Spade Laser: ecco tutte le forme di combattimento!

Le 7 forme di combattimento. Da: "Hobbylark"

Le spade laser sono indubbiamente il simbolo che rappresenta per eccellenza Star Wars. Create tramite l’ausilio dei cristalli Kyber e fortemente connesse alla Forza, queste spade sono diventate le armi principali di Jedi e Sith. Tuttavia sono armi molto particolari, e in quanto tali, vi sono dei modi diversi per usare queste spade in combattimento. Hanno così origine le 8 forme di combattimento con le spade laser, create dai Jedi e, successivamente, adottate anche dai Sith, spesso in modi più estremi.

In questo articolo andremo ad elencare ogni forma di combattimento, analizzandone la creazione, lo stile di combattimento e i relativi punti deboli e forti.

Forma I: Shii-Cho

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma I

La prima forma di combattimento è la Shii-Cho, anche chiamata spesso “La Via del Sarlacc”. Questa forma fu la prima a essere creata dal neonato ordine Jedi, durante i suoi primi giorni, infatti è considerata la più antica e rudimentale forma di combattimento, nonché la più diffusa. Essendo stata creata in un periodo antico della galassia lontana lontana, questa forma favorisce svariate tecniche di base che servono a contrastare, in primis, aggressori con armi a distanza, e poi nemici equipaggiati con vibrolame e altre armi da taglio.

Essa è la più basilare e anche la più facile da imparare per i Padawan. E nonostante in futuro verrà soppiantata da altri stili, decisamente più personalizzati e adattabili al singolo soggetto, la Shii-Cho resterà la forma da utilizzare dove le altre falliscono, dato l’incredibile adattamento con quasi tutte le situazioni di pericolo.

Questa forma richiede spesso calma e pazienza, in quanto viene usata prevalentemente per combattimenti mirati al disarmo e alla sconfitta “pacifica” del nemico. Tuttavia, dopo l’origine dei Sith, si sviluppò una variante della prima forma, che utilizza a ripetizione, e senza sosta, le combo della Shii-Cho per attacchi potenti e furiosi. Il personaggio più conosciuto come esponente di tale forma è il maestro Jedi Kit Fisto.

Forma II: Makashi

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma II

Dopo la caduta nel lato oscuro di alcuni membri del primo ordine Jedi, e la formazione dei Sith, i Jedi dovettero creare uno stile di combattimento mirato a contrastare nemici armati anch’essi di spade laser. Così ha origine la seconda forma, il Makashi! Elegante e basata su colpi precisi, veloci e calcolati, la seconda forma divenne la forma specializzata nei duelli tra spade laser. E’ decisamente una delle forme più difficili da imparare dato l’uso di coordinazione, tra riflessi e prontezza nei colpi, e tempismo.

Il Conte Dooku in Battlefront II. Da: msft

Questa coordinazione ha portato a sviluppare le basi sia difensive che offensive della forma, enfatizzando sia ritirata che avanzata, in base al nemico che si ha di fronte, prediligendo una certa parte strategica da ambo i lati della forza. Unico punto debole del Makashi è la limitazione al numero di avversari che si può contrastare. Essa infatti è stata creata per i duelli, e può permettere di approcciare un massimo di 1 o 2 avversari. I maggiori esponenti di questa forma sono il Grande Inquisitore e il Conte Dooku, il quale la usa sia durante la sua carriera Jedi, che dopo essere diventato un signore oscuro dei Sith.

Forma III: Soresu

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma III

Essa è la forma difensiva per eccellenza in ogni situazione. Il Soresu (anche chiamato “Modulo di Resilienza” o “Via del Mynock”) nasce inizialmente come risposta per contrastare nemici armati con armi a distanza. Tuttavia si dimostra efficace anche contro avversari sensibili alla forza, armati anch’essi di spade laser. La terza forma infatti è contraddistinta da movimenti difensivi serrati, accompagnati da un totale autocontrollo nel combattimento. Essa permette di sfiancare e stancare il nemico, con costanti deviazioni dei colpi, permettendo all’utilizzatore di analizzare a pieno il nemico che ha di fronte.

