Lo scorso 22 Settembre ha debuttato su Disney Plus Star Wars Visions (qui la prima e la seconda parte della nostra dettagliata analisi), la serie di cortometraggi in stile anime giapponesi. Benché la serie non sia canonica, contiene numerosi easter egg al canone e al Legends ed anche citazioni (alcune più palesi, altre quasi impercettibili) alla Galassia Lontana Lontana. Vediamo di seguito quali!
Il Duello
Il primo corto di Star Wars Visions, di Kamikaze Douga, si apre con un richiamo ai film di Kurosawa (importante fonte di ispirazione di Lucas per la creazione di Star Wars) e inserisce il titolo nella prima scena in Aurebesh, l’alfabeto ufficiale della saga. I banditi che irrompono nel villaggio indossano armature e portano armi sia imperiali che del Primo Ordine, mentre la Sith indossa una maschera inspirata alle maschere Oni, i demoni giapponesi.
Inoltre, ad un certo punto, nella piazza del villaggio è possibile vedere il poster di Una Nuova Speranza.
Chiudiamo i riferimenti con il droide di Ronin, B5-56, che esegue la cosa più simile ad un vortice Macross.
Tatooine Rhapsody
La scritta in Basic sulla nave della band protagonista della puntata recita
Star Waver, e cioè il nome della band stessa. I fan del personaggio avranno riconosciuto la voce Boba Fett in qualsiasi lingua sia stato visto l’episodio; questo perché i doppiatori di Boba sono le voci classiche in tutte le versioni: in inglese ovviamente Temuera Morrison, in italiano Roberto Pedicini, e in giapponese Akio Kaneda.
Durante il concerto, che si svolge nel luogo della Boonta Eve Classic (la gara di sgusci vista in Episodio I) vediamo dei ragazzi seguire la performance su un pad che è dello stesso modello di quello usato da Shmi per seguire Anakin durante la corsa degli Sgusci. Inoltre è possibile vedere i Figrin D’An and The Modal Nodes (i Cantina Band), la Cantina di Mos Eisley e persino la casa del vecchio Ben Kenobi mentre gli Star Weaver si esibiscono.
I Gemelli
Questo corto è forse quello con più citazioni. In primis Am e Karre sono stati creati come gemelli del Lato Oscuro capovolgendo il concetto di Luke e Leia. Le loro armature poi sono palesi omaggi a quella di Darth Vader. All’interno dell’hangar dello Star Destroyer doppio abbiamo invece una ricca collezione di navi conosciute: vi troviamo, oltre ai TIE, l’ala X che Karre utilizzerà nel corto, un ala A, un ala Y, un ala B, un ala V e un intercettore Jedi Eta Actis 2.
Curioso poi l’utilizzo del cristallo Kyber di questa puntata, che richiama in linea generale il cristallo Kaiburr creato per il romanzo di Alan Dean Foster “Splinter of the Mind’s Eye”, in Italia noto come “La gemma di Kaiburr“. La manovra che Karre utilizza per sconfiggere la sorella è ovviamente la sua versione della Manovra Holdo vista ne Gli Ultimi Jedi. Ci sono poi molti richiami alla clonazione e ai Sith Eternal visti in Episodio IX.
Chiudiamo ancora una volta con i droidi, con la citazione ad R2 nel fedele compagno di Karre ovvero R-DUO e con B-2ON, il droide protocollare che ha fatto da balia ai gemelli, che oltre a ricordare il fan favorite Triplo Zero (conosciuto nei fumetti sulla Dottoressa Aphra) ha il nome composto praticamente da lettere e numeri spostati di un carattere avanti o indietro a quelli di C-3PO.
La Sposa del Villaggio
In questo episodio ci sono alcuni degli easter egg più interessanti. Quando la Jedi F ricorda il suo maestro è possibile udire l’accensione della spada laser e il successivo urlo di Darth Sidious direttamente da “La Vendetta dei Sith”; il corto infatti è ambientato dopo l’Ordine 66.
La nave dell’auto-proclamato “Lord” Izuma è un modello aggiornato di un mercantile di classe Dynamic, la stessa classe della Ebon Hawk dal classico Knigths Of The Old Republic, mentre i droidi B1 da lui usati mantengono i loro doppiatori originali, Marco Bassetti per la versione italiana e Matthew Woods per quella Inglese. Infine, se l’accensione della spada dorata di F vi è familiare è perché l’avete già sentita, difatti è lo stesso suono utilizzato per quella di Rey nel finale de “L’Ascesa Di Skywalker“.
