La ricetta vincente che ha portato alla nascita e alla diffusione del mito di Star Wars è passata anche dalle opere che hanno ispirato George Lucas nella sua creazione. Le opere della cultura giapponese, le tradizioni medievali, Flash Gordon addirittura, sono solo alcuni degli elementi che hanno plasmato il capostipite della saga di Star Wars; un film che nel suo genere, e non solo, cambiò la storia del cinema. Questa pratica è ovviamente proseguita.
Anche le pellicole successive sono costellate di omaggi e ispirazioni ad opere che hanno fatto la storia del cinema: in questo senso, neanche il prossimo “Solo: A Star Wars Story” sarà da meno. Analizziamo quindi queste ispirazioni.
Il racconto di Jon Kasdan
Lawrence Kasdan non ha certo bisogno di presentazioni: tutti conosciamo il suo lavoro alla sceneggiatura di Star Wars, cominciato con L’Impero Colpisce Ancora. All’epoca Lucas lo contattò affinché completasse la sceneggiatura di Episodio V, rimasta incompiuta dopo la morte della sua famosa collega Leigh Brackett. Dato l’ottimo lavoro compiuto, a Kasdan furono successivamente commissionate le sceneggiature de I predatori dell’arca perduta e de Il Ritorno dello Jedi. Più di recente, Kasdan è tornato a collaborare con J.J. Abrams per la scrittura di Episodio VII. Arrivando al presente, è Kasdan a essersi occupato della sceneggiatura dello spin-off su Han Solo. Come rivelato da lui stesso tempo fa, il progetto per una pellicola incentrata su Han Solo era in cantiere già da prima dell’acquisizione di Lucasfilm da parte della Disney.
Suo figlio Jon Kasdan, che ha lavorato con lui nella sceneggiatura dello spin-off, ha ribadito questa notizia in una bellissima intervista ad Entertainment Weekly, dove ha descritto tutti i film che hanno ispirato “Solo: A Star Wars Story”. Andiamo a scoprirli, ne vedrete delle belle!
Heat – La sfida
Avrete certamente visto il bellissimo film di Michael Mann del 1995. Un cast stellare (Al Pacino e Robert De Niro, per citare due nomi a caso) per un thriller noir con i fiocchi. Ecco le parole di Kasdan in merito all’ispirazione per “Solo”: “Abbiamo parlato della relazione tra Val Kilmer e Robert De Niro in Heat, dove c’è una specie di criminale più vecchio e saggio, e poi qualcuno che sta imparando da lui. Volevamo che questo film avesse quel sapore e quella spavalderia”.
“Nessuno è affidabile“, continua Kasdan: “C’è sempre una possibilità di tradimento. E volevo prendere quello che è essenzialmente uno che sa cavarsela, ma molto innocente, giovane, e capire: come potremmo iniziarlo nel viaggio per diventare il personaggio che entra nella cantina (di Mos Eisley)?“.
L’isola del tesoro
In questo caso Kasdan racconta di come lui e suo padre si siano ispirati molto ad un romanzo, ovvero il famoso capolavoro di Robert Louis Stevenson “L’isola del tesoro” del 1883. Un’opera che ne ha ispirate altre decine nel corso del tempo. Queste le sue parole in merito: “Una delle cose di cui Larry e io abbiamo parlato proprio all’inizio del nostro lavoro insieme sulla pellicola era il tipo di storie che volevamo prendere in considerazione. Una che abbiamo riletto immediatamente è stata l’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson perché volevamo che fosse la storia dell’avventura di un ragazzo, in cui incontra personaggi dall’intenzione dubbiosa. Tutti personaggi che potrebbero plasmare la sua maturità da adulto”.
Molte ovviamente le similitudini di Tobias Beckett con Long John Silver e Han Solo con Jim Hawkins, come sottolineato da Jon Kasdan: “Parlavamo molto di Long John Silver e della sua relazione con il ragazzo nel romanzo“.
Il grande Lebowski
Ritenete che sia strana la presenza della pellicola dei fratelli Coen tra quelle che hanno ispirato lo spin-off su Han Solo? Pensate un po’ ad Han come il Drugo, che inciampa in un film noir che non riesce a cogliere pienamente, e a Chewbacca come il suo burbero amico Walter Sobchak (lui veterano del Vietnam e Chewbe veterano delle Guerre dei Cloni). Scherzi a parte, ecco le parole di Jon in merito a questa ispirazione: “Larry e io siamo entrambi grandi fan dei fratelli Coen, e parliamo molto di ciò come riferimento“. Kasdan aggiunge che si sono anche ispirati ad una pellicola ben più seria dei fratelli Coen, ovvero “Crocevia della morte“.
Tornando al Grande Lebowski: “Stavamo cercando di creare un film poliziesco in cui il nostro personaggio entri in un mondo criminale dove c’erano già drammi, relazioni e complicazioni; vedendolo inoltre incappare in molte più rivalità di quelle che si aspetta all’inizio della storia“, dice Jon. “(Solo) ha quel sapore di un mondo criminale che ha stranezze e sorprese; con le persone che inciampano nelle cose – e altre persone che entrano intenzionalmente nei guai”. Il grande Lebowski è un’ottima ispirazione perché Solo ha un tono più offensivo e scanzonato di quello visto finora in Star Wars“.
Il lato western
Dal lato più western e gangster della pellicola, le ispirazioni maggiori arrivano da “Gli spietati”, capolavoro di Clint Eastwood del 1992, e “Gangster n. 1” del 2000. In merito alla prima pellicola, ovviamente, i toni saranno molto meno cupi in Solo rispetto al capolavoro di Eastwood. In merito alla seconda pellicola, è curioso sottolineare che il criminale che essa ha ispirato, ovvero il signore del crimine Dryden Vos, sarà interpretato proprio da Paul Bettany, che interpretò il Gangster da giovane nel film del 2000. Una curiosa e bellissima coincidenza.
Insomma, una marea di bellissime pellicole hanno ispirato i Kasdan nella sceneggiatura di “Solo: A Star Wars Story”. Una sceneggiatura che, stando agli addetti ai lavori, si prospetta come una delle migliori del suo genere. L’appuntamento con lo spin-off è fissato nei cinema italiani al prossimo 23 Maggio. Continuate a seguirci! Vi terremo costantemente aggiornati su tutte le novità riguardanti l’universo di Star Wars.