Star Wars e Game of Thrones: le somiglianze tra Gli Ultimi Jedi e La battaglia di Winterfell

Darth Vader sul trono di spade di Game of Thrones. Fonte: Allwallpaper

[Attenzione: l’articolo contiene spoiler dell’ottava stagione di Game of Thrones]

L’ottava e ultima stagione di Game of Thrones sta dividendo critica e pubblico. Molti sono rimasti delusi dallo svolgimento del terzo episodio, La Battaglia di Winterfell, nel quale si consuma la battaglia tra i vivi e i morti. L’episodio, nonostante la lunghissima lavorazione (55 notti di riprese) non ha soddisfatto il pubblico per alcune scelte di trama e per il modo frettoloso in cui viene eliminato il Re della Notte, il leader dell’armata dei wights e attesissimo villain della serie. Molte persone, commentando sui social, hanno paragonato la morte del Re della Notte con l’uccisione di Snoke da parte di Kylo Rene, successivamente, sono state trovate altre intriganti somiglianze tra La Battaglia di Winterfell e Gli Ultimi Jedi. Andiamo a vederle insieme…

Quando il villain muore troppo presto

Il paragone tra il Re della Notte e il villain di Star Wars è nato poco l’uscita dell’episodio.
Fonte: Comic Book

Vi ricordate le critiche a Rian Johnson per aver ucciso Snoke senza spiegare nulla della sua backstory? I fan aspettavano dal Risveglio della Forza di sapere qualcosa in più sul passato del misterioso villain, per rimanere invece a bocca aperta quando viene decapitato a sorpresa dal suo allievo Kylo Ren. Più o meno la stessa sorte è capitata al Re della Notte alla fine della Battaglia di Winterfell: ormai era quasi un decennio che i fan della serie aspettavano di sapere qualcosa in più su di lui e sui suoi obiettivi, e invece, all’improvviso, quando sta per confrontarsi finalmente con Bran, il cattivo dagli occhi di ghiaccio viene fatto fuori da Arya Stark.

La scelta di preferire un colpo di scena inaspettato a uno sviluppo più coerente dei personaggi non ha trovato il favore del pubblico. Come successo a Gli Ultimi Jedi, anche per la terza puntata di Game of Thrones la critica alla narrazione del villain ha provocato una reazione a catena per la quale tutta l’ultima stagione viene generalmente considerata, fino a questo punto, una delle meno riuscite della serie. Come per un effetto domino, se non funziona il villain tutta l’impalcatura della trama rischia di crollare: se non sono chiari gli obiettivi del cattivo, le forze in gioco non sono chiare e si rischia di avere uno scollamento nei confronti dei protagonisti. C’è da dire, però, che sia in ne Gli Ultimi Jedi che in Game of Thrones altri villain (e, forse, quelli più importanti) non mancano di certo: parliamo ovviamente di Kylo Ren e Cersei Lannister.

Dracarys!

Il Re della Notte sopravvive miracolosamente al fuoco del drago, come Luke negli Ultimi Jedi.
Fonte: ScreenRant

Le somiglianze tra La battaglia di Winterfell e Gli Ultimi Jedi non finiscono qui. Ci sono un paio di scene in particolare della puntata di Game of Thrones che sembrano citare abbastanza direttamente Episodio VIII.

La scena dove il richiamo è più evidente ha ancora come protagonista il Re della Notte. Questi, disarcionato dal suo drago nel combattimento contro Jon e Rhaegal, è a terra. Si trova a fronteggiare, apparentemente senza scampo, Daenerys e Drogon, il suo drago. Daenerys ordina “Dracarys” e Drogon sputa fuoco contro il Re della Notte, che però, incredibilmente, emerge illeso dalle fiamme. La scena è molto simile a quella che precede il combattimento tra Luke e Kylo Ren: quest’ultimo ordina di uccidere il jedi con tutta la potenza di fuoco a disposizione, ma Luke sopravvive (perché, ovviamente, si trattava di una proiezione) e schernisce il nipote levandosi la polvere dalla spalla. Le due scene molto simili, anche se curiosamente, una serve a mostrare l’invincibilità del villain, mentre l’altra mostra la forza dell’eroe che non viene nemmeno scalfito dal fuoco nemico.

Cambi di mano

Arya e Rey, le due protagoniste femminili di Game of Thrones e Star Wars.
Fonte: Yahoo Movies Uk

Nella battaglia tra Kylo Ren, Rey e le guardie pretoriane, la giovane aspirante jedi è in grande difficoltà. Messa alle strette da una delle guardie, s’inventa un’espediente furbissimo per farla fuori: lascia cadere la spada laser dalla mano bloccata, la prende al volo con l’altra mano e uccide la guardia pretoriana. Efficace e spettacolare, il trucco di Rey ha sicuramente arricchito una delle scene più memorabili di Episodio VIII.

Una situazione più o meno identica si ripropone in Game of Thrones nel momento decisivo dell’episodio. A sorpresa Arya Stark si lancia contro il Re della Notte, ma questi la sente arrivare, si gira e la blocca. Senza sapere cosa fare, Arya lascia cadere il pugnale e lo prende con l’altra mano per infilzare il Re della Notte ed eliminarlo per sempre. Sarà mai che per prepararsi alla battaglia contro i morti la giovane assassina non si sia fatta una maratona di Star Wars?

Il tweet di Rian Johnson

Il paragone tra Episodio VIII e La battaglia di Winterfell sembrava essere soltanto una delle tante mode sui social, fino a quando un irriverente tweet di Rian Johnson non ha reso “ufficiale” il confronto. Prendendo in giro le teorie disilluse dei fan sulle origini di Snoke, Rian ha scritto: “Maledizione! Avevo una fantastica teoria sul Re della Notte”.

Diciamo che i fan di Game of Thrones non l’hanno presa con l’ironia del regista di Episodio VIII, ma che forse scherzarci sopra in questi casi è la cosa migliore. Magari Rian ha voluto anche spezzare una lancia in favore dei colleghi Benioff e Weiss, i due autori di Game of Thrones che si stanno per accingere a scrivere nuovi film di Star Wars…

E voi cosa ne pensate? Volevate saperne di più su Snoke e sul Re della Notte? Scrivetelo nei commenti! E continuate a seguirci, vi terremo costantemente aggiornati su tutte le novità dell’universo di Star Wars…

Giorgio Nicolai: Studente di cinema e aspirante sceneggiatore, grazie a Star Wars ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, con la speranza, un giorno, di entrarci. La strada è dura, ma per fortuna ci sono gli insegnamenti di Obi Wan e di Yoda a guidarmi: fare o non fare, non c'è provare!
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