Odiato, bistrattato, relegato, mutilato, esorcizzato, demonizzato e ridotto a mera comparsa. Il destino del personaggio, tanto voluto da Lucas per la sua trilogia prequel, è di per se già abbastanza triste. Jar Jar Binks non ha mai goduto del favore del grande pubblico. Per questo, subito dopo Episodio I, il suo ruolo nella saga venne altamente ridimensionato. E al gungan di Naboo venne data, nel corso dell’avanzare della storia, e nelle scene, sempre meno presenza fisica. Nonostante ciò, nel bene e nel male (più nel male) è diventato, comunque, un simbolo di questa trilogia.
Il Destino di Jar Jar Binks
Nonostante tutto, Jar Jar Binks era un senatore della Repubblica, e non dobbiamo scordare mai il suo famoso discorso dove esortò la platea, composta da altri senatori, nel votare a favore di maggiori poteri speciali per il cancelliere Sheev Palpatine. Alcuni ipotizzano che, originariamente, Jar Jar avrebbe dovuto ottenere un ruolo molto più ampio e duraturo, essere un personaggio fondamentale e chiave di uno dei colpi di scena più assurdi mai concepiti nella storia della narrativa mondiale. Sto parlando, ovviamente, della teoria secondo cui Jar Jar sia il supremo signore dei Sith. La storia però sembra molto diversa.
Nel nuovissimo romanzo Star Wars Aftermath: Empire’s End di Chuck Wending, non ancora edito in Italia (per avere qualche speranza di averlo in italiano vi invito a visionare questa petizione), finalmente abbiamo notizie del gungan e di che fine abbia fatto dopo gli eventi di Episodio III. Nel nuovo canone, fino ad ora infatti, non esisteva alcuna traccia di Jar Jar Binks dopo la formazione dell’impero galattico.
Attenzione: da qui in poi spoiler del romanzo
Sembra che Jar Jar si sia ritirato su Naboo, o almeno è dove si trova dopo la battaglia di Endor e prima degli eventi di Episodio VII, spazio temporale in cui è collocato il romanzo. Qui, si guadagna da vivere facendo il buffone nelle piazze, e intrattenendo i bambini con il suo parlare e i suoi movimenti, mentre tutti gli adulti sembrano evitarlo. Il perché sembra essere chiarito da questo passaggio:
Un rifugiato chiamato Mapo incontra un Gungan che si esibisce in strada per i bambini, facendo ridere la gente in una fontana due volte al giorno, mentre invece è accuratamente evitato dagli adulti. “Me sono Jar Jar”, dice il clown quando Mapo si presenta. Il clown distrae l’orfano dalla propria tristezza strabuzzando gli occhi e gonfiando le guance, ma nasconde una tristezza dentro di sé. “Jar Jar ha fatto alcuni uh-oh errori”, dice il Gungan, spiegando perché non è benvoluto da nessuna parte. “Quelli abitanti di Naboo pensano io ho aiutato l’Impero uh-oh.” Dice fissando in lontananza, suggerendo di sapere più di quello che sta dicendo.
Fonte: everyeye.it
Dunque, il suo passato favoreggiamento nei confronti di Palpatine, viene ancora visto negativamente, e tutti lo incolpano dei successivi eventi negativi della galassia. Se, dunque, stavate bramando una morte violenta e una tomba senza nome per Jar Jar Binks, il romanzo è stato una delusione in questo senso. Tuttavia, riteniamo sia altamente simbolico che un personaggio scanzonato come Jar Jar possa aver avuto un così triste e malinconico destino, legato addirittura a delle scelte politiche.
Il complotto continua
E se questa fosse una copertura invece? Se Jar Jar stesse su Naboo a fare il giullare mentre muove le fila della galassia da dietro le quinte? A questo proposito, egli ricorda tanto la figura del Mulo, personaggio della serie di romanzi del Ciclo delle Fondazioni di Asimov, a cui Lucas si è spesso ispirato. La teoria del complotto può dunque continuare!