Obi-Wan Kenobi sfodera la spada laser in Rebels (Nella classica posizione del Soresu)

Il Soresu porta, perciò, inevitabilmente a scontri lunghi e strategici, i quali possono essere difficili da sostenere o addirittura fatali se non armati di pazienza, tale da non commettere nemmeno un singolo errore. Tuttavia, se padroneggiata bene, riesce a essere un deterrente finale a qualsiasi scontro. Gli esponenti più conosciuti di tale tecnica sono Depa Billaba, Caleb Dume (aka Kanan Jarrus) e il leggendario Obi-Wan Kenobi.

Forma IV: Ataru

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma IV

L’Ataru, o Modulo dell’Aggressivita, è nato qualche secolo dopo la creazione del Soresu, tuttavia ha un obiettivo e una tecnica ben diversi da quest’ultimo. La quarta forma, infatti, nasce con lo scopo di concludere il più velocemente possibile uno scontro. Per farlo si basa su movimenti veloci ma allo stesso tempo pieni di forza bruta, accompagnanti da acrobazie e movimenti improvvisi. Sulla carta si presenta come una delle più potenti, se non la più potente, delle forme di combattimento. Ma dimostra anche più punti deboli rispetto alle altre forme.

In primo luogo, questa forma ha la particolarità di usare più Potere della Forza rispetto alle altre; questo processo permette all’utilizzatore di usare con facilità acrobazie e altri movimenti agili e aggressivi. Ciò porta a un dispendio di energie fisiche notevole, nonché a un consumo della Forza considerevole. Per di più, per usare al meglio tale forma, bisogna trovarsi in ambienti spaziosi per movimenti liberi. In spazi chiusi, quali corridoi o simili, questa tecnica è solo causa di sconfitta e, nel peggiore dei casi, di morte dell’utilizzatore.

Qui-Gon Jinn, interpretato da Liam Neeson

L’uso dell’Ataru è consigliato e raccomandato solo ed esclusivamente in un territorio spazioso, con condizioni favorevoli all’uso della forma, e alla totale sicurezza di poter contrastare il nemico il più velocemente possibile. I praticanti più conosciuti di questa tecnica sono Qui-Gon Jinn, Aayla Secura e il maestro Yoda.

Forma V: Varianti Shien e Djem So

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma V

Questa forma di combattimento, esattamente come la prima, possiede due varianti. La prima, lo Shien, si basa su movimenti improvvisi, ma ben studiati e ponderati, che sprecavano il minimo in quanto Potere della Forza ed energie fisiche. Questa variante ha la facoltà di adattare uno stile di combattimento a presa inversa della spada. Mentre la variante Djem So consiste in una difesa più completa, sia contro armi corpo a corpo sia contro blaster, ma manca di agilità, a differenza della prima. Un particolare di questa forma è il fatto di poter alternare entrambe le varianti senza particolare difficoltà, annullando così quasi totalmente i punti deboli di entrambe le varianti.

Anakin e Rey nella posizione della Forma V

Questa forma complessa ma equilibrata nasce con l’obiettivo di diminuire i tempi eccessivi della III forma, unendo maggiori azioni incentrate sull’attacco. Si crea così uno stile fluido ed efficace in ogni situazione; unico punto debole è la sua complessità. Difatti avendo due varianti e numerose combo da concatenare tra loro, serve tempo e impegno per imparare a pieno tale Forma. I maggiori esponenti sono Ahsoka Tano (la quale predilige quasi sempre la variante Shien con presa inversa delle sue spade laser) e il suo maestro Anakin Skywalker, capace di usare al meglio entrambe le varianti e, addirittura, mischiarle in alcuni casi con la Forma II, durante il periodo da Signore Oscuro.

Forma VI: Niman

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma VI

Considerata la più popolare e la meno impegnativa tra tutte le forme, il Niman, la sesta forma di combattimento, è la più equilibrata tra tutte. Essa può considerarsi una fusione di tutti gli stili precedenti, bilanciando perfettamente attacco e difesa. Il Niman non è stato l’ultimo stile di combattimento creato, ma di sicuro fu consolidato e acquisì popolarità durante gli ultimi anni della Repubblica e dell’ordine Jedi (periodo Alta Repubblica e Crisi Separatista).

