Star Wars: storia dei primi catastrofici giorni di riprese in Tunisia

Uno scorcio delle riprese di Star Wars in Tunisia. Fonte: starwars.com

Lo abbiamo ribadito molte volte, la gestazione di Star Wars è stata lunga e travagliata. Prima del fatidico 25 Maggio 1977, ne sono successe davvero di tutti i colori in merito alla pellicola. Tutto durante le riprese sembrava andare storto, e Lucas era costantemente in preda a collassi nervosi e depressione. Ecco perché ciò che avvenne dopo, il clamoroso successo, fu ancor più miracoloso.

Tra le tante sfide che la pellicola dovette superare per vedere la luce, una delle più dure fu sicuramente quella del set Tunisino. Già i primi giorni di riprese furono infatti davvero terribili ed estenuanti, e il destino sembrava voler voltare le spalle a Star Wars.

Un arrivo traumatico

Alec Guinness e George Lucas sul set di Star Wars, in Tunisia.
Fonte: reddit

George Lucas decise di girare per prime proprio le scene che avrebbero composto la prima mezz’ora di Star Wars, in particolare quelle ambientate sul desertico pianeta Tatooine. Tutta la troupe, cast e produzione, partì quindi alle volte della Tunisia. Appena arrivati, le cose cominciarono già ad andare storte. Appena atterrata all’aeroporto di Djerba, la troupe dovette immediatamente raggiungere la piccola città di Tozeur. Il viaggio fu affrontato in auto, ed essendo quasi l’alba (era ancora buio), fu molto difficoltoso per chi guidava distinguere dalla strada i berberi del posto, che indossavano vestiti scuri. Molto spesso quindi si rischiò di investire gli abitanti del luogo. Ma questo era solo un assaggio: arrivati a Tozeur la sfortuna crebbe. L’hotel più grande della cittadina era chiuso, e tutti gli altri alberghi decenti erano occupati dalla troupe della miniserie italiana Gesù di Nazareth, di Franco Zeffirelli.

Per questo motivo l’intera troupe di Star Wars fu costretta a dormire in alberghi scadenti e poco raccomandabili. La testimonianza di Gary Kurtz, che con George Lucas ha prodotto i primi due film di Star Wars, è emblematica in questo senso. Egli infatti, ricordando successivamente quell’esperienza, disse: “meno male che le riprese in Tunisia durarono due settimane. Se fossero durate due o tre mesi, ci sarebbe stata una ribellione“. L’arrivo in Tunisia, però, era solo un leggero antipasto di quello che sarebbe successo nei primi giorni di riprese.

Il primo giorno di riprese

Anthony Daniels indossa a fatica il costume di C3PO.
Fonte: Empire

Era il 22 Marzo 1976: quel giorno cominciarono le riprese di Star Wars. L’inizio era fissato molto presto, verso le 6:30 del mattino. Un orario che, accompagnato dalla fretta che caratterizzò quella giornata, causò non pochi problemi, soprattutto in merito ai droidi. Il primo a essere di pessimo umore fu proprio Anthony Daniels, l’interprete di C3PO. La notte prima aveva dormito pochissimo, e il suo umore era peggiorato dopo aver passato ben due ore solo per riuscire a indossare il costume. Da gran professionista, tenne il suo malcontento per sé, resistendo tutto il giorno con quel costume nonostante gli facesse malissimo ogni volta che si muoveva.

C3PO non fu l’unico droide ad avere problemi. Avendo iniziato troppo presto, la produzione scoprì solo successivamente che le batterie che erano state inserite all’interno dei droidi duravano troppo poco, e soprattutto era complicato sostituirle. Un altro problema in merito ad R2-D2 riguardava la sua “terza gamba“, che non riusciva a venire fuori in nessun modo dalla sua struttura metallica (lo so, è tutto molto ambiguo). Spessissimo, inoltre, i droidi non rispondevano bene ai comandi a distanza, e andavano in giro a casaccio.

Allarme rosso

R5-D4 ed R2-D2 in Star Wars Episodio IV.
Da: javapedia

Un problema particolare, poi, colpì R5-D4, il “droide rosso” che lo zio Owen scelse al posto di R2-D2. Secondo il copione, la sua testa sarebbe dovuta saltare in aria, per simulare il guasto che avrebbe portato poi a scegliere R2. La produzione però scoprì che la sezione che doveva simulare il guasto era anche quella che controllava i movimenti a distanza del droide. Ergo, l’idea di fargli esplodere la testa dovette essere abbandonata. Il problema fu comunque arginato muovendo R5-D4 con una corda, affinché non servisse il movimento automatico.

La giornata di riprese si concluse alle 19:20, con la scena in cui Luke e C3PO vanno alla ricerca di R2-D2 e si imbattono nei predoni Tusken. La scena in cui Luke guarda i due soli di Tatooine, che doveva essere girata quel giorno, fu posticipata di una settimana a causa del maltempo. Un cattivo tempo che sarebbe peggiorato in maniera incredibile.

Il secondo giorno di riprese

L’iconica scena in cui Luke osserva i due soli di Tatooine.
Fonte: the conversation

Se il primo giorno sul set creò dei problemi, il secondo fu un disastro completo. In quel periodo diluviò in Tunisia per la prima volta dopo 50 anni. Il set ne risentì moltissimo, venendo quasi completamente distrutto. Si avvicendarono quindi altre sciagure: un camion che trasportava alcuni droidi necessari per le riprese prese fuoco. Una gru che era stata messa a disposizione dall’esercito tunisino per recuperare le attrezzature finite nel fango, cadde a sua volta nel fango. Sempre nel corso delle riprese, a causa delle piogge, molti membri della troupe si beccarono la polmonite, altri addirittura la dissenteria. Furono quindi costretti a tornare in Europa, lasciando Lucas con ancor meno personale e in balia della più totale disperazione.

Nonostante tutto, le fatidiche due settimane terminarono, e la troupe poté tornare a girare in Europa. Pensate che le disavventure finirono qui? Assolutamente no, anche il set londinese degli Elstree Studios fu costellato di disastri. Ma avremo modo di parlarne più avanti, per adesso può bastare!

Insomma, si può affermare senza ombra di dubbio che le riprese di Star Wars furono un susseguirsi di catastrofi, incidenti e sfortuna. Ma, considerando il miracolo successivo, si trattò di una gestazione travagliata che permise la nascita di un capolavoro senza tempo. George Lucas deve essersi sentito proprio come una mamma partoriente: un travaglio doloroso, che termina nel migliore dei modi quando guardi il tuo bellissimo bambino negli occhi per la prima volta.

 

Fonte dei disastri: StarWars.com

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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