Nel quinto episodio di The Acolyte abbiamo visto finalmente in azione lo Straniero, potente Force user oscuro del quale abbiamo scoperto anche l’identità. In base a quanto trapelato dalla puntata, a primo impatto sembrerebbe non ci siano dubbi sulla sua natura di Sith. Ma ad un’attenta analisi, e vagliando tutti gli indizi, potrebbe esserci dell’altro sotto. Analizziamo di seguito la questione! (Sono presenti SPOILER della 1×05 di The Acolyte).
Lo Straniero in The Acolyte
Dopo la tragica morte di Jecki Lon, scopriamo che dietro l’elmo dello Straniero si cela colui che avevamo conosciuto come Qimir. Egli rivela però di non avere un nome, ma che i jedi come lui lo chiamerebbero Sith. E qui ovviamente tutti i fan non hanno più avuto dubbi sulla sua natura; anzi, anche prima molti vedendogli brandire la spada laser a lama rossa hanno pensato sin dall’inizio che fosse un Sith. Ma è proprio così?
Come detto, per quasi tutti è ormai assodato che Qimir sia il Sith dell’epoca, ma le sue parole e la sua descrizione ufficiale nel databank di Star Wars lasciano presagire anche altre possibilità. Infatti uno spezzone della sua descrizione ci dice che: “Sebbene alcuni lo definiscano un Sith, poco si sa di questo Force user del lato oscuro che ha addestrato Mae Aniseya in segreto.” Inoltre, anche in altri articoli ufficiali di approfondimento sulla puntata, lo Straniero non viene mai definito un Sith.
La ricerca di un accolito
Anche tramite le sue parole è palese che egli possa non essere propriamente un Sith. Infatti, ipotizzando sia il Maestro dell’epoca in cerca di un Apprendista, egli dovrebbe possedere il titolo di Darth, fondamentale per l’Ordine Sith della Regola dei Due, mentre invece non ha un nome. E soprattutto afferma di cercare un accolito e non un apprendista.
In un video di approfondimento ho avuto modo di parlarvi della figura degli accoliti: si tratta di personalità vicine alla filosofia Sith ma non facenti parte di quest’Ordine. Abbiamo tanti esempi, come quello di Ventress, di Savage Opress, ecc. Sono figure del lato oscuro di cui si circondavano i Sith come Dooku senza intaccare la Regola dei Due, poiché a loro non veniva insegnato mai nulla più del necessario di base per diventare abili assassini. Ipotizzo perciò che Qimir sia un papabile apprendista del Maestro del tempo, che magari voleva un’accolito per poterlo rovesciare, oppure appunto una figura solo affiliata ai Sith.
Un Force user senza briglia
Egli nel dialogo con Sol ribadisce di volere la libertà di brandire il suo potere come meglio credeva, senza dover rispondere ai jedi. Poiché Mae lo aveva tradito e smascherato avrebbe dovuto però ucciderli tutti dato che per i jedi era impossibile che lui esistesse. E se lo avessero visto in faccia, sarebbero dovuti morire. Queste parole sembrano confermare a pieno il suo essere Sith, dato che per un millennio si sono nascosti all’Ordine jedi per non farsi scoprire. Ma anche in questo caso potrebbe esserci dell’altro.
Anche il suo modo di combattere senza regole potrebbe essere un indizio sulla sua differente natura. I Sith avevano infatti un proprio codice di combattimento, votato all’aggressività ma non privo di regole e paletti. L’utilizzo della tecnica del Trakata ad esempio, che lo Straniero adopera, è considerata dai Sith sinonimo di debolezza e mancanza di potere.
Questo stile e questo modo di fare a briglia sciolta ricorda molto un altro gruppo di Force user oscuri, i Cavalieri di Ren. Anche l’abbigliamento di Qimir ricorda molto quello del Ren predecessore di Kylo, e potrebbe non essere un caso che la colonna sonora che sentiamo alla fine della puntata richiami proprio quella di Kylo Ren. Questa organizzazione nacque centinaia di anni prima delle vicende della trilogia sequel, ed è quindi probabile che lo Straniero ne faccia parte.
Speriamo di scoprire più dettagli su questo personaggio nei prossimi episodi di The Acolyte. Voi cosa ne pensate? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.