Nel corso di questi ultimi quarant’anni sono stati scritti decine di libri, trattati e articoli sul fenomeno Star Wars. Che lo si voglia ammettere o no, questa saga ha cambiato per sempre il volto della fantascienza e in generale del mondo dell’intrattenimento. Non è raro che spesso Star Wars venga associato come primo collegamento con la cultura nerd. La questione tuttavia consiste nel fatto che il fenomeno si è gradualmente distaccato da questa etichetta.
Sicuramente, tante persone di tutte le età hanno visto la trilogia originale almeno per propria cultura generale. Non necessariamente però queste sono appassionate ad un certo tipo di cinema o a qualsiasi sottotesto del mondo geek.
Star Wars Mania
Ma sembra che in questi anni qualcosa sia cambiato. Da quando Star Wars: Il Risveglio della Forza è uscito nelle sale, è aumentato a dismisura il “fenomeno” Star Wars, grazie anche ad una martellante e convincente strategia di marketing. Due anni fa ho visto al cinema persone che non avevano mai visto un solo Star Wars nella loro vita e che avevano provato per la prima volta l’ebrezza grazie proprio a quest’ultimo episodio. Può essere dunque definita come “moda” la trovata o ritrovata passione di molta gente per questa saga? La risposta, come per la maggior parte dei casi, va cercata sempre nel mezzo, senza estremizzare mai.
Migliaia di prodotti, magliette, tazze, gadget si trovano anche nei posti più impensabili oggi. Oggetti prima relegati nei negozietti nerd delle grandi città, ora si ritrovano nelle edicole e nei centri commerciali frequentati da migliaia di persone, giovani e non. Questo evidentemente avviene perchè c’è una certa richiesta. E la richiesta deriva da un interesse, forse fino ad ora inedito, per il mondo nerd, diventato esso stesso oggi “moda”.
Il merito è forse da attribuire ad internet o a serie tv come The Big Bang Theory, veri e propri dizionari nerd per profani. L’avvicinamento graduale, a partire dagli anni duemila, ha riguardato, oltre che questo mondo nel complesso, anche la saga di Star Wars per riflesso incondizionato, proprio alla luce di quello che è stato prima detto.
Una passione salutare
Nonostante tutto, a vedere il Risveglio della Forza ci sono andati anche i meno giovani. Persone che erano ragazzini quando per puro caso hanno guardato Guerre Stellari per poche lire al cinema di paese e ne sono rimasti folgorati. Ma anche chi, non appassionato per la saga, ma per semplice operazione amarcord, ha avuto la sana curiosità di vedere che fine aveva fatto Luke Skywalker dopo così tanto tempo.
Ogni spettatore occasionale ha le sue motivazioni per aver visto Star Wars in questi ultimi anni. Qualunque essa sia, noi non possiamo che gioirne, perché anche solo avvicinarsi per una volta a questo mondo può portare beneficio. Di contro, la massificazione potrebbe portare, come in qualsiasi altro caso nel mondo dell’intrattenimento, a delle precise scelte nella creazione dei prodotti. Un passaggio comunque obbligato dalle leggi del denaro di questa industria. Che però, se gestito bene, può non essere nocivo.
Esempi illustri
Il caso di studio al riguardo potrebbe essere la trilogia prequel. Forte del ritorno di una saga leggendaria come Star Wars, la Minaccia Fantasma è stato un successo al botteghino nonostante il quasi unanime massacro della critica. Nei successivi due capitoli si è avuto un costante decrescere delle vendite, ma un oggettivo miglioramento della qualità del prodotto.
Come se Lucas avesse detto: “Ok, ho richiamato l’attenzione sul prodotto, ora ecco quello che volevo fare in realtà”. Ora, possiamo dire senza ombra di dubbio che gli “esterni” al mondo di Star Wars di oggi hanno apprezzato molto di più Episodio VII di quanto abbiano fatto quelli di Episodio I nel 1999.
Ciò vuol dire che la “moda” Star Wars può continuare ancora per lungo tempo, con il benestare della Disney e nonostante i fan hardcore con i paraocchi continuino a sbraitare. Dunque, che Star Wars venga massificato quanto si voglia, a patto che la qualità dei prodotti non ne risenta veramente.