Star Wars: The Clone Wars (2008) – Recensione
L’universo narrativo di Star Wars ha un’ampiezza incommensurabile. Tra le varie opere che fanno da satellite alle tre trilogie (compresa anche la nuova), le serie animate Rebels e Clone Wars sono forse quelle dotate di un respiro più ampio, per la loro grandezza sia a livello quantitativo che qualitativo. Ma sappiamo che per alcuni addentrarsi nell’universo espanso di Star Wars (che comprende tutte le opere, sia canoniche che legends, al di fuori dei film) potrebbe essere una scelta difficile. Poiché, non sapendo cosa si nasconde nel forziere di questo magico mondo, si potrebbe commettere l’errore di relegare queste serie o altro materiale a banali “contenuti extra”, bollandoli come roba da nerd o da fan accaniti. Niente di più sbagliato. Proprio per questo motivo, il film animato “The Clone Wars” vuol fare da ponte e introduzione verso la serie tv e, più in generale, verso l’universo espanso.
L’idea di creare un lungometraggio prequel della serie venne a Lucas, che vedendo proiettate le prime puntate della serie, disse che gli sarebbe piaciuto farci un film. E, poiché le parole di George sono legge, lo stesso team a lavoro sulla serie animata prese le prime quattro puntate e le unì con delle scene create appositamente per formare la pellicola dalla durata di circa un’ora e mezza.
La Trama
Il film, come anche la serie, è ambientato temporalmente tra Episodio II e Episodio III, ai tempi, ovviamente, delle Guerre dei Cloni. Obi Wan e Anakin Skywalker stanno combattendo sul pianeta Christophsis l’esercito separatista, guidato dal conte Dooku. Durante la battaglia, viene inviata a Skywalker la sua nuova padawan Ahsoka Tano. Inizialmente il giovane Anakin sarà abbastanza diffidente verso la scelta di affidargli un’apprendista. Ma i due legheranno nel corso del film, instaurando un rapporto di profonda amicizia che li legherà per tutto il corso della serie animata successiva al film.
La trama vera e propria è, tuttavia, basata sul salvataggio del figlio di Jabba the Hutt. Il piccolo viene rapito infatti dal conte Dooku in modo tale da poter ingannare il potente clan degli Hutt, facendo sembrare la morte del piccolo colpa della Repubblica e dei Jedi, e permettendo così il passaggio della famiglia dei vermoni dalla parte dei separatisti.
Il doppiaggio
Partiamo col dire che la versione inglese del doppiaggio presenta alcuni attori del cast originale di Star Wars come Samuel Jackson per il maestro Windu, Antony Daniels per C3PO e Christopher Lee per il conte Dooku: La qualità è buona, come anche per il doppiaggio italiano. Non è stato infatti commesso l’errore che alcune volte viene fatto con i prodotti animati, fornendo per la nostra lingua doppiaggi di serie B, come se questi film non avessero una dignità artistica.
I personaggi
Continuando a parlare di personaggi, all’interno del film troviamo praticamente tutti i volti principali della trilogia prequel, con alcuni camei importanti, più alcuni nuovi. Tra cui la già citata Ahsoka Tano, protagonista della successiva serie animata e soprattutto uno dei personaggi più riusciti, non solo di Clone Wars ma dell’intero universo di Star Wars. Ritengo infatti sia impossibile non innamorarsene. Infine viene introdotto anche il personaggio di Asajj Ventress, che ritroveremo successivamente nella serie come antagonista. Il suo carattere è ben costruito, dandogli una dignità superiore a quella di un mero aiutante dell’antagonista principale.
Tecnicamente Parlando
A livello tecnico The Clone Wars è di ottima fattura. La tecnica di animazione digitale, molto fumettistica, dona una certa artisticità alle atmosfere caratteristiche della saga. La regia di quel genio di Dave Filoni è abbastanza semplice, ma efficace. Il montaggio è frenetico e non poteva essere altrimenti, in quanto il film è costellato dal primo all’ultimo fotogramma da scene d’azione veloci, ma molto ben fatte. All’interno di queste non mancano i classici e spettacolari duelli con le spade laser a cui ci ha abituato la trilogia prequel. La colonna sonora, nonostante abbia tutta la familiarità della sorella maggiore di John Williams, è stata creata appositamente da Kevin Kiner e riesce ad accompagnare egregiamente tutte le fasi del film.
Le guerre dei Cloni
Nonostante la critica, soprattutto quella americana, abbia massacrato questo film, nel corso degli anni molti ne hanno rivalutato la bellezza. Personalmente non sono assolutamente d’accordo con nessuno dei pareri negativi a cui è stata esposta questa pellicola, essendo un’ottima introduzione alla serie tv e mantenendo una dignità come film a sé stante. Anche se lo stile di animazione potrebbe non piacere a qualcuno, questo non è assolutamente mancante dal punto di vista dei movimenti e della resa grafica.
Dobbiamo inoltre pensare al misero budget avuto a disposizione dalla produzione per la sua realizzazione, rispetto ad altri film animati di quelli anni. Non sarà l’opera più memorabile dell’intero universo cinematografico di Star Wars, ma noi consigliamo la visione di questo film a tutti, per poi intraprendere il viaggio nella serie animata e continuare sulla via del più grande universo espanso. A breve avremo modo di parlare anche della serie vera e propria. Mi raccomando, le Guerre dei Cloni vi aspettano!
N.B.: Come detto sopra, parleremo a breve della serie animata. Nel caso voleste seguire l’ordine cronologico, sappiate che prima del film vanno visti due episodi: il 2×16 (Gatto e topo), e l’1×16 (Il nemico invisibile).