Finalmente è stato rilasciato il trailer di The Acolyte (qui trovate la video reaction), serie di Star Wars epocale poiché sarà il primo prodotto live action in assoluto ad essere ambientato al di fuori della saga degli Skywalker. In particolare ci parlerà di un’oscurità emergente nella galassia decenni prima di Episodio I, durante gli eventi finali dell’Alta Repubblica. Per questo già il primo trailer contiene una marea di novità e anche di elementi noti: analizziamo tutto di seguito!
Importanti insegnamenti jedi
Prima di cominciare l’analisi scena per scena, è importante ricordare che la serie è ambientata 100 anni prima di Episodio I: La Minaccia Fantasma, quindi nel 132 BBY. Nelle prime sequenze del trailer, il Maestro jedi Sol (interpretato da Lee Jung-jae, star di Squid Game) sta impartendo ad un gruppo di giovani younglings un’importante lezione al Tempio jedi su Coruscant. “Chiudete, gli occhi. Gli occhi a volte ingannano, non fidiamoci di loro”. Si tratta di un insegnamento che conosciamo bene sin da Episodio IV, poiché Obi-Wan lo dice a Luke mentre il ragazzo si addestra con il remoto sul Millennium Falcon.
Mentre agli altri bambini viene in mente la vita, o l’equilibrio, una di loro vede il fuoco. Un elemento che ovviamente avrà implicazioni importanti per questo personaggio. In quel momento nella scena è già presente Vernestra Rwoh, che poi vedremo anche di seguito (e infatti ve ne parlerò a breve). E’ interessante notare che tra questi younglings ce n’è uno di specie Tarsunt e un altro di una specie inedita, con un muso simile a quello degli abednedo ma con occhi e apparati uditivi differenti.
La protagonista di The Acolyte
Durante tutta questa sequenza, vengono intervallate scene ambientate in un villaggio e in una classica taverna starwarsiana in cui possiamo già intravedere la protagonista Mae, personaggio interpretato da Amandla Stenberg. All’entrata del villaggio è presente un arco che rappresenta un’architettura caratteristica in Star Wars, poiché ispirato a quello dei concept art di Ralph McQuarrie. Ne vediamo uno simile, sempre ispirato a questi iconici concept, nell’avamposto di Niima in Episodio VII.
Il villaggio brulica di persone per le strade e anche la cantina ospita avventori umani e alieni. In quella stessa taverna si trova anche la Maestra Jedi Indara, interpretata dalla mitica Carrie-Ann Moss e descritta come una jedi di grande abilità fisica e mentale. E infatti poco dopo sfoggia proprio contro Mae uno stile di combattimento pulito ed efficiente che mette in difficoltà la ragazza.
L’abbigliamento e soprattutto l’arsenale di Mae mi hanno ricordato molto quello degli Yacombe, un gruppo di sensibili alla Forza un tempo affiliato al Lato Oscuro. Li troviamo nelle opere della seconda fase dell’Alta Repubblica, ambientate 250 anni prima di The Acolyte. Qui però gli Yacombe erano già distaccati da affiliazioni al Lato Oscuro. Ma le similitudini con Mae sono notevoli: il gruppo infatti indossa tradizionalmente abiti viola, tiene la bocca coperta e combatte con due pugnali identici. Tutte caratteristiche che troviamo anche nella protagonista.
Lo stile dei combattimenti
Dopo lo scontro con Indara vediamo un altro combattimento corpo a corpo, elemento che sarà ricorrente nella serie. Questo aspetto di The Acolyte è infatti un omaggio ad alcuni dei film di arti marziali e di samurai preferiti dalla showrunner Leslye Headland, come Come Drink with Me (conosciuto in Italia con il titolo “Le implacabili lame di rondine d’oro”) e il mitico Yojimbo di Akira Kurosawa (conosciuto in Italia con il titolo “La sfida del samurai”).
Si tratta di due pietre miliari che hanno ispirato uno stile di combattimento creato sulla base del wushu, che ricorrerà spesso nella serie. Dato che l’epoca dell’Alta Repubblica è priva di guerre che coinvolgono la galassia, la Headland ha scelto di concentrare la narrazione su conflitti più personali e scontri uno contro uno per rivelare i nuovi personaggi sullo schermo.
