ma scavando ancor più nel profondo Osha ammette di non essere diventata una jedi perché aveva fallito. E in quel momento accende la spada laser puntandola su Qimir, ma lui ribadisce che anch’egli aveva perso tutto, ma solo perdendo tutto si era finalmente liberi.
Richiami al passato di Vernestra
Intanto su Coruscant Vernestra si appresta a partire con la squadra di soccorso. In questa scena rivediamo l’alieno di specie Selkath, che si occupa degli imbarchi, e altri avventori umani e alieni. Alcuni di loro citano il pianeta Naboo, location ben nota in Star Wars. Altro splendido elemento di lore è il riferimento ai viaggi nell’iperspazio di Vernestra, poiché Mog afferma che viaggiare per lunghe tratte nell’iperspazio, quindi fino all’Orlo Esterno, le dava la nausea. Ma lei ribadisce che non stava male ma la metteva a disagio.
Questo è un bellissimo riferimento ai romanzi dell’Alta Repubblica, in cui ci viene narrato che la giovane Vernestra aveva spesso delle visioni nell’iperspazio che inizialmente le provocavano panico e riluttanza nell’approfondire quel potere. Un potere che però successivamente si sarebbe rivelato molto prezioso nella lotta ai Nihil, grazie alla figura chiave di Mari San Tekka. Ella quindi, cento anni dopo quelle vicende, viveva ancora quegli strascichi di disagio del suo passato.
E’ interessante ed emozionante notare che l’astronave di Vernestra che vediamo nell’episodio, e con la quale raggiunge Khofar, si chiama Cantaros in onore del suo ex (e primo) padawan Imri Cantaros. Altro personaggio ben noto dai romanzi e fumetti dell’Alta Repubblica vissuto 100 anni prima.
L’inquietante cambiamento di Sol in The Acolyte 1×06
Ci spostiamo poi nuovamente sul trasporto, dove dopo un divertente siparietto tra Mae e Bazil la ragazza raggiunge un pensieroso Sol. Egli è ancora tormentato dai suoi errori, e in questo caso si interroga sul perché non sia riuscito a percepire le intenzioni malvage di Qimir su Olega. Per Mae, quando si desiderava ardentemente qualcosa, la mente si annebbiava; e per questo lui ne aveva approfittato ingannando tutti. Questo loro dialogo ci permette di capire che anche Mae non era a conoscenza di tutta la verità di ciò che avvenne su Brendok, un tassello che bramava conoscere.
Inoltre, sono queste parole che portano Sol a capire che si trovava di fronte a Mae: e proprio questa consapevolezza gli fa compiere una scelta particolare. Egli la stordisce e soprattutto decide di sospendere le comunicazioni con i jedi e la squadra di soccorso, fuggendo addirittura via da Khofar. Cosa lo ha portato a questa decisione repentina? Lo scopriremo sicuramente negli episodi finali.
Il misterioso passato di Qimir
All’interno del suo rifugio, Qimir sta riparando l’elmo in cortosis. Anche questo dialogo è importantissimo per la trama e forse anche per la lore di Star Wars. Egli ribadisce di aver sbagliato con Mae, che era mossa solo dalla vendetta, mentre lui desiderava il potere di due. Il riferimento va presumibilmente alla Regola dei Due, e potrebbe suggerirci ancora una volta il fatto che egli cerchi questa comunione nella Forza poiché non è stato mai accettato dal vero Sith dell’epoca. Inoltre, canonicamente parlando, potrebbe esserci anche un riferimento alla Dottrina della diade, un potere ancestrale e raro che ha ispirato i Sith per secoli anche prima che Bane istituisse la Regola dei Due.
Poco dopo Qimir mostra una cicatrice sulla schiena: si tratta di una ferita inflittagli da colui (o colei) che lo aveva rifiutato in passato. Egli non risponde alla domanda di Osha sul fatto che possa essere stato il suo Maestro jedi a fargliela, lasciandoci con il dubbio che possa essere stato rifiutato come dicevo anche dal Sith dell’epoca. E infatti poco dopo tergiversa, parlando delle proprietà del cortosis (che vi ho illustrato nell’analisi della 1×05 di The Acolyte) e del fatto che fungesse anche da elmo di isolamento, quasi come una deprivazione sensoriale che ti lasciava solo con la Forza e i tuoi pensieri. E perciò Qimir la invita a provarlo.
L’indagine su Khofar
Su Khofar, i jedi vengono avvertiti dai locali che la sera prima una colonia di umbramoth aveva devastato un insediamento, e perciò a primo impatto Mog ritiene fosse quella la causa delle perdite. Inoltrandosi nella foresta però la squadra di soccorso scopre i corpi dei jedi caduti; le macabre inquadrature a Yord e Jecki senza vita ci riportano ai tragici momenti della 1×05. Vernestra chiede al giovane jedi di ricostruire l’accaduto, mentre nel frattempo elimina un umbramoth utilizzando per la prima volta la sua iconica frusta laser a lama viola, che ben conosciamo sempre dalle opere cartacee dell’Alta Repubblica.
E’ interessante notare che il pensiero del giovane sul fatto che tutti fossero stati eliminati da una spada laser non va ad un Sith ma a un potente jedi caduto. Come nel caso di Ki-Adi-Mundi, all’epoca era impensabile che i Sith fossero ancora in circolazione. E questa convinzione è talmente forte che il giovane arriva ad accusare addirittura il Maestro Sol, segno del fatto che ci sono moltissimi modi per cui i jedi non avrebbero mai sospettato il ritorno dei Sith. Vernestra però è convinta di trovarsi di fronte a qualcosa che sposterà gli equilibri, come aveva ribadito nella 1×04 di The Acolyte.
Rivelazioni imminenti in The Acolyte
Nelle ultime sequenze del sesto episodio di The Acolyte, vediamo le gemelle che in modi diversi stanno per scoprire la totale verità sul passato. In particolare Mae si risveglia sul trasporto Polan ma incatenata; Sol sembra essersi calmato, ma è glaciale e quasi minaccioso quando le parla. Egli ribadisce che avrebbero dovuto trovare il suo Maestro e salvare Osha, ma prima i due avrebbero parlato di quanto accaduto 16 anni prima su Brendok. E quasi con rabbia, le impone di ascoltare ciò che aveva da dire. Anche questo suo cambio totale di atteggiamento aumenta a dismisura la curiosità dello spettatore.
Dall’altro lato, Osha si convince ad indossare l’elmo dello Straniero, che la isola totalmente dal mondo esterno e la prepara sicuramente ad importanti e traumatiche rivelazioni sul passato. E proprio con questa scena e l’attesa che si fa sempre più febbrile si conclude la sesta puntata di The Acolyte. Prima di indossare l’elmo, la ragazza nota anche una vena di cortosis tra le pareti di roccia: che sia un ulteriore indizio del fatto che si trovino su Bal’demnic? Speriamo di scoprirlo presto. Cosa ne pensate di questo episodio? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.