Star Wars di Visceral Games: il gioco era troppo ambizioso

Qualche tempo fa vi abbiamo riportato la notizia della chiusura di Visceral Games. Il prestigioso studio, autore di giochi come Dead Space, il Padrino e Dante’s Inferno, era stato chiuso da EA. Esso era al lavoro su un titolo riguardante il mondo di Star Wars molto particolare. Il gioco doveva infatti essere una specie di Tomb Raider ambientato nell’universo starwarsiano; un gioco di avventura lineare dove sarebbe stata la trama a farla da padrona.

Le premesse erano veramente buone, considerando comunque il poco materiale mostrato nel corso degli anni. Tuttavia la Electronic Arts, major a cui faceva capo lo studio, ha dovuto smantellare lo studio, reindirizzando il progetto verso altri lidi.

Il mistero è svelato

Il protagonista del gioco Ragtag e gli altri coprotagonisti del praticamente defunto gioco di Visceral Games.

Dopo parecchie settimane, forse siamo finalmente in grado di capire le cause che hanno portato questo progetto al collasso. Grazie alla rivista specializzata Kotaku, che usa come fonte un membro interno dello staff, ci viene raccontata la strana vicenda accaduta durante lo sviluppo. Al giorno d’oggi, creare un videogioco tripla A (un titolo di qualità destinato a vendere molto) porta un dispendio di risorse enorme. Si parla di budget veramente esorbitanti, per far fronte ad un staff di centinaia di persone che lavora duramente dai 3 ai 5 anni, a volte anche più. Quando il gioco in questione è appartenente ad una saga più grande e già sviluppata, come nel caso di Star Wars, le cose si complicano ulteriormente. L’insider di Visceral Games ha usato le seguenti parole per descrivere il progetto:

Dodger [il protagonista ndr.] dovrebbe essere davvero così? Come dovrebbe essere fatta quest’arma? In teoria, sarebbe potuto andare così per anni. Chi vorrebbe sopportare questo? Chi vorrebbe veramente lavorare all’universo di Star Wars? Con Uncharted [un gioco simile a quello in sviluppo ndr.], loro possono creare il mondo che desiderano, perché è il loro mondo. Con Star Wars è un continuo avanti e indietro… La gente pensa: ‘Oh, deve essere incredibile lavorare su Star Wars’. In realtà fa schifo”.

Un progetto morto sul nascere

Immagini mostrate in anteprima del gioco di Star Wars sviluppato da Visceral Games

Nel lungo articolo di Kotaku, c’è spazio per una miriade di considerazioni al riguardo del gioco e della sua storia. Sembra che il clima non fosse dei migliori già all’inizio del progetto. I manager erano ossessionati dalla qualità richiesta, mentre lo studio era perennemente a corto di budget a causa sia degli altri progetti in corso da parte di EA, sia a causa del luogo dove era collocato lo studio di Visceral Games: la baia di San Francisco. Sviluppare un gioco in California costa infatti circa il triplo di svilupparlo a Vancouver, dove sono collocati gli studi di BioWare, lo studio autore di The Old Republic.

Nonostante tutti questi problemi, nel corso del tempo era stato fatto parecchio lavoro e prodotte alcune demo. Queste riguardavano il protagonista Dodger, una specie di Han Solo pre Episodio IV, che andava in giro a seminare caos tra gli imperiali. Solo che lo studio continuava a perdere membri a causa dei tagli, mentre i tempi continuavano a dilatarsi. Sembra, infine, che il colpo di grazia al gioco sia stato dato dalla decisione di Electronic Arts di destinare più fondi a Battlefront II a causa della campagna singleplayer.

Questa, come visto ultimamente, sembra sia stata sviluppata per avere un taglio decisamente cinematografico, per cui necessitante di grandi investimenti. Insomma, un progetto sfortunato a cui non è stata data troppa fiducia. Voi cosa ne pensate? Poteva uscir fuori un bel gioco? Fatecelo sapere nei commenti.

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
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