STANGATA FUMO – Prezzi su sigarette e tabacco schizzati da aprile: 240€ in più all’anno per chi fuma 1 pacchetto al giorno | Come difendersi

Sigarette prezzi alle stelle illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Da fine marzo un nuovo scatto nei listini: i rincari colpiscono fumatori di ogni fascia, adesso se lo potranno permettere solo i ricchi.
Per chi accende la prima sigaretta al mattino e l’ultima a tarda sera, la routine sta diventando sempre più costosa. Basta poco per non accorgersi di quanto, giorno dopo giorno, quel gesto ripetuto influenzi il portafoglio. L’abitudine, spesso automatica, nasconde una realtà che ora comincia a pesare davvero.
Negli ultimi mesi, i segnali erano già nell’aria: il bancone del tabaccaio, i cartelli aggiornati, qualche commento tra clienti. Ma solo da pochi giorni l’effetto è tangibile. Chi fuma ha iniziato a percepirlo chiaramente: il conto a fine mese cambia, e non di poco. Un cambiamento silenzioso, ma concreto.
Il momento in cui si apre un pacchetto è diventato anche il momento in cui si spalanca un nuovo costo. Il gesto quotidiano ora implica una nuova consapevolezza: il prezzo da pagare non è solo sulla salute, ma anche sulla spesa. E chi pensava di cavarsela con piccoli aumenti sporadici, dovrà fare i conti con cifre ben più pesanti.
Non è solo una questione di gusti o marche. Che si scelga un sigaro artigianale, un tabacco da rollare o un pacchetto industriale, il risultato non cambia: i prezzi sono saliti ovunque. E la mappa del caro-fumo si estende, coinvolgendo tutti i prodotti e rendendo l’impatto economico inevitabile.
Gli aumenti scattati a marzo e le nuove soglie di spesa
Dal 27 marzo 2025 è entrato in vigore un nuovo aumento generalizzato su sigarette, sigari e tabacco trinciato, dopo il primo rincaro del 23 gennaio. Come riportato da Il Tirreno, l’intervento è legato alla Legge di Bilancio 2023 che ha ritoccato verso l’alto le accise sui prodotti da fumo, portando la componente fissa a 29,50 euro ogni mille sigarette. Un dettaglio tecnico che, nella pratica, ha avuto conseguenze immediate sui prezzi al pubblico.
Le tabelle dell’Agenzia delle Dogane parlano chiaro: le confezioni più diffuse hanno subito rincari tra i 20 e i 50 centesimi a pacchetto. Le Davidoff arrivano a 6,50 euro, le JPS a 5,40 euro, le Peter Stuyvesant a 6,00 euro. Anche i trinciati come Golden Virginia e Drum toccano i 10,50 euro a confezione. I sigari non sono da meno: aumenti anche per Toscano, Quorum, Villa Zamorano.

Fumo quotidiano: un’abitudine che ora costa fino a 240 euro in più all’anno
Per chi fuma un pacchetto al giorno, il rincaro medio di 20 centesimi si traduce in una spesa extra di circa 6 euro al mese. Su base annua, significa oltre 70 euro in più rispetto all’anno scorso. Ma considerando il doppio aumento e l’estensione dei rincari a molte marche, la cifra reale può salire fino a 240 euro all’anno per un fumatore abituale. Un impatto che colpisce in modo trasversale tutte le fasce sociali.
In un momento in cui ogni centesimo pesa e l’inflazione continua a mordere, questo tipo di spesa diventa insostenibile per molti. Il fumo, già abitudine costosa, ora diventa un vero e proprio lusso quotidiano.