Star Wars: Galaxy of Heroes – Recensione

Artwork del gioco

I giochi per dispositivi mobili hanno sempre, a mio parere, rappresentato il male del mondo videoludico. Tutto iniziò agli albori degli smartphone. Titoli usa e getta iniziavano a spuntare come funghi nel sottobosco del Play Store di Android e dell’App Store di iOS, intasando e soffocando questi negozi virtuali con mediocrità ed inutilità.

Il gioco è disponibile per:

Android sul Play Store

iOS sull’App Store

star wars galaxy of heroes icona

Quando un brand come Star Wars si affaccia di nuovo verso il grande pubblico, con l’uscita nelle sale di nuovi film, la tentazione da parte delle compagnie di sfornare un prodotto free-to-play con acquisti all’interno diventa sempre molto forte. Sono proprio queste app, infatti, che oggi stanno raggiungendo un numero di giocatori abnorme tra tutte le fasce di utenza del mercato videoludico.

Gli eroi ci sono tutti, ma i modelli 3D lasciano a desiderare

Star Wars: Galaxy of Heroes è forse uno degli esempi più lampanti di questa tipologia di giochi. Lo scarichi senza impegno e lo avvii, intrattenendoti per qualche minuto con un semplice tutorial che ti introduce sulle meccaniche di gioco. Nulla di trascendentale, si parla infatti di un RPG tattico, una specie di Final Fantasy con i personaggi di Star Wars. Il giocatore dovrà praticamente comporre una squadra con i personaggi disponibili in quel momento. Potrà poi combattere la battaglia scegliendo quali attacchi e poteri usare nel proprio turno, selezionando tuttalpiù quale sia il nemico da attaccare.

Di per sé la meccanica di gioco è simile a Knights of the Old Republic nella sua versione mobile restaurata. Tuttavia, a differenza di questo, qui non esiste alcuna storia in background a dare man forte ad un gioco assolutamente monotono. È forse questa la più grande e inconcepibile falla di Galaxy of Heroes. Una grande azienda come la EA sviluppa un gioco mobile, avendo le licenze complete per lo sfruttamento di tutti i personaggi, i nomi e le ambientazioni di Star Wars; e non aggiunge una storyline degna di nota allo stesso. Quello che si ottiene è dunque un mero collezionatore di personaggi, da far evolvere e potenziare, ma niente di più.

Il lato oscuro del gaming

Passando al lato tecnico, il comparto grafico si presenta come abbastanza datato, con modelli poligonali spogli rispetto agli standard odierni. Il sonoro, invece, si presenta come l’unico tratto positivo dell’intera produzione insieme alla massiccia collezione di personaggi disponibili. Le colonne sonore originali accompagnano le battaglie e i menu, dando una parvenza di serietà ad un titolo veramente povero di contenuti.

I personaggi sono personalizzabili e vari.

Come se non bastasse, il gioco incentiva la formula del pay-to-win. Arrivati infatti ad un certo punto, per far evolvere i personaggi, acquistarne di nuovi o aumentare il numero di battaglie giornaliere a vostra disposizione, bisognerà sborsare soldoni veri o continuare a combattere inutili e stancanti battaglie. Dove l’unica cosa che vi sarà possibile fare sarà quella di premere bottoni. Insomma,Galaxy of Heroes rappresenta un’occasione sprecata da parte di EA, che si conferma come una software house capace di sfruttare il più becero pay-to-win. Non avendone, tra l’altro,  assolutamente bisogno, facendoti rimpiangere i bei tempi andati della Lucasarts.

 

Michele Vizzani: Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale, amante della fantascienza, dei videogiochi, e della pizza. "Il tempo è un’illusione. L’ora di pranzo è una doppia illusione." (cit.)
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