Star Wars Visions: la recensione della prima stagione!

La serie Star Wars Visions

E’ finalmente disponibile su Disney Plus la prima stagione di Star Wars Visions (qui la nostra dettagliata analisi dei primi 4 corti), composta da nove cortometraggi in stile anime giapponesi, ognuno con diversi personaggi, diverse storie e soprattutto diversi stili. E posso affermare senza dubbio che è il prodotto che ogni fan della galassia lontana lontana e dell’animazione giapponese aspettava da tempo. Addentriamoci in una recensione senza spoiler di questo epico viaggio!

Un’opera per tutti

Ronin, protagonista de “Il Duello”

Star Wars Visions riesce nel difficile intento di fondere un franchise che (solo all’apparenza) possiede elementi in maggioranza occidentali con l’arte dell’animazione giapponese in tutte le sue salse. In realtà sappiamo bene che Lucas aveva e ha un amore viscerale per la cultura nipponica, che tramite i film di Akira Kurosawa ha ispirato la nascita di questa saga meravigliosa. Visions è come un ritorno alle origini, che si esplica completamente con il primo corto, “Il Duello“.

Quest’ultimo non è un semplice omaggio al leggendario regista giapponese, ma una vera e propria full immersion nelle ambientazioni delle sue opere più famose: si respira l’aria di film come “I sette samurai” e “La sfida del Samurai”, con ambientazioni (villaggi ampi, continui cambi di location, ecc.) e contrasti di bianco e nero che ci riportano a quei capolavori. Ogni minimo dettaglio ci riporta a quelle opere, come ad esempio lo stile nobushi dei predoni, del tutto simile a quelli di Kurosawa.

Tramite il primo cortometraggio è palese l’intento di Visions: partendo da un comune denominatore di Star Wars e della cultura giapponese, e cioè le opere di Kurosawa, da un lato catapulta i fan di entrambe le “arti” in questo riuscitissimo mix, dall’altro strizza l’occhio a coloro che non conoscono o non seguono l’animazione giapponese, invitandoli a proseguire il viaggio. Un viaggio che, nei corti successivi, mostra altri stili tipici degli anime e spinge ancor di più sull’acceleratore.

Tematiche e stili

Lop in “Lop e Ocho”

E’ sorprendente come ognuno dei corti affronti il più classico dei dualismi in maniera così sfaccettata: l’epico scontro tra bene e male, tra Lato Chiaro e Lato Oscuro, ci viene mostrato in nove salse diverse, ma sempre rispettose della saga di Star Wars. Gli studi coinvolti “utilizzano” la galassia lontana lontana come palcoscenico per mostrare il loro inconfondibile stile (impossibile non riconoscere i corti di Studio Trigger, di Production I.G o di Science Saru) in un viaggio che mostra il meglio della storia di quest’arte.

Oltre ai diversi stili, vengono affrontate anche tante tematiche care agli anime: le questioni ambientali legate al progresso industriale, le tradizioni nuziali, la musica, moltissimi spunti mecha, ecc.

In base al loro stile, i corti possono anche essere divisi per categorie: abbiamo alcuni che possono rientrare nei Kodomo (prodotti per bambini, anche se è molto riduttiva come definizione poiché è un genere molto più variegato) come Tatooine Rhapsody, in cui vi è l’utilizzo dello stile Chibi, o T0-B1, palesemente ispirato ad Astro Boy. Altri corti invece possono essere inglobati nel genere Shonen (opere per ragazzi, ma che ingloba una marea di sottogeneri), con qualche sprazzo di Shojo (opere a sfondo più romantico) come in “Akakiri“, dove risiede un bel mix di questi due generi.

Gli omaggi a Star Wars

Karre ne “I Gemelli”

Oltre ad essere una passerella della variegata animazione giapponese, Visions è un’opera di Star Wars e contiene i suoi elementi più iconici. Jedi, Sith e spade laser la fanno da padroni praticamente in ogni cortometraggio. Splendido il modo diverso di ogni corto di mostrarci le spade laser: con guardia a katana, con utilizzi inaspettati come l’estensione a ombrello della Sith ne Il Duello (pazzesca) o come il “microfono laser”; e anche e soprattutto nella comunione col suo utilizzatore. Ne “Il Nono Jedi” vediamo questo elemento, presente in Star Wars, portato ad un livello successivo: la lama che assume una colorazione sempre diversa in base a chi impugna la spada. Un elemento che ci mostrerà non poche sorprese in questo corto.

Non mancano ovviamente easter egg e riferimenti: la presenza di Boba Fett, di Jabba, della Cantina Band in Tatooine Rhapsody; l’omaggio ai combattimenti iconici di Episodio III tra Anakin e Obi-Wan e Episodio I con Maul nello scontro finale de “Il Duello”; la frase “ho un gran brutto presentimento”; lo sfondo stellato come scena iniziale, ecc. Come non citare poi i riferimenti contenuti ne “I Gemelli”: un omaggio pazzesco ad Episodio VIII, una marea di vibes post Episodio IX e un finale che omaggia il classico Binary Sunset.

Protagonisti: eroi e villain

Parte dello scontro ne “L’Anziano”

Uno dei “timori” più grandi per molti era quello di avere dei cortometraggi in cui, a causa della breve durata (dai 14 ai 23 minuti massimo), i personaggi non avrebbero inciso. Invece Visions è riuscito nell’intento di regalarci protagonisti iconici che rimangono impressi: il tenebroso Ronin, il simpatico e frizzante Jay, la tenera e determinata Lop (che farà breccia nei vostri cuori), l’inamovibile Karre, ecc.

Allo stesso modo, anche i Villain lasciano il segno con i loro design e le loro caratterizzazioni: colpisce subito la Sith de “Il Duello”, come anche la folle devozione di Am ne “I Gemelli”, o il misterioso backgroud del Vecchio. Super interessante anche la Shogun Sith Masago in “Akakiri”, che riesce inoltre in un’impresa che molti hanno tentato in Star Wars.

Come non citare infine i tantissimi droidi, marchio di fabbrica della galassia lontana lontana, tutti con personalità diverse ma con l’immancabile caratterizzazione umana che li contraddistingue.

Insomma, Star Wars Visions è davvero un viaggio che dovete intraprendere sia se amate la nostra saga preferita e l’animazione giapponese, sia se siete dei neofiti di quest’ultima: vi aprirà un mondo nuovo. Ci sarebbe davvero tanto altro di cui parlare; ovviamente a questa recensione ne seguiranno altre più dettagliate, nonché video di approfondimento e live! Cosa ne pensate di Visions? Avete già visto alcuni corti? Qual è il vostro preferito? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. Se volete approcciarvi alla serie, oltre a questa recensione trovate di seguito un video con tutto quello che c’è da sapere:

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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