Darth Maul nel trailer di Battlefront II

Nonostante l’equilibrio e l’armonia che vanta questa tecnica, essa non ha particolari punti di spicco, e ciò è dovuto anche al fatto che apprenderla e praticarla non costa molta fatica. Sostanzialmente, non eccelle in niente. Tuttavia si può far fronte a queste mancanze in quanto il Niman, oltre ad essere equilibrato, lascia spazio ad una notevole capacità di adattamento alle situazioni. Pertanto può essere usata alternando combo con Attacchi di Forza, oppure per creare lo stile a doppia lama. Difatti la Sesta Forma è la più qualificata, rispetto alle altre Forme, per l’utilizzo della Spada a Doppia Lama. L’utilizzatore più conosciuto di questa tecnica è Darth Maul, tuttavia è anche la tecnica prediletta delle Guardie del Tempio Jedi.

Forma VII: Varianti Juyo/Vaapad

Testo Jedi ritraente descrizione della Forma VII

Inizialmente chiamata Juyo (o Forma della Ferocia), la Forma VII è tra le più controverse tecniche di combattimento create, arrivata addirittura ad essere negata alla maggioranza dei jedi dell’ordine, e permessa solo ad alcuni componenti qualificati. Questo perché essa, in entrambe le varianti, richiede un enorme sforzo fisico, mentale ed emotivo. Pertanto ritenuta utilizzabile solo dai Maestri Jedi con maggior autocontrollo emotivo e maggior esperienza in battaglia.

La prima variante ad essere creata fu la Juyo; si presume sia stata creata dai Jedi, tuttavia fu abbandonata dagli stessi. Successivamente fu abbracciata in maniera completa dai Sith e dagli adepti del Lato Oscuro, in quanto prediligeva l’utilizzo di un’aggressività e una ferocia decisamente fuori dai canoni Jedi. La seconda variante invece, il Vaapad, fu un tentativo dei Jedi di ricreare la settima forma senza il grande rischio di cadere nel lato oscuro durante il suo utilizzo. Vi riuscirono in parte.

Mace Windu e la sua iconica spada viola

Questa variante permette l’incanalamento di emozioni negative, facendole fuoriuscire solo per le mosse e gli attacchi più potenti che prevedeva tale forma. Restò tuttavia la regola che, per imparare tale forma all’interno dell’ordine Jedi, si doveva avere dei requisiti particolari, primo tra tutti l’autocontrollo. Il Jedi utilizzatore di questa tecnica più conosciuto (nonché colui che la perfezionò al massimo delle sue capacità) fu il maestro Mace Windu.

Jar’Kai

Testo Jedi ritraente descrizione della tecnica supplementare Jar’Kai

Questa tecnica non fa parte delle 7 forme principali, tuttavia è una tecnica molto importante in quanto fu creata per l’utilizzo ottimale di uno stile di combattimento con due spade laser. Di questa tecnica infatti non si conosce con precisione l’origine, tuttavia è molto diffusa sia tra i Jedi che tra i Sith. Dato che molte battaglie possono prevedere l’improvviso cambio da una a due spade in combattimento. Il Jar’Kai ha anche la qualità di essere compatibile con tutte le altre forme, creando mix di tecniche potentissime.

I principali utilizzatori di questa tecnica aggiuntiva sono Asaji Ventress, da ella utilizzata insieme alla Forma II, Ahsoka Tano, che la unisce alla Forma V e, decisamente il più micidiale di tutti, Darth Sidious.

Darth Maul e suo fratello Savage Opress combattono Darth Sidious in The Clone Wars

Queste sono tutte le Forme di combattimento con spada laser dell’universo di Star Wars! Come avete visto sono molto varie, ognuna con i propri punti di forza e di debolezza e quasi tutte, in base alla situazione, micidiali e difficilmente contrastabili.

E voi cosa ne pensate? Quale è la vostra Forma di Combattimento preferita? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. 

Alfonso Brucceri:
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