La scommessa tra George Lucas e Steven Spielberg su Star Wars

Steven Spielberg e George Lucas da giovani. Fonte: business insider

Quella che sto per raccontarvi è una storia che ha dell’incredibile. A tutti noi, ogni giorno, capita di fare scommesse con gli amici in merito alle questioni più disparate. Anche questa è la storia di una “innocua” scommessa tra due amici: George Lucas e Steven Spielberg. Ciò che la differenzia da una comune (oltre ai soggetti interessati) è il fatto che essa si è rivelata davvero milionaria per Spielberg. Ma procediamo con ordine.

Ci troviamo nel periodo antecedente l’uscita di Star Wars, quando tutto si poteva credere della pellicola, tranne che avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo del cinema. Il povero Lucas, per via di vari inconvenienti, era davvero demoralizzato.

Mai perdere la Speranza

Copertina della sceneggiatura originale di Star Wars

Tempo fa, parlandovi di Una Nuova Speranza, vi raccontai le mille peripezie legate a questa pellicola, e a come fu dura per George Lucas arrivare a quel fatidico 25 Maggio del 1977. In quegli anni i film legati alla fantascienza non erano molto popolari. Basti pensare che il capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello spazio“, uscito nelle sale nel 1968, guadagnò appena 15 milioni di dollari negli Stati Uniti (56 milioni nelle edizioni successive, e 190 nel resto del mondo). Il film comunque scosse positivamente la critica, diventando poi una pietra miliare del genere fantascientifico. Fu in questo clima che George Lucas puntò tutto sul suo progetto, appunto “Star Wars“. Egli mise insieme una sceneggiatura, che venne però rigettata dalla Universal Pictures perché considerata incomprensibile.

L’unico a credere nel talento visionario del regista fu Alan Ladd Jr., che, in quegli anni, era presidente della 20th Century Fox. Egli decise di accettare e di finanziare la sceneggiatura di Lucas, probabilmente colpito dal precedente lavoro del regista, ovvero “American Graffiti“.

Anche la produzione di Star Wars riservò non poche grane. Le riprese si svolsero tra la Tunisia e gli Elstree Studios di Londra. Il set tunisino, a causa delle impervie condizioni climatiche, fu quasi impraticabile. Il cast guidato da tre sconosciuti faticò a prendere sul serio la storia; la produzione subì dei ritardi, il budget sforò. Un primo montaggio incompleto del film venne aspramente criticato dagli amici e colleghi di Lucas: l’unico a sostenerlo in quel momento difficile fu proprio Steven Spielberg. I due erano amici di lunga data, e in quel periodo Spielberg stava girando “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Fu proprio sul set di questo film che i due fecero la fantomatica scommessa.

La scommessa

George Lucas e Steven Spielberg in una foto recente.
Di Valerie Macon, Getty Images

Come racconta Steven Spielberg in una intervista, un giorno George Lucas lo raggiunse sul set di Incontri ravvicinati del terzo tipo, frustrato e triste per la piega che stava prendendo il suo progetto, a cui teneva enormemente. Egli infatti lamentava i numerosi problemi riscontrati nella produzione di Star Wars. Quindi decise di rimanere qualche giorno sul set di Incontri ravvicinati, per riposarsi e schiarire le idee. Spielberg, in merito al brutto momento dell’amico, disse:

“George arrivò con i nervi a pezzi: non credeva di essere riuscito a soddisfare le sue aspettative riguardo il film, e alla visione che aveva avuto mentre lo aveva scritto. Pensava di avere girato un film di fantascienza per bambini”.

Per tutti questi motivi, dopo aver passato un po’ di tempo sul set, Lucas si convinse che Incontri ravvicinati del terzo tipo avrebbe avuto molto più successo del suo Star Wars. Per questo decise di proporre una scommessa all’amico. Ecco le parole di Lucas, secondo il racconto di Steven Spielberg:

Oddio, il tuo film farà molto più successo di Star Wars! Sarà il miglior film di tutti i tempi. Il set è magnifico, stai facendo delle cose pazzesche. Senti: facciamo uno scambio. Io ti do il 2,5 per cento dei guadagni di Star Wars e tu mi dai il 2,5 per cento di quelli di Incontri ravvicinati».

Spielberg accettò di buon grado la scommessa, poiché credeva nel progetto dell’amico. Mai avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe accaduto successivamente. In effetti Incontri ravvicinati del terzo tipo ebbe un discreto successo, incassando più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Ma, come tutti sappiamo, Star Wars non ebbe solo un enorme successo, ma divenne uno dei pilastri della storia della cinematografia. Steven Spielberg non solo stravinse la scommessa, ma ci guadagnò anche una cifra astronomica.

Un po’ di calcoli

Ai lati, Spielberg e Lucas; al centro, l’artefice della fortuna di Star Wars (impossibile non amarlo).

Un anno dopo quel 25 Maggio 1977, Star Wars, a fronte di un budget di 11 milioni di dollari, ne aveva guadagnati più di 200. Ad oggi la pellicola, calcolando anche l’inflazione, si piazza al secondo posto dei guadagni di tutti i tempi (dopo Via col vento) con un incasso totale di 1,5 miliardi di dollari. Facendo un rapido calcolo, Steven Spielberg ha guadagnato circa 40 milioni di dollari da una semplice scommessa. Il regista, ricordando l’accaduto, ha inoltre detto:

“Incontri ravvicinati ha avuto un successo discreto. Star Wars è stato un fenomeno mondiale. È logico che sia stato io a beneficiarne da quella scommessa; ancora oggi ci ricavo dei soldi”

Secondo le sue parole, quindi, vi è la possibilità che egli abbia beneficiato degli incassi delle pellicole successive, o, chissà, addirittura dei proventi sul merchandising. In questo caso verrebbe il mal di testa anche solo nel pensare quale cifra astronomica spetti a Spielberg dopo quella scommessa. Il valore del brand di Star Wars, ad oggi, si aggira intorno ai 30 miliardi di dollari. Nonostante questa incredibile possibilità, possiamo essere sicuri del fatto che quel 2,5% si riferisca “solamente” ai guadagni strettamente legati a Episodio IV.

Insomma, la storia incredibile di una scommessa tra due leggende, che aveva ad oggetto uno dei film più iconici del cinema. E che termina con Spielberg che si porta a casa un bel gruzzolo, avendo sempre creduto nel progetto del suo amico. Perché a noi non capita mai una cosa del genere? Una delle tante magie che solo Star Wars può rendere possibili!

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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