The Acolyte: la recensione del terzo episodio!
Torna l’appuntamento settimanale con The Acolyte, che ci presenta il terzo episodio intitolato “Destino”. Una puntata ricca di tematiche molto importanti e profonde sia per la trama della serie che soprattutto per la lore di Star Wars. Di seguito ne trovate la recensione, come sempre prima senza e poi con spoiler!
Il destino delle gemelle
Dopo le vicende della premiere, questo terzo episodio ci porta agli avvenimenti del passato su Brendok. E’ qui infatti che è accaduto l’evento scatenante che ha portato a quanto visto nel presente. L’intera puntata è ambientata nel passato, ed è stata un’ottima scelta quella di dividere i due momenti senza alternare dei flashback in un singolo episodio. Questo infatti ha permesso una narrazione più fluida che ci fa empatizzare maggiormente con i personaggi.
In questo caso specifico viene approfondito il rapporto tra le gemelle Osha e Mae, e soprattutto la loro diversa indole (anzi quasi diametralmente opposta) nonostante il forte legame che le unisce. Ci viene presentata anche la congrega di streghe di Madre Aniseya, tramite la quale vediamo un modo inedito di intendere la Forza che ho apprezzato tantissimo. Non mancano poi anche riferimenti clamorosi che potrebbero collegarsi alla nascita di Anakin, ricanonizzando importanti eventi legends.
In tutto questo, nelle sequenze finali l’episodio ci mostra una sapiente narrazione “a metà”, portandoci solo il punto di vista di alcuni personaggi e arricchendo la curiosità nello scoprire invece il rovescio della medaglia. E anche questa scelta si lega perfettamente a quanto visto nel presente. Ma ora parliamo di SPOILER, non proseguite la lettura se non avete visto The Acolyte 1×03!
La vita di Osha e Mae su Brendok
Come detto, l’episodio si apre su Brendok 16 anni prima degli eventi del presente. Osha e Mae ci vengono presentate come due sorelle molto legate, ma allo stesso tempo differenti. Mae sembra essere più vigorosa e legata alla congrega e ai suoi dettami, mentre Osha è più sognatrice e nutre dei dubbi sul voler diventare una strega. Nel corso della puntata Mae si mostrerà anche alquanto possessiva nei confronti di sua sorella, per paura di essere lasciata sola, e questo sarà un elemento importante per le sequenze finali e soprattutto per capire la sofferenza provata da Mae nel distacco da sua sorella.
Su Brendok le due vengono cresciute da una congrega di streghe che è concettualmente simile alle Sorelle della Notte. Non conosciamo le loro origini ma sappiamo che in passato furono perseguitante. L’elemento più interessante è che sono delle Force user, ma intendono la Forza in maniera totalmente differente rispetto ai jedi. La chiamano “il filo” e ritengono che ognuna possa tessere il proprio destino tramite esso. Perciò, come affermerà anche Aniseya successivamente, hanno una concezione non fatalista della Forza.
Ho apprezzato tantissimo che ci sia stata mostrata una concezione diversa sulla Forza: chi conosce Star Wars oltre ai film e alle serie tv sa che i popoli della galassia e i tanti culti esistenti non avevano tutti gli stessi concetti su di essa. Per gli Zeffo ad esempio era il “vento della vita”. Ovviamente ho avuto modo di approfondire la questione nell’analisi easter egg.
L’ingerenza dei jedi
Mentre le due gemelle si preparano al rito dell’Ascensione, in segreto i jedi stanno spiando la congrega. Poco dopo infatti verranno comunque accolti, nonostante le remore di molte adepte. Vi ricordo che è un tempo di pace in cui i jedi non avevano nemici di sorta, e questo li porta ad essere in una posizione di potere delle volte parecchio ingerente. E questo terzo episodio di The Acolyte gioca molto sul fin dove potesse spingersi questa loro ingerenza nelle vite degli altri abitanti della galassia.
La questione viene trattata alla perfezione, poiché comunque i jedi non costringono le bambine ad unirsi a loro. Entrambe però effettuano i test, con esiti nettamente differenti. Ovviamente Osha desiderava ardentemente diventare una jedi e conoscere la galassia, e Mae comincia a covare ancor di più il suo bisogno di possesso nei suoi confronti, dettato soprattutto come detto dalla paura di essere abbandonata.
Nuove rivelazioni e la sapiente narrazione finale
Anche la nascita di Osha e Mae presenta un alone di mistero, e mostra molte similitudini con quella di Anakin. Potrebbe essere la strada che porterà alla ricanonizzazione di importanti eventi legati a Darth Plagueis, ma anche questo è stato argomento per l’analisi easter egg.
La parte finale della puntata ci mostra un espediente narrativo fantastico. Anche in questo caso infatti vediamo solo il punto di vista di Osha e Sol, mentre quello di Mae ci viene tenuto sapientemente nascosto. Lo capiamo da moltissimi elementi: non ci viene mostrato il momento in cui le fiamme divampano, e vediamo che le streghe non sono state eliminate dal fuoco. Inoltre, quando rivediamo i jedi sull’astronave nel finale, Torbin possiede la cicatrice che gli avevamo visto nel presente (che prima non possedeva). Sono tutti elementi che ci anticipano il coinvolgimento dei jedi in quella strage, che ci verrà svelato appunto con il punto di vista di Mae.
E con quest’ultima che, disperata per aver perso la sua famiglia, scopre che non avrebbe più rivisto sua sorella, si chiude il terzo episodio di The Acolyte. Cosa ne pensate di questa puntata? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.