I Sith e il complesso rapporto tra Maestro e Apprendista

Darth Vader parla con Darth Sidious. Fonte: wookieepedia

Star Wars è un universo straordinario e affascinante sotto moltissimi punti di vista. Uno di questi è indubbiamente il complesso e tormentato rapporto che intercorre fra Maestro e Apprendista Sith. Nella visione delle opere canoniche e non, abbiamo imparato che il rapporto tra queste due figure è paragonabile ad un incontro-scontro. Un legame coadiuvato dal Lato Oscuro, ma che allo stesso tempo porta inevitabilmente al conflitto. Unica costante di questo rapporto è il potere.

Ciò che analizzerò oggi, prendendo come esempio, come di consueto, le sole opere canoniche, è proprio la “lotta” continua tra Maestro e Apprendista per il mantenimento o la conquista del potere derivante dal Lato Oscuro della Forza.

La meccanica del potere

Lo spirito di Darth Bane nella serie canonica The Clone Wars.
Da: TCW

Come detto, nel viaggio che affronteremo alla scoperta di questo rapporto c’è una sola costante, ovvero il potere. Il Maestro Sith ha come scopo principale quello di mantenere il potere tramandatogli; mentre l’Apprendista, ad un certo punto, ne brama la conquista. Questo particolare binomio oscuro è sancito dalla Regola dei Due, creata da Darth Bane. Nella sesta stagione di The Clone Wars, durante il dialogo con Yoda, lo spirito dell’antico Maestro Sith pronuncia queste fondamentali parole: “I Sith si uccisero tra loro, vittime della loro stessa cupidigia. Ma dalle ceneri della distruzione emersi io, unico sopravvissuto. Scelsi di tramandare la mia conoscenza a uno solo, lasciai un’eredità indistruttibile. E ora, tu sei qui davanti a me: sei venuto per essere mio apprendista? Dovrai uccidermi per prendere il mio posto!

In queste poche e significative parole, la Regola dei Due traspare da un lato come una salvezza, dall’altro come una condanna. In primis, infatti, questo metodo permette di tramandare potere e conoscenza nel tempo; ma ciò significa che uno tra Maestro e Apprendista sarà sempre destinato a soccombere affinché ciò accada.

L’impresa di Darth Sidious

Una artwork raffigurante un giovane Sheev Palpatine addestrato da Darth Plagueis

Il personaggio che più di tutti racchiude le mille sfaccettature del rapporto tra Maestro e Apprendista Sith è sicuramente Palpatine, ovvero Darth Sidious. Come Apprendista, egli ha scelto il momento più propizio per eliminare il suo Maestro Darth Plagueis; come Maestro, invece, ha saputo scegliere con cura i suoi Apprendisti per mantenere il potere il più a lungo possibile. Il giovane Palpatine, come egli stesso raccontò ad Anakin, riuscì con astuzia e scaltrezza ad eliminare il suo Maestro al momento giusto. Darth Plagueis, dopo aver accumulato un potere inimmaginabile, aveva come unica paura proprio quella di perderlo. Come da tradizione, inoltre, egli aveva insegnato al suo Apprendista tutto ciò che sapeva, e ciò ne sancì la sua fine.

Da quel momento, il giovane e ambizioso Palpatine avrebbe avuto solo uno scopo, oltre quello di sottomettere la galassia: ovvero accrescere il proprio potere come mai nessun Sith aveva fatto, stando ben attento a non essere sopraffatto dai suoi apprendisti. Cosa che, come sappiamo, gli riuscì per molto tempo.

Gli apprendisti di Darth Sidious

Sidious si mostra con il suo apprendista Maul tramite ologramma.
Da: wookieepedia

Il primo Apprendista di Sidious, Darth Maul, non fu tolto di mezzo dal suo Maestro, bensì da Obi-Wan Kenobi. Il primo Jedi che riuscì a sconfiggere (non uccidere) un Sith dopo più di mille anni. Questa disfatta sancì la sua caduta nell’oblio, nonché la perdita del rango di Apprendista Sith, visto che poco dopo fu sostituito dal Conte Dooku, ovvero Darth Tyranus. Sempre in The Clone Wars, grazie all’aiuto delle Sorelle della Notte e di suo fratello Savage Opress, Maul tentò di riacquistare il potere e cercò vendetta sia nei confronti di Palpatine che di Obi-Wan. Conosciamo bene l’epilogo di entrambi gli scontri.