Gli stili di combattimento basati sulle arti marziali non sono affatto inusuali in Star Wars. Esistono molti stili come l’Echani, le arti marziali alderaaniane, la Zama-Shiwo, il Teras Kasi e tantissimi altri esempi. L’addestramento jedi prevedeva da sempre l’apprendimento di tecniche simili (votate soprattutto ad un assetto difensivo, come vediamo nel trailer) da affiancare al combattimento con le spade laser.
Nuovi personaggi
Tornando al trailer, nelle sequenze successive vediamo Mae che tenta di pugnalare un misterioso personaggio con una tunica bianca, probabilmente un jedi, che sembra in meditazione. In quel momento sentiamo la voce narrante di Yord Fandar, che ci parla del fatto che qualcuno stesse uccidendo i jedi, e che ovviamente la cosa non aveva senso. In quel periodo infatti i jedi erano i protettori incontrastati della galassia, ed erano probabilmente lontani i ricordi delle battaglie di cento anni prima contro i Nihil. L’Ordine, soprattutto dai giovani, era considerato invulnerabile.
Proprio Yord, interpretato da Charlie Barnett, viene descritto come un cavaliere Jedi ambizioso e molto rispettoso delle regole. Il suo bisogno di essere un Jedi da manuale può però annebbiargli la mente. Egli inoltre è un guardiano del Tempio jedi, e infatti lo vediamo impugnare una spada laser a lama dorata.
Nella sequenza successiva ci viene presentata una fitta ambientazione boscosa, dove un folto gruppo di jedi osserva l’orizzonte. Tra loro ne vediamo anche uno di specie Kel Dor, ma data l’ambientazione potrebbe essere troppo presto per vedere Plo Koon. I jedi potrebbero trovarsi su Kashyyyk, anche perché nel frame successivo vediamo il jedi wookiee Kelnacca, descritto come un personaggio che vive una vita solitaria. Oltre agli stessi alberi, nella scena precedente vediamo anche una baracca che potrebbe essere la sua umile dimora.
Nelle scene successive il Maestro Sol prosegue la sua indagine su questi crimini, utilizzando il trucco mentale jedi su un possibile testimone. Dopo una panoramica a quello che sembra essere un tempio abbandonato, anche lui si imbatte in Mae e si scontra con lei. E’ interessante notare che ci sono scene in cui Sol ha i capelli lunghi e scene in cui li ha corti, segno che potrebbe esserci un salto temporale nella serie.
La mitica Vernestra Rwoh
Vediamo poi un’altra carrellata di personaggi: partiamo ovviamente da Vernestra Rwoh, interpretata da Rebecca Henderson, che apre una porta del Tempio utilizzando la Forza. Vernestra è il vero e proprio collante tra gli eventi della serie e quelli dei romanzi e fumetti dell’Alta Repubblica (soprattutto la prima e terza fase, ambientate 100 anni prima). I suoi abiti, come quelli degli altri jedi, rispecchiano molto lo stile di quelli dei jedi dell’Alta Repubblica del passato.
Vernestra veniva considerata un vero e proprio prodigio, poiché fu una dei più giovani Jedi a diventare Cavaliere all’età di 15 anni. Con la sua particolarissima spada laser a lama viola che può trasformarsi in una frusta (e che speriamo di vedere in azione nella serie), da giovane Vern aveva un’incrollabile fede nella Forza e devozione all’Ordine Jedi. Ma dopo i tragici eventi del Faro Starlight, anche lei compì delle scelte estreme per guarire se stessa.
In The Acolyte viene descritta come anziana. Ho apprezzato molto l’attenzione a questi dettagli anagrafici, poiché la sua età rischiava di portare ad un’incongruenza temporale. Sia la serie che alcune opere della terza fase ci confermano invece che i mirialani sono una specie longeva, aspetto inedito fino a poco tempo fa, e infatti pur non avendone l’aspetto Vernestra ha 116 anni.
Tutta la sua esperienza di vita ci verrà mostrata nella serie, come ci dice la showrunner: “È molto raramente in veste da missione ad avventurarsi e a sognare. Credo che, man mano che lo spettacolo va avanti, capirete perché. Ha visto così tanto ed è così in sintonia e innamorata della Forza. Qui è molto più un funzionario di alto rango. Gli altri Jedi la venerano. Sono davvero entusiasta che la gente la veda in questo spettacolo e che assista alla performance”.
