The Acolyte: la recensione della quarta puntata!
Siamo giunti al quarto episodio di The Acolyte, intitolato “Giorno”. La puntata rappresenta anche il mid-season della serie, e ci presenta un giro di boa ricco di capovolgimenti di fronte e azione. Di seguito trovate la mia recensione, come sempre prima senza e poi con spoiler!
The Acolyte 1×04 – “Giorno”
L’episodio (trovate qui la ricca video analisi) prende lo schema prestabilito dai precedenti, al quale ci eravamo abituati, e lo ribalta completamente sorprendendoci sotto molti punti di vista. Sotto questo aspetto rappresenta il mid-season perfetto, poiché si conclude con un debutto decisamente d’impatto che apre a tanta azione e soprattutto a nuove rivelazioni nella seconda parte della serie. Il pregio della puntata è proprio quello di riuscire a rinnovare la narrazione, che non si perde in fronzoli e punta a rimescolare le carte in tavola.
In questo senso cambia anche la percezione dello spettatore verso determinati personaggi, portandoci anche in questo caso a ripensare totalmente all’andamento della trama nei prossimi episodi. Oltre a queste tematiche, viene approfondito ulteriormente il pensiero e il modo d’agire dei jedi dell’epoca, che sotto molti aspetti si avvicina anche in questo caso a ciò che vedremo in Episodio I. Ma ora parliamo di spoiler, quindi non proseguite se non avete visto la 1×04!
Ritorno al presente
Dopo gli eventi del terzo episodio ritorniamo nel presente di The Acolyte. Su Khofar il Maestro Kelnacca è indaffarato e sembra essere ossessionato da qualcosa: vediamo nel suo rifugio simboli che richiamano lo yin e lo yang e soprattutto quelli della congrega di Brendok. Anche lui, nonostante siano passati 16 anni da quegli eventi, è ancora legato a ciò che accadde davvero quella notte (e che non abbiamo visto nella 1×03). Dopo i fatti di Olega, Mae e Qimir raggiungono proprio Khofar mentre Osha e i jedi fanno ritorno su Coruscant.
Qui assistiamo al concilio ristretto convocato da Vernestra, e come vi dicevo l’Alto Consiglio non era stato informato per non far trapelare la notizia. Ci sono molti dettagli interessanti in queste sequenze, che ci avvicinano al modus operandi della trilogia prequel. Vale anche la pena notare che il primo pensiero dei jedi va ovviamente ad un Ordine scismatico (ne sono esistiti tanti nel corso del tempo) e non giustamente ai Sith, ritenuti un’ipotesi neanche lontanamente immaginabile. (E non è ancora detto che il Force user del Lato Oscuro lo sia, è bene ribadirlo). Durante questa riunione vediamo anche un giovane Ki-Adi-Mundi, e come sempre gli altri dettagli e i riferimenti sono oggetto di approfondita analisi easter egg.
Il cambiamento di Mae
Alla fine anche Osha si unisce alla missione su Khofar, e perciò tutti i protagonisti si ritrovano nuovamente nello stesso luogo. In questo frangente comincia ad “infrangersi” quello che sembrava essere lo schema narrativo prestabilito dalle puntate precedenti, poiché ci vengono offerti nuovi spunti su Mae. Ella infatti mette in dubbio la missione affidatale dal suo Maestro, e capiamo che ovviamente era solo una pedina nelle sue mani. Un rancore di fondo verso quei jedi, però, c’era senza dubbio. Lo ha mostrato per Indara e Torbin (che, ricordiamolo, si è anche scusato per quanto accaduto), ma meno per Kelnacca, a mio modo di vedere poiché è cambiato tutto dopo aver scoperto che Osha è ancora viva. A questo punto aspettiamo con ancor più trepidazione il suo punto di vista su Brendok per avere il quadro completo.
Il cambiamento nello schema narrativo avviene proprio con il ripensamento di Mae, che vuole raggiungere Kelnacca per consegnarsi e ricongiungersi con sua sorella. Ma una volta raggiunto troverà una macabra sorpresa, poiché il suo Maestro è arrivato prima di lei ponendo fine alla vita del wookiee (che avrei voluto vedere in uno scontro, ma ciò avverrà sicuramente nelle scene mancanti del passato).
Il debutto del Force user oscuro
Mentre anche i jedi e Osha raggiungono il rifugio di Kelnacca, avviene nel finale il debutto del Force user del lato oscuro, che è stato d’impatto come speravo: dopo aver eliminato il wookiee si presenta a viso aperto di fronte agli altri jedi scaraventandoli all’aria come birilli. Ci ha dimostrato di essere potente, e nel prossimo episodio ne saggeremo le abilità negli scontri che avverranno con i jedi dopo che sarà svanito l’effetto sorpresa che li ha destabilizzati.
Il mid-season fa saltare così gli equilibri mostratici nelle prime tre puntate, e ci aspetta sicuramente tanta azione (condita da tutte le rivelazioni del caso) nella seconda e ultima parte di The Acolyte. Ovviamente mi aspetto anche la rivelazione sull’identità del Force user oscuro: tutti gli indizi puntano su Qimir, data anche la sua presenza fisica su Khofar, ma sembra davvero troppo telefonato e potrebbe essere magari un depistaggio per il vero plot twist.
Cosa ne pensate di questa quarta puntata di The Acolyte? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.