Il rapporto tra Palpatine e il Conte Dooku ci permette di capire quanto Sidious fosse attento nei confronti di eventuali macchinazioni nei suoi confronti, da profondo conoscitore della filosofia Sith. Sempre in TCW, l’esempio lampante deriva dalla sua rabbiosa reazione nei confronti di Dooku, riluttante a sbarazzarsi di Asajj Ventress. Sidious, infatti, si accorse che l’assassina di Dooku stava diventando sempre più potente; perciò temeva che il Conte potesse tramare contro di lui, prendendo con sé un’Apprendista con l’intento di eliminarlo. Dooku, che probabilmente è stato l’Apprendista più “docile” di Sidious, ha prontamente cercato di sbarazzarsi della ragazza. Basti considerare la sua morte, infine, per capire quanto egli fosse succube del potere di Palpatine.

Lo strano caso di Darth Vader

Darth Sidious e Darth Vader assistono alla costruzione della Morte Nera

L’ultimo Apprendista di Sidious, nonché il più importante, è stato Darth Vader. Abbiamo già analizzato più nello specifico il particolare rapporto tra i due. Sidious e Vader sono, sicuramente, la più alta e palese espressione di quel rapporto di rispetto e profondo conflitto tipico dei Sith. Interessante notare come Vader passasse da una totale sottomissione al volere del suo padrone e Imperatore, oltre che Maestro, ad un profondo odio che lo spingeva a voler spezzare le catene che lo legavano a lui. Importanti sfaccettature che ci vengono ampiamente raccontate nel romanzo “I Signori dei Sith“. Riguardo alla volontà di slegarsi dal suo Maestro è emblematico il famoso discorso con suo figlio Luke su Cloud City: “Unisciti a me e insieme potremo governare la galassia, come padre e figlio; in altre parole, come Maestro e Apprendista.

In Episodio VI, accortosi di questo campanello d’allarme, Sidious tentò di fare ciò che gli riusciva meglio: sbarazzarsi del proprio Apprendista, diventato pericoloso, e rimpiazzarlo con uno nuovo. Ma quella volta successe qualcosa che non aveva previsto. In primis, il giovane Luke Skywalker non si lasciò minimamente scalfire dalle sue provocazioni e dal Lato Oscuro. In secondo luogo, quello che il malvagio Imperatore credeva essere solo un suo burattino, rinsavì compiendo l’estremo gesto del sacrificio. Amo pensare che i primi piani a Vader mentre suo figlio veniva torturato rappresentino “il ritorno dello Jedi“, ovvero Anakin che riacquista consapevolezza di sé. Sono un inguaribile romantico, lo so.

La profezia è compiuta

Darth Vader uccide l’Imperatore.
Da: nerdy political pinecone

La meraviglia di Star Wars è tutta qui: Vader, rinunciando al potere e abbracciando l’amore, porta equilibrio nella Forza distruggendo per sempre i Sith. E’ qui che l’ingranaggio della Regola dei Due si rompe, è qui che questo tormentato rapporto smette di esistere: ovvero quando la costante, la bramosia di potere, svanisce. Anakin distrugge l’Imperatore Darth Sidious, ultimo depositario dell’antico potere dei Sith, e sacrifica se stesso nel farlo. Maestro e Apprendista Sith svaniscono nello stesso momento, senza lasciare alcuna eredità.

I Sith, quindi, smettono di esistere, ma ciò non significa che anche il male sia stato sconfitto. Questi ultimi infatti sono solo uno degli esempi di coloro che padroneggiano il Lato Oscuro della Forza. Qui si palesa uno degli errori più comuni degli ultimi anni: Snoke e Kylo Ren NON sono Sith, ma padroneggiano il Lato Oscuro.

Insomma, che si tratti di Sith o meno, una cosa è sicura: il male e la bramosia di potere non portano mai a nulla di buono. Il rapporto conflittuale e distruttivo tra Maestro e Apprendista Sith è la chiave per capire questo fondamentale concetto. Sperando che questo approfondimento vi sia piacuto, vi saluto ricordando quanto sia meraviglioso Star Wars, che, come sempre, ci indica un grande insegnamento per la vita reale.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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