La trilogia Sequel è senz’altro un argomento che è stato trattato moltissimo, soprattutto dopo l’uscita di Episodio IX. Tra le tante critiche addotte da parte di molti fan c’è la mancata coesione e unione tra i tre film sequel. A tal proposito, di recente, J.J. Abrams ha parlato del fatto di come la mancata pianificazione dei sequel non ha aiutato la progettazione della trilogia in questione. Vediamo nel dettaglio le parole del regista.
Le affermazioni di J.J. Abrams
In una recente intervista rilasciata a Collider, Abrams afferma: “Sono stato coinvolto in un certo numero di progetti che – il più delle volte si è trattato di serie – si basavano su delle idee iniziali grazie alle quali avevi l’impressione di sapere dove si sarebbe andato a parare, poteva capitare che arrivava un nuovo attore o, talvolta, c’era una relazione che, così come era scritta, non funzionava a dovere, c’erano dei passaggi che pensavi sarebbero stati accolti bene, ma che invece poi sono andati in malora, altri per cui pensavi “Oh, vabbè, è solo un momento di poco conto” oppure “Questo è un personaggio da un episodio” che, improvvisamente, si sono trasformati in parti importantissime della storia.”
Nella prima parte non si è sbilanciato più di tanto, e per il resto dell’intervista non accennerà mai apertamente alla poca pianificazione nella trilogia sequel. Tuttavia ha lasciato intendere quanto sia importante pianificare al meglio un progetto, per evitare di avere intoppi o problemi, dovuti a una mancata visione generale e univoca del lavoro svolto. Ma vediamo la seconda parte.
Il bisogno di un percorso ben delineato
“Mi pare di aver imparato una lezione, che è diventata anche più nitida in questo ultimo anno di pandemia al lavoro con degli scrittori: devi pianificare le cose al meglio che puoi in modo tale da riuscire a dare delle risposte a problematiche inaspettate. L’inaspettato può proporsi assumendo forme disparate e ritengo che non ci sia cosa più importante del sapere dove stai andando. Ho lavorato a progetti in cui avevamo delle idee sulle quali non avevamo lavorato abbastanza e, altre volte, mi è capitato di avere delle idee che non mi è stato poi concesso sviluppare nella maniera che io e il mio team volevamo. Mi sono ritrovato in ogni genere di situazione: quelle in cui pianifichi qualcosa in una certa maniera e ti ritrovi a fare qualcosa di diametralmente opposto che può anche funzionare tanto da farti pensare “Wow, alla fine è venuto bene”, altre “Oh mio Dio, non riesco a credere che ci ritroviamo in questa situazione”, in cui le cose non funzionano per via di quello che hai pianificato e altre ancora perché proprio non avevi un piano all’inizio.”
“Non puoi mai saperlo davvero, ma ho imparato, talvolta in modo tutt’altro che piacevole, che pianificare è fondamentale perché sennò non sai davvero cosa stai andando ad allestire. Non sai a cosa dare enfasi. Senza di ciò, ti ritrovi a essere bravo quanto la tua ultima scena, la tua ultima battuta o il tuo ultimo effetto speciale, quando invece il tuo scopo è quello di raccontare qualcosa d’inevitabile.”
Riferimenti lampanti
Sicuramente gli imprevisti a cui si riferisce nell’intervista sono quelli con la trilogia sequel. Con Colin Trevorrow licenziato, il progetto di Episodio IX passò in mano ad Abrams. Come già affermato, il regista non si sbilancia più di tanto, dato che Star Wars non è il solo campo in cui Abrams è stato criticato per mancata coesione. Egli ha anche affermato che una grossa pianificazione non garantisce l’assenza di errori o imprevisti. Tuttavia, sembra chiaro come tra tutti i suoi lavori, quello che più sembra risentire dalla mancata pianificazione, sia proprio la Nuova Trilogia.
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