La congrega di Madre Aniseya
Ci viene poi presentato Qimir, interpretato da Manny Jacinto, un ex contrabbandiere che ora si guadagna da vivere come commerciante, procurandosi cose insolite e godendosi una vita di svago. Probabilmente sarà invischiato, suo malgrado, in queste vicende dei jedi. Nella scena successiva, proprio nel gruppo di jedi protagonisti, vediamo anche il padawan Torbin, interpretato da Dean-Charles Chapman. Qui i nostri stanno parlando con il personaggio di Aniseya.
E infatti, dopo altre sequenze di combattimento tra Mae e Indara, vediamo proprio un primo piano al personaggio di Aniseya, interpretato da Jodie Turner-Smith. Madre Aniseya viene descritta come la leader di una congrega di streghe che tiene alla propria indipendenza e alla conservazione delle proprie credenze e dei propri poteri. In Star Wars abbiamo molti esempi di personaggi descritti come streghe, soprattutto ovviamente le Sorelle della Notte, ma queste ultime in questo caso non c’entrano.
Sicuramente si tratta di una congrega inedita, ma ho trovato alcune similitudini con il Sentiero della Mano Aperta, culto diffusosi dal pianeta Dalna nelle vicende della seconda fase dell’Alta Repubblica, ambientate come detto in precedenza 250 anni prima degli eventi di The Acolyte. Sappiamo che questo culto si sciolse e si divise in molti gruppi discendenti, e magari questa congrega è uno di essi.
Altre location e Jecki Lon
Proseguendo con il trailer, vediamo poi una sequenza con una foresta in fiamme e con Mae che fugge, che potrebbe legarsi alla visione della piccola youngling all’inizio, e un’altra scena di Aniseya che parla di potere. E qui vediamo poi sempre Mae al cospetto di un’altra misteriosa figura presso una location che sembra molto simile al pianeta Ahch-To di Episodio VIII (la costa e la vegetazione ricordano appunto l’isola di Skellig Michael, luogo delle riprese).
Vediamo poi ulteriori sequenze di Sol, Yord e Jecki su un pianeta ghiacciato, dove si schianta un’astronave e i nostri affrontano una missione (entrando anche in una grotta come visto in precedenza). Poco dopo possiamo dare uno sguardo approfondito proprio al personaggio di Jecki Lon, una padawan interpretata da Dafne Keen. In particolare ella è l’apprendista del Maestro Sol e viene descritta come calma e matura, nonostante la giovane età. E’ interessantissimo notare che si tratta di un personaggio metà umano e metà di specie Theelin. Per la sua creazione la Headland si è ispirata a Rystáll Sant, personaggio che la fece innamorare di questa specie. Ella è una ballerina e cantante della Max Rebo Band che compare in Episodio VI, ed è proprio un ibrido umano/Theelin.
Sia nel canone che nelle opere legends i membri puri di specie Theelin erano molto rari ed esistevano soprattutto esemplari ibridi. Un altro dettaglio davvero particolare che ho apprezzato moltissimo.
Il misterioso Force user oscuro in The Acolyte
Nell’ultima suggestiva sequenza del trailer, una spada laser a lama rossa taglia gli alberi e finisce tra le mani di un misterioso Force user. Probabilmente lo stesso contro cui i jedi vanno alla carica con le spade laser sguainate (scena splendida) venendo però catapultati all’aria da quello che sembra essere un potente Force push.
Non sappiamo se quello intravisto sia il Sith dell’epoca (probabilmente è troppo presto per Darth Plagueis, ma mai dire mai) ma possiamo star certi che la lore sui Sith e il loro rimanere nascosti agli occhi dell’Ordine Jedi, soprattutto in vista di Episodio I, sarà rispettata.
Non vedo l’ora di conoscere tanti altri dettagli sulla serie: speriamo che arrivi subito il 5 Giugno! Giorno in cui The Acolyte debutterà su Disney Plus con una premiere di due episodi. Cosa ne pensate di questa analisi e del trailer? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.