Il Nono Jedi
La storia narrata nel corto di Production I.G è ambientata in una lontana epoca dopo la fine della Saga e di conseguenza l’iconografia si evolve, come nel caso del simbolo di Margrave Juro che vediamo sia sul suo mantello che come ornamento sulla spada laser e che richiama il simbolo di Fulcrum di Ahsoka Tano (appropriato dato l’obiettivo di Juro).
Parte del corto è basata su un concetto risalente a “Il Ritorno dello Jedi”:
difatti le lame delle spade laser in questa storia (forse per il particolare metodo di costruzione) rispecchiano l’allineamento nella Forza degli utilizzatori; ciò come concetto era stato pensato per la scena tra Luke e Vader su Endor, ma poi fu cambiato per evitare confusione (ma è comunque possibile vederlo nell’adattamento a fumetti della Marvel del film). Anche la scena dell’inseguimento di Kara, la protagonista, si rifà molto a quello di Luke e Leia su Endor. Per concludere, sempre Kara trae le sue radici in Rey tra gli omaggi allo speeder, il droide 4-9 ed il suo tema musicale.
T0-B1
Questa puntata di Star Wars Visions contiene una grande quantità di easter egg: nella stanza di C0-3 vediamo disegnati il Tempio Jedi di Coruscant, Grievous contro Obi-Wan, Asajj Ventress contro Anakin ed Obi-Wan, Luke nella posa del poster di Episodio IV, un Sarlacc ed un Wampa. La casa-laboratorio del professor Mikata inoltre richiama la Fattoria Lars con tanto di T-16 Skyhopper.
Quando l’Inquisitore arriva sul pianeta per la prima volta lo fa a bordo di un Tie Reaper, esattamente come fa la Nona Sorella in Jedi: Fallen Order. Le ultime parole che il professore dice a T0-B1 prima di affrontare l’Inquisitore sono il mantra di Chirrut Imwe “Io sono tutt’uno con la Forza e la Forza è con me”. Ed ovviamente come non citare la “possanza” introdotta da Obi-Wan Kenobi in Una Nuova Speranza e ripresa da Ahsoka Tano in Mandalorian.
L’Anziano
Nel secondo corto di Studio Trigger, benché non vi siano molti easter egg, quelli presenti sono piuttosto interessanti. ll design stesso dell’anziano richiama
un Oni della mitologia giapponese (come la maschera della Bandita Sith nel primo corto) e la descrizione della caduta dei Sith da lui narrata ricorda quella descritta nei romanzi Legends di Darth Bane.
Lop & Ochō
Il penultimo corto contiene un paio di easter egg da The Mandalorian: l’oramai celebre esclamazione “Dank Farrik” e addirittura l’apparizione del Mon Calamari di Trask con il maglione, che compare brevemente sullo sfondo. Lop inoltre indossa uno Scanner il cui design è decisamente ispirato a Dragonball.
Piuttosto particolare è il simbolo nell’intaglio a casa Yasaburo, che è una versione del simbolo della Vecchia Repubblica. Verso la fine del corto il leader del clan lancia il suo assalto a bordo di un trasporto Corelliano creato per il celebre gioco cancellato Star Wars: 1313, mentre nello scontro nella base possiamo vedere Droidi di serie KX e DT.
Akakiri
L’ultimo corto di Star Wars Visions inizia con una nave che si schianta: di sicuro avrete notato che si tratta di un B-Wing, ma l’easter egg è nel fatto di essere un Mark II utilizzato dalla Resistenza. I personaggi di Kamahachi e Sensuh, che sono profondamente inspirati ai contadini de “La Fortezza Nascosta”, sono visti utilizzare un proiettore che a suo volta è un’immagine della Morte Nera. Per finire notiamo un particolare doppio riferimento: la storia in quanto tale è un richiamo alla tragedia della Caduta di Anakin Skywalker al Lato Oscuro, mentre il potere usato nel finale richiama quello di Cade Skywalker nella serie a fumetti Eredità.
Ovviamente abbiamo cercato di inserire i riferimenti più particolari, poiché quelli più ovvi sono sotto gli occhi di tutti (dato che i corti sono ovviamente immersi nell’universo starwarsiano). Che ne pensate di questi easter egg e riferimenti nei cortometraggi di Star Wars Visions? Ne avete individuati altri? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. In basso trovate la prima e la seconda parte della nostra analisi di ogni cortometraggio di Star Wars Visions: