Superbonus, se lo hai usato ora devi restituire tutto: ti arriva a casa una cartella da 74.000€ | Si salvano solo quelli con questa ricevuta

Persona disperata per il superbonus ristrutturazione illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Superbonus, rischi di dover restituire tutto: richiedono anche fino a 74.000 euro dopo i lavori. Cosa sta succedendo.
Chi ha usufruito del Superbonus potrebbe ora trovarsi davanti a una richiesta di rimborso inaspettata, e in certi casi devastante. Le prime cartelle sono già arrivate e parlano chiaro: senza una prova documentale chiara, le conseguenze possono essere gravissime.
Non si tratta più solo di ritardi burocratici o lavori lasciati a metà, ma di vere e proprie richieste di denaro da decine di migliaia di euro.
Molti cittadini che avevano scelto di aderire all’iniziativa confidando nel supporto statale ora si sentono traditi. Alcuni hanno già ricevuto le prime comunicazioni ufficiali: somme enormi da restituire in tempi brevi.
A destare più preoccupazione è che il problema non riguarda solo le pratiche irregolari o fraudolente, ma anche chi è stato semplicemente vittima di errori amministrativi o ritardi non imputabili al singolo.
Superbonus: le conseguenze e i rischi
Le conseguenze si stanno facendo sentire in tutta Italia, ma ci sono casi emblematici che danno un’idea della portata del problema. I cantieri mai conclusi, i ponteggi arrugginiti, i soldi anticipati per lavori mai finiti: tutto questo rappresenta solo la punta dell’iceberg. Chi non ha in mano una ricevuta bancaria o una conferma dell’intermediario fiscale, rischia di dover saldare cifre spropositate senza alcun margine di difesa.
La situazione più estrema si è verificata in alcuni comuni del Milanese, dove interi condomini sono stati letteralmente travolti da questa spirale. E il rischio più grande è che a pagare siano proprio le famiglie più fragili economicamente, già messe a dura prova da anni di attesa e incertezza.

Tra degrado e richieste da capogiro
A Lacchiarella, nel sud di Milano, 65 famiglie stanno affrontando un incubo senza fine. Le loro palazzine, avvolte da ponteggi arrugginiti da oltre quattro anni, sono simbolo di un Superbonus trasformato in trappola. Come riporta Il Giorno, i lavori iniziati grazie all’Ecobonus e al Sisma Bonus si sono bloccati per errori burocratici imputati all’amministratore, ora sostituito. Le pratiche sarebbero state presentate fuori tempo massimo, compromettendo così l’intero iter fiscale e lasciando i condomini con un carico finanziario insostenibile.
Ora, il rischio è doppio: da un lato dover restituire quanto già ricevuto dallo Stato, dall’altro dover completare i lavori a proprie spese. Il totale stimato supera i 3 milioni di euro, da ripartire tra i residenti. Alcune famiglie hanno già ricevuto richieste da 74.000 euro e solo chi può dimostrare l’avvenuta cessione del credito tramite ricevuta bancaria o certificazione dell’intermediario potrà salvarsi da questo scenario. Le altre, si preparano ad affrontare rate fino a 600 euro al mese per i prossimi dieci anni, in una corsa contro il tempo per evitare il pignoramento o la dichiarazione d’inagibilità degli stabili.